Edilizia per il culto | Zoltan Győrffy

La Chiesa cattolica di San Giorgio in Ungheria

Anche se per altezza e volume si distingue dagli edifici circostanti, la nuova Chiesa cattolica di Debrecen sembra essere complementare all'ambiente in cui è stata inserita, sia per i materiali utilizzati (quasi interamente realizzata con rivestimenti in muratura) sia per le forme architettoniche scelte: quelle di una grande tettonica ‘casa comune’, caratterizzata da un unico grande tetto a due falde e un campanile.
Fronte principale.

(Cil 173) A Debrecen, la seconda città ungherese, situata a circa 50 km dal confine con la Romania, è stato terminato recentemente il volume di una nuova chiesa, che, a differenza della più conosciuta Grande chiesa riformata, tempio del centro storico, è situata in un quartiere periurbano della zona nord-ovest dell’area cittadina.

A parte alcune palesi differenze tra i due edifici ecclesiastici, come la collocazione geografica, la capienza e il culto religioso si notano molte somiglianze nell’impostazione progettuale adottata, improntata in primo luogo sulla funzionalità e l’essenzialità dei volumi, sostanzialmente spogli e senza decorazioni interne.

La chiesa di San Giorgio si erge nel quartiere di Józsa, su una parcella di conformazione regolare assegnata dall’amministrazione, a contatto con la cintura forestale cittadina e con il torrente Toco.

Anche se, per l’altezza e per il volume sviluppato, spicca fuori dalle costruzioni circostanti, la nuova casa di culto cattolica appare complementare all’ambiente in cui è stata inserita, sia per i materiali utilizzati – è stata realizzata quasi interamente in mattoni faccia a vista −, sia per le forme architettoniche prescelte, quelle di una grande tettonica «casa comune», contraddistinta da un’unica grande copertura a due falde e da una torre campanaria.

Vista da nord-est.
Fronte nord del complesso.

All’edificio si accede dal fronte est attraverso un elemento architettonico lineare, un cancello aperto, largo quanto tutto il fronte, formato da due setti verticali, da una copertura piana e da sette colonne dislocate, senza un apparente ordine, al suo interno.

Oltrepassata questa ‘porta’ si accede a una piazza – la cui superficie è grande circa la metà della pianta della chiesa –, un luogo di sosta e di  congregazione multifunzionale, ma anche uno spazio intermedio che va affrontato, e attraversato, per entrare nell’edificio sacro.

La piazza assume anche la funzione di tenere il volume della chiesa distante dal traffico delle strade pubbliche del quartiere.

La sequenza architettonica realizzata (cancello, piazza, chiesa) sancisce il cammino da effettuare, una specie di rituale simbolico e fisico obbligatorio da percorrere per poter accedere alla «meta finale».

A est, il fronte principale dell’edificio è fortemente caratterizzato dalla sua configurazione geometrica triangolare, la proiezione in facciata della retrostante parte superiore della navata centrale, che rappresenta anche un evidente richiamo al simbolo religioso divino.

Completa il prospetto, una torre campanaria sul lato nord, sulla quale è stata fissata un’elementare croce cristiana, mentre nel basamento dell’intero fronte, sotto la sommità del tetto, è stato inserito il portone d’ingresso.

Pianta del piano terra.

Gran parte della porzione destra del basamento è leggermente inclinata verso l’interno dell’edificio per accentuare maggiormente l’importanza dell’ingresso e per ‘ordinare’ tutti gli elementi architettonici che partecipano alla composizione del fronte d’entrata.

Anche gli altri tre prospetti esterni dell’edificio presentano caratteristiche architettoniche e compositive improntate alla semplicità delle forme e dei volumi nel rispetto delle funzioni interne e dell’esposizione solare.

All’interno dell’edificio, progettato per ospitare circa 200 fedeli, ai due lati del corridoio centrale che conduce verso l’altare, sono situate file di banchi per i fedeli, di diverse lunghezze, per esigenze compositive e funzionali, realizzati, come il resto degli elementi architettonici ecclesiastici, in legno massiccio.

La copertura della navata centrale è stata realizzata in mattoni faccia a vista fissati sulle pareti delle due falde interne del tetto, che contribuiscono a formare, insieme alle superfici verticali dell’edificio, anch’esse in mattoni, un unico suggestivo ambiente, formato da pochi elementi architettonici e dal colore materico riflesso dai numerosi mattoni.

Chi ha fatto Cosa

Oggetto: Chiesa cattolica di San Giorgio
Località: Debrecen, Ungheria
Committente: Debrecen-Nyiregyhazi Egyhazmegye, Bosak Nandor puspok, Felfoldi Laszlo plebanos
Progetto architettonico: Zoltan Győrffy
Collaboratori: Janos Kasuba, Attila Ferencz, Andrea Kocsel, Istvan Benke
Progetto strutturale: Sandor Haranghy, Zoltan Horvath
Construction Design: Richard Reisch
Interior design: Ferenc Tundik
Building Engineering: Imre Szucsko
Electrical Installation: Peter Kalman, Istvan Kiss
Viabilistica: Imre Gulyas
Protezione antincendio: Sandor Herperger
Paesaggio: Tamas Sandor
Acustica: Gusztav Jozsa
Contractor: VitaBau Kft. – Istvan Hajas; Epitesvezető – Bela Keczan
Architect Technical Inspector: Janos Mogyoros, Attila Toros, Tamas Zsiros, Laszlo Vass, Greti Gajdos
Fotografie: Zsolt Batar

di Igor Maglica Phd, architetto e giornalista

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