Fondo Ambiente | Territorio

Le nuove modalità per accedere al Fondo ambiente

I soggetti a cui è destinato tale contributo sono tenuti a stilare una certificazione, in cui sia dichiarato in maniera chiara e trasparente tramite una relazione illustrativa, la destinazione della somma erogata e il rispetto del vincolo di destinazione.

Istituito nel 2008, il Fondo per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo del territorio contava 120 milioni di euro messi a disposizione di enti per la riqualificazione e il risanamento del territorio. Oggi vengono modificate alcune regole per accedere al fondo.

Il decreto del 24 gennaio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio ha stabilito le nuove modalità di certificazione dei contributi a cui dovranno attenersi gli enti pubblici e privati beneficiari del Fondo Ambiente.
Il «Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio» è sorto nel 2008 in attuazione del decreto legge n. 112 del 25/6/2008 articolo 13 comma 3 quater, e aveva come obiettivo la concessione di contributi statali da destinare alla realizzazione di interventi promossi dagli enti destinatari del fondo per risanare l’ambiente e sviluppare il territorio stesso.

La ripartizione dei fondi e l’individuazione degli enti beneficiari è avvenuta attraverso vari decreti del ministero dell’Economia e delle Finanze in coerenza con gli atti d’indirizzo definiti dalla Commissione parlamentare tra l’inizio del 2010 e il maggio 2011. Inizialmente il Fondo poteva contare su una somma di 120 milioni di euro da destinare su opere realizzabili tra il 2008 e il 2011.

I soggetti a cui è destinato tale contributo sono tenuti a stilare una certificazione, in cui sia dichiarato in maniera chiara e trasparente tramite una relazione illustrativa, la destinazione della somma erogata e il rispetto del vincolo di destinazione.
La certificazione deve essere recapitata in Prefettura (ufficio territoriale del Governo) entro 60 giorni dall’avvenuto pagamento. Sarà l’ufficio competente della Prefettura a dare comunicazione alla Sezione regionale della Corte dei Conti per eseguire eventuali controlli.
Se i lavori sono già conclusi è comunque obbligatorio comunicare entro 60 giorni la nuova certificazione a regime delle nuove modalità di certificazione e tenere i documenti contabili per 10 anni al fine di favorire eventuali controlli. In caso d’inadeguatezza dei documenti contabili o della certificazione è possibile ricorrere alla revoca dei contributi.

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