Concorso internazionale d'idee | Parco Bellaria e antenne - Landmark

L’antenna come architettura verticale con il «Bosco tematico» e il «Parco delle essenze spontanee mediterranee»

Il progetto dell’arch. Alfonso Di Masi, terzo classificato al concorso d'idee, evidenzia alcuni elementi e soluzioni progettuali per rendere significativo il colle Bellaria a Salerno. L’antenna per il posizionamento dei ripetitori di rete è concepita come una vera e propria struttura figurativa, realizzata in metallo zincato reticolare.

Al concorso internazionale di idee «Parco Bellaria e antenne – Landmark» di Salerno il progetto terzo qualificato è stato quello dell’architetto Alfonso Di Masi.

Arch. Alfonso Di Masi | Progettista
Arch. Alfonso Di Masi | Progettista

Arch. Alfonso Di Masi | Sui temi del progetto
«Rispetto al secondo livello di elaborazione, all’interno del dispositivo per l’alloggiamento delle antenne paraboliche e dei ripetitori, è stato progettato un complesso di pale eoliche a sviluppo verticale da posizionare in sommità, capaci di assicurare la fornitura dell’energia occorrente per autoalimentare i nuovi corpi illuminanti.
Sempre rispetto al secondo livello di elaborazione, in termini di valutazione dei costi gestionali, si propone la realizzazione del “Bosco tematico” sul versante a nord e del “Parco delle essenze spontanee mediterranee” lungo il versante ovest. Quest’ultimo in particolare, una volta sistemato secondo le specifiche previsioni di progetto può dare luogo a una ricomposizione spontanea della macchia mediterranea, per la quale non sarebbe necessario programmare gravosi interventi manutentivi, salvo quelli di pulitura dei sentieri e dei percorsi di visita. L’antenna per il posizionamento dei ripetitori di rete, è stato concepito non come semplice “traliccio”, bensì come un vera e propria struttura figurativa, con una “dissonante” schermatura metallica in quota, su cui potranno venire a posizionarsi i diversi impianti: una sorta di “grembo” destinato a contenere gli impianti e le piccole strutture di protezione non più lasciate a vista.

Da queste strutture potranno diramarsi in verticale le differenti linee di collegamento destinate all’utenza attuale e a quella futura in caso di nuove richieste di utilizzo. La struttura, interamente prevista in metallo zincato reticolare, sarà lasciata aperta per consentire la massima aerazione delle cabine che accolgono gli impianti».

Pianta- sezione
Pianta – sezione.

La demolizione delle attuali postazioni posizionate nel punto di massima visibilità del colle di Bellaria è presupposto principale per la realizzazione di una nuova struttura destinata a tale scopo. La prerogativa fissata dal bando e la nuova localizzazione fissata in luogo poco distante da quello attuale ha suggerito la progettazione di un’architettura verticale che prende spunto dalla forme presenti in natura, di una nuova struttura da realizzare completamente in metallo zincato a maglia reticolare aperta.

L'«architettura verticale» prende spunto dalla forme presenti in natura.
L’«architettura verticale» prende spunto dalla forme presenti in natura.

Lungo il posizionamento a terra è prevista la messa a dimora di piante che col tempo potranno avvolgere in buona parte la  struttura in modo da creare un vero e proprio ‘involucro’ verde, allo scopo, da una parte, di mitigarne l’impatto e dall’altro di costituire una vera e propria ‘verticalità naturale’ integrata nel contesto arboreo preesistente. L’accentuazione del profilo del colle andrà così ad integrarsi interamente con la nuova struttura che per dimensione e forma, potrà sufficientemente rispondere alle esigenze impiantistiche attuali e di futura implementazione. Alla sommità dell’antenna, è prevista la sistemazione di pale eoliche a rotazione assiale verticale, in modo da produrre energia sufficiente ad alimentare l’intero sistema di illuminazione previsto. Alla base della nuova struttura potranno agevolmente essere sistemate le cabine elettriche e i quadri di controllo dei diversi impianti.

Alla sommità dell’antenna è prevista la sistemazione di pale eoliche a rotazione assiale verticale per la produzione d’energia sufficiente ad alimentare l’intero sistema d’illuminazione previsto.

L’organizzazione dell’area e i progetti tematici. Ogni luogo o paesaggio naturale può presentarsi con una molteplicità di significati che evocano storia e memoria, rappresentazioni e racconti. Così memoria, luogo, natura, paesaggio, possono generare nuovi orizzonti di percezioni diverse. Si può così determinare un rapporto dialetticamente efficace tra uomo e natura, tra un contesto antropizzato e la fruizione di nuovi spazi e funzioni originati attraverso l’attuazione di un progetto e di un programma. Nel caso del Colle Bellaria a Salerno, dunque, quale potrà essere l’elemento paesistico significativo che potrà emergere in relazione alla città consolidata posta a valle? Quali le manifestazioni di paesaggio che hanno identificato nel tempo il luogo e il contesto artificiale della città? Le risposte a questi interrogativi hanno dato corpo e forma alla proposta di organizzazione dell’area di concorso, che trae comunque origine da caratteri paesistici ben definiti nei loro ambiti e profili. Ne è così emerso non un mero disegno di forme ma un’organizzazione di specifiche funzioni in grado di consentire una effettiva fruizione della bellezza del sito, lasciandone intatte le caratteristiche naturali e la conformazione originale, attraverso le quali potrà ottenersi una giusta integrazione con le strutture urbane più a valle. La contrapposizione con la tessitura geometrica e spesso confusa della maglia urbana, diviene elemento di compensazione dei bisogni pregressi dell’abitare derivante dalla mancanza dei servizi, del verde, dell’organizzazione del tempo libero e dei rapporti sociali. Tutto ciò può essere perseguito attraverso la fruizione anche estetica degli spazi aperti, delle passeggiate, dei colori e di tutto ciò che crea il margine verde della struttura urbana. Ciò si ottiene con alcuni segni evocativi, della memoria e del ricordo collettivo, che rimanda a eventi, storie lontane o più recenti, come, ad esempio, la Scuola medica Salernitana o Salerno capitale.

di masi antennaI camminamenti. Ecco, proprio in quei punti panoramici e di più ampia percezione visiva e contemplazione paesaggistica, prendono origine i diversi percorsi trekking e camminamenti di visita e conoscenza che attraversano il Bosco tematico, il «Giardino Botanico delle piante officinali e medicinali», il Parco delle essenze spontanee mediterranee, che contiene in sé il più specifico Parco della memoria – Museo virtuale itinerante.
Il Parco-Museo propone il recupero delle casematte ancora esistenti per raccontare la storia recente e passata di Salerno, in particolare lo sbarco degli alleati attraverso mostre fotografiche permanenti e proiezioni di filmati originali dell’epoca di riferimento storico. A valle è previsto un nuovo il viale alberato-passeggiata urbana integrato da punti sosta e attrezzati, a cui è assegnato il compito di creare un diretto rapporto con la città e con i diversi nuclei residenziali posti a valle della Sp 244 per Giovi.
È un viale per passeggiare, ma anche per godere il verde e i diversi squarci di percezione dell’orizzonte aperto sul mare, sul fronte meridionale e sulla costa amalfitana, che pure si aprono di volta in volta tra e al di sopra delle strutture residenziali. Così memoria, luogo, natura, paesaggio, possono generare nuovi orizzonti di percezioni diverse. Si può così determinare un rapporto dialetticamente efficace tra uomo e natura, tra un contesto antropizzato e la fruizione di nuovi spazi e funzioni originati attraverso l’attuazione di un progetto e di un programma. Nel caso del Colle Bellaria a Salerno, dunque, quale potrà essere l’elemento paesistico significativo che potrà emergere in relazione alla città consolidata posta a valle? Quali le manifestazioni di paesaggio che hanno identificato nel tempo il luogo e il contesto artificiale della città? Le risposte a questi interrogativi hanno dato corpo e forma alla proposta di organizzazione dell’area di Concorso, che trae comunque origine da caratteri paesistici ben definiti nei loro ambiti e profili. Ne è così emerso non un mero disegno di forme ma un’organizzazione di specifiche funzioni in grado di consentire una effettiva fruizione della bellezza del sito, lasciandone intatte le caratteristiche naturali e la conformazione originale, attraverso le quali potrà ottenersi una giusta integrazione con le strutture urbane più a valle. La contrapposizione con la tessitura geometrica e spesso confusa della maglia urbana, diviene elemento di compensazione dei bisogni pregressi dell’abitare derivante dalla mancanza dei servizi, del verde, dell’organizzazione del tempo libero e dei rapporti sociali. Tutto ciò può essere perseguito attraverso la fruizione anche estetica degli spazi aperti, delle passeggiate, dei colori e di tutto ciò che crea il margine verde della struttura urbana. Ciò si ottiene con alcuni segni evocativi, della memoria e del ricordo collettivo, che rimanda a eventi, storie lontane o più recenti, come, ad esempio, la Scuola medica Salernitana o Salerno capitale.

Sistemazione del colle Bellaria
Sistemazione del colle Bellaria

L’acqua e la riserva idrica. Un piccolo invaso naturale che si propone di potenziare con opportune opere di sistemazione, al fine di creare un margine sul versante più a valle, lungo il quale si sviluppa il viale urbano alberato. Un elemento morbido, fluido, con un movimento perpetuo procurato dalla brezza marina, in grado di generare una zona umida pronta ad accogliere uccelli migratori e altre specie faunistiche: all’occorrenza potrà essere una importante riserva idrica da impiegare per l’irrigazione o per il servizio antincendio di primo intervento.

Il Giardino Botanico e delle piante officinali e medicinali. Sull’area posta lungo il versante ad ovest, in posizione di diretta percezione dal mare, è prevista la realizzazione di un ‘Parco delle essenze spontanee mediterranee’ sia per una ricomposizione della macchia mediterranea, sia per la creazione di un itinerario didattico di visita e conoscenza della flora spontanea, da concepire quale sfondo naturale al di sopra dell’attuale profilo artificiale dei fabbricati residenziali. All’interno dell’area delimitata, è proposta la creazione di un museo narrante, previo intervento di recupero delle casematte ancora conservate, all’interno delle quali potrà essere allestita una mostra fotografica permanente sul tema di ‘Salerno capitale’, con proiezioni filmati originali prodotti durante lo sbarco degli alleati. Dedicato invece alla scuola medica salernitana è il ‘Giardino Botanico delle piante officinali e medicinali’ previsto lungo il versante del promontorio che affaccia a sud. L’intera area opportunamente delimitata e protetta, potrà essere affidata alla custodia e gestione dell’Università, allo scopo di sviluppare ricerca e sperimentazione, anche con l’utilizzo di alcune serre previste all’interno dell’area tematica, da utilizzare per la sperimentazione e come «Banca del seme». Sia nell’area del ‘Parco delle essenze spontanee mediterranee’ che in quella dedicata al ‘Giardino Botanico delle piante officinali e medicinali’ potranno essere impiantate una molteplicità di essenze.
di masi antenna2L’intero sistema dei camminamenti e percorsi (trekking, mountain bike…) contempla la sistemazione di bacheche, cestini portarifiuti, portabici, fontane, panchine e aree attrezzate per il gioco dei bimbi. Nei punti panoramici e di osservazione è prevista, altresì, l’installazione di un totem digitale per ambienti esterni a basso impatto ambientale ingombro ridotto e monitor Lcd che permette la visibilità dei contenuti in qualsiasi condizione di luce. Lo scopo è quello di fornire informazioni culturali, storiche e scientifiche sulle funzioni dell’area destinata a parco e sulle attività che si svolgono o che si programmano durante tutto l’anno, attraverso l’uso semplice e immediato di una strumentazione elettronica ad elevato contenuto tecnologico.

I punti panoramici. I punti panoramici attuali saranno conservati e potenziati attraverso la sistemazione di sedute, cannocchiali con ottica di ravvicinamento, totem digitali, cestini gettacarte e pannelli in legno da dedicare all’illustrazione degli itinerari e percorsi, alla presentazione del museo narrante e delle diverse aree tematiche come delle attività culturali ed espositive a supporto di programmi di visita, da organizzare anche guidata a scopi didattici principalmente rivolti ai ragazzi delle scuole di grado inferiore. Sulla piazzola presente a valle, di maggiore estensione e di più facile fruizione, è stata prevista la sistemazione di una struttura rimovibile leggera da realizzare con la stessa maglia metallica prevista per l’alloggiamento delle antenne e dei ripetitori. La nuova struttura potrà essere destinata ad attività espositive con servizio di piccolo bar-ristoro a servizio dei visitatori. La superficie di copertura, mentre sarà attrezzata con telo impermeabile fissato all’interno, su quella esterna potrà favorirsi la ramificazione dei cespugli spontanei e delle stesse piante mediterranee, secondo criteri e modalità previsti per l’architettura verticale.

Il «Bosco tematico». Su tutta l’area posizionata sul versante a nord, è già presente un’ampia area boscata e un percorso di collegamento a un’area di sosta e panoramico, posizionato a metà costa. Nelle zone libere e di più facile accesso, la proposta di progetto prevede la realizzazione di un Bosco tematico da realizzare con la sistemazione del bosco esistente e con la messa a dimora di nuove essenze arboree da posizionare secondo un criterio selettivo e rappresentativo delle famiglie di appartenenza. L’intera area sarà attrezzata con percorsi di visita con apposite etichettature delle diverse specie, che comprenderà la descrizione con nome scientifico e volgare di ogni pianta, provenienza e caratteristiche.

Fotomontaggio 'notturno'
Fotomontaggio ‘notturno’

Il sistema dei collegamenti. Oltre alla realizzazione di un parcheggio a monte del promontorio con accesso diretto dalla strada Sp 244 per Gioi, è prevista una funivia con stazioni alla Carnale e al parcheggio annesso agli attuali uffici comunali, la cui linea di collegamento sarà accompagnata da un doppio filare di alberi allo scopo da una parte di mitigarne l’impatto e dall’altro di creare un suggestivo segno che indirizza lo sguardo da sud direttamente sul colle. Da qui parte un collegamento con ascensore orizzontale che porta fino ai parcheggi posti a monte, con fermate in corrispondenza delle serre e dei percorsi di visita che si sviluppano all’interno dell’area tematica.

Raggruppamento temporaneo progetto:
Arch. Alfonso Di Masi
Arch. Lucido Di Gregorio
Arch. Rossella Solimeno
Arch. Luca Casaburi
Arch. Massimo Coraggio
Arch. Antonio Coviello
Arch. Rita Micarelli
Arch. Marco Sbriziolo
Geom. Massimo Sabato

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