Consolidamenti

La fontana delle 99 cannelle

L’attuale intervento sul complesso si vuole configurare come operazione di restauro conservativo.

3 Fase. Integrazione delle parti mancanti. Integrazione di parti crollate sia per quanto riguarda la fontana vera e propria, sia per la muratura collegata a Porta di Ribera. Integrazioni sulla fontana. Le integrazioni hanno riguardato soprattutto il cornicione, la parte sommitale della muratura e la zona delle cannelle. Nella parte del cornicione è stato effettuato lo smontaggio degli elementi sconnessi e in pericolo di crollo e loro rimontaggio con consolidamento e ancoraggio degli elementi lapidei fratturati, incollaggio dei frammenti distaccati, integrazione delle mancanze degli elementi modanati con consolidamento mediante impregnazione a pennello di silicato di etile e finale riequilibratura delle superfici con latte di calce e terre naturali. Per quanto riguarda la parte sommitale sono state eseguite limitate integrazioni nelle lastre di piombo ed è stata attuata una variazione della pendenza con malte Mapei Planitop Hdm restauro, per portare l’acqua piovana all’esterno. Muratura Porta di Ribera. Per la parte di muratura a pezzate minuto sono state eseguite operazioni di cuci-scuci utilizzando il vecchio pietrame. L’intervento è stato eseguito con malte Mape Antique strutturale Nhl. Il consolidamento della muratura è stato ottenuto tramite iniezioni di malta (Mape Antique I) e il fissaggio dei blocchetti con Mapei Lampocem, sono state poi ricostruite le parti crollate di Porta della Rivera.

Riflessioni a margine dell’esperienza. Si sottolineano le sinergie che si sono create e che hanno consentito la realizzazione dell’intervento e che portano a guardare al futuro. Proprio in questa direzione deve anche essere letta la recente decisione della giunta comunale de L’Aquila che ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione di un «Parco delle acque», nell’area di oltre 5000 mq che sovrasta la Fontana delle 99 cannelle. L’area individuata è quella compresa tra la stessa fontana, le antiche mura civiche che fiancheggiano la Madonna del Ponte, via Borgo Rivera e il convento di Santa Chiara. Questo intervento consente di fare un ulteriore riflessione: apparentemente, a un primo sguardo superficiale la fontana sembrava non avere subito alcun danno dal sisma e solo dopo i primi accertamenti è stata possibile evidenziare la reale portata del degrado e quindi porvi rimedio. Non sono rari i casi in cui il danno superficiale è leggero o addirittura quasi assente mentre in profondità si hanno problemi che se non diagnosticati tempestivamente potrebbero portare alla totale perdita del bene stesso. Un’ultima cautela: la fontana, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, è un manufatto che ha bisogno di cure continue o meglio necessita di una manutenzione costante che, se fatta con assiduità, risulta essere poco onerosa e molto efficace dal punto di vista della conservazione della materia.

Autore: Daniela Pittaluga, Facoltà di architettura, Università di Genova.

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