Edilizia residenziale

«… La natura che si fa architettura»

Luce, sole, verde, colore materiali naturali: questi gli elementi fondamentali di questa nuova costruzione dove la ricerca di nuove tipologie o tecnologie sostenibili per il risparmio energetico privilegiano l’involucro e l’apporto degli elementi naturali.

[imagebrowser id=22]

La copertura
La copertura, in lamiera di zinco-titanio, ha una struttura realizzata con la volontà di «leggere» forma e funzione. Ora piana e senza cornice (volume studio), ora con ampi sporti e con unica inclinazione (22%) per portare l’acqua meteorica nel solo lato interno della corte. Inoltre, si hanno altezze leggermente diverse ma volute, in quanto rivelano le diverse altezze dei locali interni imposte dai regolamenti urbanistici e norme igienico-sanitarie: locali a servizio 2,40 ml e locali abitabili 2,70 ml. La figura a corte diventa facilmente leggibile con la formazione di tre falde inclinate verso il centro, come nella domus romana, con agli angoli i volumi piani della terrazza e quello emergente dello studio, il tutto contenuto e mascherato dal grande portale in calcestruzzo, una gran finestra aperta verso la città che definisce il vuoto del giardino e fa intravedere gli spazi privati.

Strategie energetiche
Luce, sole, verde, colore materiali naturali: questi gli elementi fondamentali di questa nuova costruzione dove la ricerca di nuove tipologie o tecnologie sostenibili per il risparmio energetico privilegiano l’involucro e l’apporto degli elementi naturali.
Un edificio con una struttura articolata della parete perimetrale e della copertura con elevata dimensione e stratificazione dei materiali isolanti, al fine di ottenere la massima resa. Risparmio energetico, quindi, isolando l’intero edificio con materiali ad alte prestazioni eliminando le dispersioni termiche oltre a un sistema di termoregolazione con recupero del calore naturale utilizzando le superfici vetrate per il soleggiamento invernale (riscaldamento naturale) e intervenendo con tende tecniche per proteggere le stanze dall’irraggiamento estivo. Una costruzione dove la «naturalità» non si esprime in forme architettoniche organiche e neppure nell’uso «esasperato» di dispositivi energetici complessi e costosi spesso con rese tecniche modeste. Il programma tecnico è stato quello di perseguire l’obiettivo di un contenimento dei consumi e delle dispersioni in atmosfera limitato, realizzando un organismo che si riscalda con poca energia termica e si rinfresca con sistemi di ventilazione naturale. Le pareti vetrate che aprono l’edificio a sud per l’uso ricettivo del sole, mettono in continuità visiva l’interno con l’interno, in un legame tanto profondo da far diventare gli spazi esterni di vegetazione «voci di dentro» dell’abitazione. I volumi a doppia altezza oltre che «sistemi» di produzione di energia e ventilazione della casa, rendono permeabili gli ambiti interni con particolari articolazioni spaziali. La natura si fa architettura con i materiali che essa stessa ha creato:
– la luce naturale che penetra, diventa protagonista assoluta degli spazi che rischiara;
– la passeggiata che attraversa l’abitazione non solo è elemento di collegamento ma luogo di sguardi incrociati verso l’esterno attraverso calibrate feritoie.
La luce naturale che inonda l’atrio (scala-studio) quasi uno spazio collettivo, vuole ricomporre il rapporto con l’esterno. Attraverso le sue superfici vetrate, il cielo e le nuvole sembrano entrare dentro, volendo «rompere» la compattezza volumetrica dell’edificio (lo spigolo della casa è «tolto» e aperto). Gli oscuri, presenti solo nelle camere poste a nord, segnalano la volontà o meno di aprirsi al mondo esterno: oltre che dispositivi di protezione dalle intemperie e da sguardi indiscreti sono pensati come strumenti di trasformazione grafica dell’edificio.
L’architettura al suo interno è caratterizzata dalla tinta chiara delle pareti e dal pavimento e tetto in legno di castagno naturale (oliato).
Le tonalità cromatiche dei piani (pavimento scuro nei locali d’ingresso e di servizio) vogliono richiamare l’intensità variabile della luce. La pietra al piano terra, « forte e dura» allude e giustifica l’appartenenza al suolo dell’edificio. Lo studio che «collega» due parti basse dell’edificio separa il volume orizzontale imponendo una verticalità, quasi una torre, diventando luogo di affacci tra interno ed esterno tra pubblico e privato.

Approfondimenti sui sistemi costruttivi su Imprese Edili n. 1 febbraio 2013

Scarica: 

Chi ha fatto Cosa
Committente: Casa F-M
Progetto e direzione lavori: arch. Marzio Piaser, Studio Vesentini Associati, Motta di Livenza (Tv)
Alfonso Vesentini, Piero Bortolin, Marzio Piaser, Paolo Fregonese, Cristina Nepiani
Impresa edile: Nuova EdilTre, di Franzin Claudio & C. Snc, Pravisdomini (Pn)
Serramenti in acciaio: Seral srl, Maserada sul Piave (Tv)
Profili in acciaio:  Secco Sistemi spa, Preganziol (Tv)
Copertura e lattonerie in Rink-Zinc: TiElle Coperture, di Tonino Loris, Buja (Ud)
Carpenteria in acciaio: Brun Antonio & Figli snc, Pasiano di Pordenone (Pn)
Pavimento in legno: Itlas «le tavole del Doge», Cordignano (Tv)

I numeri
Superficie di proprietà
1257 Mq
Superficie coperta
223.85 Mq
Volume lordo
750.70 mc
Volume consentito
1257 mc
Indice di fabbricabilità
fondiaria mc/mq
= 1
Indice di copertura
18% della superficie di proprietà

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here