Röfix | Genova

Intonaco a base di calce idraulica naturale per il restauro delle Grotte del Castello MacKenzie

Le stalattiti presenti nelle grotte sottostanti l’edificio sono state oggetto dell’intervento di restauro. Con applicazione a macchina è stato applicato l’intonaco per restauro a base di calce idraulica naturale Nhl5 Röfix 696, intonaco impiegato anche come rinzaffo. La sua composizione comprende anche alcuni additivi e sabbia silicea pura.

A Genova il complesso del Castello MacKenzie costituito da un imponente edificio padronale, un ampio giardino e dalla portineria, sorge affacciato sulla Val Bisagno, nel quartiere genovese di Manin. Esso rappresenta un esempio cruciale nel panorama edilizio genovese di fine ‘800 e inizio ‘900 ed è la più nota opera dell’artista fiorentino Gino Coppedé.

Il Castello MacKenzie: esempio di architettura genovese dell'800.
Il Castello MacKenzie: esempio di architettura genovese di fine ‘800 e inizio ‘900.

Come un castello del Medioevo. Si tratta di un’architettura eclettica che richiama la tipologia del castello medievale accostando al volume principale una quantità di torri, camminamenti merlati, ponti, cortili, chiostri, terrazzi, sbalzi, mura in pietra e mattoni, che ne rendono la volumetria estremamente articolata. Il complesso edilizio ed i suoi pregevoli arredi si caratterizzano per la costante ricerca della rievocazione delle epoche passate.

 Il suggestivo sistema di grotte artificiali si estendeva su di un’area di 500 mq, coperta da un solaio in profilati d’acciaio e voltini in laterizio, poggiante sui muri perimetrali del Castello e sul muro di cinta della proprietà.
Il suggestivo sistema di grotte artificiali si estende su un’area di 500 mq coperta da un solaio in profilati d’acciaio e voltini in laterizio poggiante sui muri perimetrali del Castello e sul muro di cinta della proprietà.

Tra le molteplici invenzioni presenti nel complesso si trovano le grotte artificiali sottostanti al livello dell’edificio e collegate al giardino tramite un chiostro interrato.
Il suggestivo sistema di grotte artificiali si estende su un’area di 500 mq coperta da un solaio in profilati d’acciaio e voltini in laterizio poggiante sui muri perimetrali del Castello e sul muro di cinta della proprietà.
A esso erano fissate con ganci di ferro simili a dei grossi ami un gran numero di stalattiti, alcune realizzate con rocce in parte provenienti, con ogni  probabilità, da Postumia, in parte realizzate in loco con un amalgama di cemento e inerti di varia natura. Proprio queste stalattiti, sono state oggetto di un attento intervento di restauro, volto al consolidamento e alla riparazione delle stesse ove possibile ed alla loro ricostruzione ove reso necessario dai lavori di sostituzione del soprastante solaio, le cui strutture erano gravemente corrose.

Queste stalattiti, sono state oggetto di un attento intervento di restauro, volto al consolidamento e alla riparazione delle stesse ove possibile ed alla loro ricostruzione ove reso necessario dai lavori di sostituzione del soprastante solaio, le cui strutture erano gravemente corrose.
Le stalattiti sono state oggetto di un attento intervento di restauro volto al consolidamento e alla riparazione delle stesse ove possibile e alla loro ricostruzione ove reso necessario dai lavori di sostituzione del soprastante solaio, le cui strutture erano gravemente corrose.

Dopo un’attenta analisi delle possibili soluzioni e sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, si è deciso di realizzare i nuovi elementi con un’armatura in nervometal da rivestire con malta di appropriata composizione. Questo ha permesso da un lato di conservare il carattere artigianale della lavorazione e di ottenere elementi di grande varietà formale e dimensionale, dall’altro di ridurre i carichi gravanti sulla nuova struttura di copertura, realizzando elementi cavi senza sacrificare l’aspetto lapideo dell’insieme.

e inaspettate stalattiti artificiali che animano le Grotte del Castello MacKenzie sono state poi rifinite con Röfix Nhl5 Calce idraulica naturale sec. Uni En 459-1, il legante idraulico naturale per intonaci e malte, consigliato per il restauro di edifici storici.
Le stalattiti artificiali che animano le Grotte del Castello MacKenzie sono state rifinite con Röfix Nhl5 Calce idraulica naturale (Uni En 459-1), il legante idraulico naturale per intonaci e malte, consigliato per il restauro di edifici storici.

Intonaco come rinzaffo e come finitura. Con applicazione a macchina è stato applicato l’intonaco per restauro a base di calce idraulica naturale Nhl5 Röfix 696. Si tratta di un intonaco di fondo impiegabile anche come rinzaffo o come finitura di rivestimento murale. È adatto per il restauro di costruzioni antiche ammalorate, chiese e edifici storici soggetti a tutela storico monumentale. La granulometria è adattata in modo da permettere la lavorazione con macchine intonacatrici. La composizione di Röfix 696 si basa sulla calce aerea, calce idraulica naturale NhL secondo En 459-1, alcuni additivi per migliorarne la lavorazione e sabbia silicea pura, lavata e selezionata. È un materiale esente da cemento e da dispersioni, e si contraddistingue per l’elevata permeabilità al vapore, la resistenza alle intemperie, senza tralasciare la capacità di indurimento con ridotte tensioni e la possibilità di lavorarlo agevolmente a macchina.

prodottoCalce idraulica naturale. Le stalattiti artificiali che animano le Grotte del Castello MacKenzie sono state poi rifinite con Röfix Nhl5 calce idraulica naturale sec. Uni En 459-1, il legante idraulico naturale per intonaci e malte, consigliato per il restauro di edifici storici. Si tratta di un materiale speciale, costituito da calce idraulica di origine naturale e cotta in modo dolce, in conformità alla norma En 459-1, adatto per la produzione d’intonaci a base calce o malte per muratura particolarmente permeabile al vapore e tensioni ridotte. Il legante speciale è stato unito a pigmenti per le correzioni cromatiche finali, così da aggiungere quella naturalezza visiva che concorre a ricreare l’atmosfera favolistica e particolare delle grotte.

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Chi ha fatto Cosa
Progettisti e direzione lavori: Ar&P Architecture Genova- Architetti Andrea Marenzo, Diego Zoppi e Marina Bonacasa.
Committente: Combi Casa d’aste srl
Impresa esecutrice: Edilizia associata Tempini Mirko sas
Rivendita edile: Bennati & Traverso srl

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