Residenza privata | Serravalle di Vittorio Veneto

Interventi reversibili per il recupero della piccola dimora storica

Il concept del progetto di restauro, con il recupero dei volumi esistenti, rispettando i vincoli imposti dalla Soprintendenza per i beni architettonici del Veneto, ha trasformato il piccolo edificio residenziale a due piani, lungo la via Caprera, con la demolizione delle parti esistenti in contrasto con la storicità del manufatto e inserendo nuovi volumi realizzati in struttura metallica verniciata, copertura ventilata in legno, isolamento in vari strati di fibra di legno e lana di roccia, manto di copertura, grondaie e pluviali in lamiera di rame.
Arch. Emanuela Pin | Progettista.

Arch. Emanuela Pin | Progettista
«Sono state adottate diverse tecniche costruttive compatibili con il recupero storico. L’intervento di restauro è stato di totale e minuziosa ricucitura per recuperare a questa piccola dimora l’identità perduta. La superficie esistente del manufatto originario è una pianta poligonale di 39 mq utili per piano. I nuovi volumi sono stati realizzati in struttura metallica verniciata, copertura ventilata in legno, isolamento in vari strati di fibra di legno e lana di roccia, manto di copertura, grondaie e pluviali in lamiera di rame».

La dimora a lavori ultimati.

Progetto di restauro e recupero dei volumi esistenti

Il lotto, completamente recuperato con l’intervento progettuale e direzione lavori dello studio Pin Architetto Emanuela, architettura e design (www.archepin.it) è ubicato a Serravalle di Vittorio Veneto, lungo la valliva, sul versante sud delle Dolomiti. L’area d’intervento, completa di giardino, è di forma irregolare con l’accesso carrabile dalla statale e un’entrata pedonale costruita nel muro di cinta storico aggettante l’antica via.

L’utilizzo del legno, del ferro, della copertura in rame e del vetro, in accostamento all’edificio esistente, in pietra intonacata a calce, donano un aspetto romantico alla piccola dimora storica, correttamente recuperata con l’uso di soluzioni tecniche reversibili e design d’interni, inseriti nel contesto storico.

Il concept del progetto di restauro, con il recupero dei volumi esistenti, rispettando i vincoli imposti dalla Soprintendenza per i beni architettonici del Veneto, ha trasformato il piccolo edificio residenziale a due piani.

L’edificio è situato lungo la via Caprera, un tempo unica strada di collegamento tra la provincia di Belluno e di Treviso, ricca di fucine artigianali per la costruzione di spade, magli, chioderie, che sfruttavano per le lavorazioni l’acqua ricca di minerali del fiume Meschio, infatti nel loggiato d’ingresso è stata costruita una colonna metallica, a quattro steli, ispirata agli antichi porta spade.

La superficie esistente del manufatto originario è una pianta poligonale di 39 mq utili per piano: la veranda, con le tende a rullo meccanizzate, è strutturalmente sostenuta da un colonnato con trabeazione in ferro verniciato e una copertura in legno con manto in lamiera di rame.

La vetrata, contornata dal colonnato, collega l’interno con il giardino fiorito esterno, racchiuso dell’alta cinta storica in pietra. La scenografia diventa ancora più vivida al calar della sera quando, le luci soffuse, creano un effetto teatrale e romantico: la pietra a vista e il giardino si illuminano.

Sulla destra, il volume con loggiato e servizi, sempre in struttura metallica, copertura in legno, manto in lamiera di rame, pareti tamponate con muratura isolata. L’intero fabbricato precedentemente, aveva subito dei rimaneggiamenti non corretti, usando materiali non idonei, perdendo la sua originaria identità, ora recuperata.

Lo spazio è stato completamente ridistribuito basandosi su tre punti forza

  1. diversa posizione della scala di accesso al piano primo
  2. costruzione di una veranda in vetro con copertura in legno e manto in lamiera di rame, sorretta da un colonnato con trabeazione in ferro verniciato
  3. costruzione di un volume con i servizi primari al piano terra: ingresso, guardaroba, bagno, lavanderia e centrale termica; dall’ingresso si accede alla scala al piano primo con vista sulla cucina sottostante, attraverso una vetrata si entra nel soggiorno, poi alla cucina e alla zona veranda, anch’essa collegata con l’esterno.

    Schizzo di progetto dell’ingresso.

Tecniche costruttive compatibili con il recupero storico

Costruttivamente, sono state adottate diverse tecniche, compatibili con il recupero storico. L’intervento di restauro è stato di totale e minuziosa ricucitura, per recuperare a questa piccola dimora l’identità perduta.

L’abitazione esistente aveva molti problemi d’infiltrazioni d’acqua dal suolo. Per drenare è stato usato del ghiaione, sono state rinforzate le fondazioni e posati i casseri tipo iglù per creare un pavimento areato, poi cappa cementizia, impianti, impianto di riscaldamento a pavimento, massetto e pavimento in gres porcellanato effetto travertino.

L’edificio prima dei lavori di restauro.

Sono stati demoliti gli intonaci cementizi e ricucite le murature storiche, cerchiati i nuovi fori e costruito a contorno dell’abitazione un sistema drenante impermeabile per l’allontanamento delle acque esterne dalla costruzione. Lungo la via storica non è stato possibile eseguire l’intervento di drenaggio, sono state quindi utilizzati sistemi quali l’uso di barriera chimica e un intonaco naturale a base calce e cocciopesto nella parte bassa.

I contorni in pietra delle finestre sono stati completamente puliti dalla malta cementizia e le parti mancanti sono state ricostruite con malte naturali e finiture in accostamento. Il cornicione in pietra arenaria è stato completamente pulito con sistemi non invasivi.

Per non compromettere il paramento in pietra originario dell’edificio esistente è stato costruito un telaio interno, dove hanno trovato posto gli impianti elettrici e termici, inoltre in rispetto della legge sul risparmio energetico, sono stati eseguiti gli isolamenti in lana di vetro e di roccia, poi chiusi con doppia lastra in cartongesso.

La struttura del tetto è stata mantenuta integrando l’isolamento in copertura e sostituendo i coppi con un nuovo sistema di coppo ventilato, agganciato su supporti idonei al sottostante pacchetto.

Il solaio intermedio è stato rinforzato con un sistema a secco: cerchiatura metallica ancorata con barre alla muratura in sasso, tiranti, isolante in sughero, tavolato a vari strati e pavimento di legno incollato. Nel bagno un gradino interno ha permesso la posa in opera di massetto e successiva finitura di pavimento in gres porcellanato.

Riutilizzo dei volumi del 1936

Inizialmente sono state demolite le parti esistenti in contrasto con la storicità del manufatto; i nuovi volumi sono stati realizzati in struttura metallica verniciata, copertura ventilata in legno, isolamento in vari strati di fibra di legno e lana di roccia, manto di copertura, grondaie e pluviali in lamiera di rame.

Un volume a veranda, con le pareti in vetro, in affaccio sul giardino interno, l’altro, chiuso con muratura e la costruzione di un telaio interno, dove hanno trovato posto gli impianti elettrici e l’installazione dell’isolamento con doppia lastra in cartongesso.

Le fondazioni costruite con una platea continua, la posa di casseri tipo iglù, cappa cementizia, isolamento del pavimento, impianti e infine posa di gres porcellanato effetto travertino, su richiesta della committente

Soluzioni impiantistiche

Le soluzioni impiantistiche adottate sono: l’impianto di riscaldamento a pavimento collegato a una caldaia a condensazione con bollitore, al piano superiore i radiatori. Sono stati predisposti ma non completati gli impianti: pannello solare e pompa di calore per diversa necessità della proprietà. Nella veranda è stata costruita una canna fumaria in rame per una stufa alimentata con legno in pellet.

Intonaci e finiture

Le pareti divisorie dei locali sono state eseguite in struttura intelaiata e finite con cartongesso. Gli intonaci esistenti sono stati completamente demoliti e rifatti con intonaci a calce. In alcune parti della muratura storica è rimasta la pietra a vista, stuccata con malta di calce e sabbie selezionate, eseguite in cantiere.
I serramenti sono in legno laccato bianco avorio con vetro basso emissivo, imposte in legno laccato bianco avorio. I pavimenti sono in legno e gres, effetto travertino.

CHI HA FATTO COSA
Committente: Privato
Concept, progettazione, direzione lavori, studio d’interni e dettagli costruttivi: arch. Emanuela Pin
Calcoli statici e direzione strutture: ing. Nicola De Luca, Treviso
Progettazione impianti: p. i. Giuliano Campo Dall’Orto, Treviso
Impresa edile: Battel Mirco, Vittorio veneto, Treviso
Finiture esterne: RGA restauri srl, Vittorio Veneto, Treviso
Carpenteria: officina Botteon, Nervesa della Battaglia, Treviso
Impianti: Braido Elettromeccanica (Vittorio Veneto), Termoidraulica Pin Luigino, Anzano,Treviso
Infissi: falegnameria Tomasin Alfredo, Vazzola, Treviso

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