Punti di Vista | Maurizio Savoncelli, Presidente Consiglio Nazionale Geometri

Le prospettive della ripresa del percorso della riforma del catasto

I professionisti tecnici sono i primi candidati al ruolo di “facilitatori” del dialogo tra le amministrazioni e i cittadini e, a parere del Consiglio Nazionale Geometri, devono assumere il compito di coprotagonisti del percorso di riforma.
Maurizio Savoncelli presidente Consiglio nazionale geometri
Maurizio Savoncelli | Presidente Cngegl
«Va da sé che una riforma di tale portata, così carica d’implicazioni sociali, non può essere condotta esclusivamente a colpi di passaggi tecnici: occorre che questi siano affiancati da una visione politica. Esprimo piena condivisione con la posizione del vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno, che ha sottolineato la centralità del tema dell’acquisizione di nuove risorse tecniche per la componente dell’Area Territorio, soprattutto in previsione della ripresa del percorso della riforma del catasto. Pena la possibilità di mantenere il livello attuale dei servizi».

A fronte del rinnovato impegno del Governo sul tema della “revisione del valore catastale” prospettato nel Documento di Economia e Finanza 2016, il convegno organizzato lo scorso 20 aprile dall’Agenzia delle Entrate in occasione della ricorrenza dei 130 anni del Catasto, ha assunto una valenza prospettica più che celebrativa. Il risultato è stato un confronto in merito alle “complesse operazioni di allineamento delle basi dati” che il Governo intende portare a compimento entro il 2018.

Alcune di esse sono state già avviate: è il caso del nuovo processo di determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione produttiva e industriale (gli “imbullonati”), utile a ricondurre all’equilibrio le relative rendite. In precedenza, l’Agenzia delle Entrate aveva reso disponibile la superficie catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie dei gruppi A, B e C, un dato riferibile a circa 57 milioni di immobili, sinora visibile solo nelle applicazioni degli uffici.

E ancora tre progetti in itinere, identificati dalle sigle Anncsu, SIT, AII.
La prima è l’acronimo di “Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane”, realizzato in collaborazione con l’Istat: un registro digitale nel quale confluiscono informazioni su strade e numeri civici aggiornate dai Comuni, al fine di fornire a tutti gli enti della PA una banca dati di riferimento. La seconda di “Sistema Informativo Territoriale”, che consente la gestione in forma unitaria di dati cartografici e territoriali provenienti da fonti diverse.

In ultimo, l’“Anagrafe Immobiliare Integrata” che, a regime, consentirà la completa integrazione degli archivi censuari, cartografici, planimetrici e di pubblicità immobiliare: una razionalizzazione di cui potranno beneficiare proprietari ed enti locali preposti alla gestione del territorio.

Tutti progetti che rappresentano tasselli importanti per la costruzione del nuovo catasto e che accolgono non pochi contributi dei geometri, a testimonianza della sinergia tra la Categoria e l’Agenzia delle Entrate, resa ancora più profonda dalla condivisione del medesimo obiettivo: garantire il corretto allineamento tra imposizione fiscale e valore immobiliare.

In questo percorso la tecnologia è una formidabile alleata, a patto però che sia considerata un mezzo e non un fine. Indubbiamente essa può garantire facilità di accesso a enormi quantità di dati e, soprattutto, modalità di lavoro più efficienti rispetto a quelle tradizionali, ma solo con il contributo essenziale dei professionisti di area tecnica, depositari delle informazioni (e delle dinamiche) del territorio.
In tal senso, condivido pienamente la posizione del vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, Gabriella Alemanno, che ha sottolineato la centralità del tema dell’acquisizione di nuove risorse tecniche per la componente dell’Area Territorio, soprattutto in previsione della ripresa del percorso della riforma del catasto. Pena la possibilità di mantenere il livello attuale dei servizi.

Oltre al ruolo d’interfaccia delle amministrazioni, i professionisti tecnici sono i primi candidati a quello di “facilitatori” del dialogo tra queste e i cittadini, che – a parere del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati – devono assumere il ruolo di coprotagonisti del percorso di riforma, non semplici destinatari. Sul punto la Categoria si è espressa in maniera chiara nel documento “Proposta metodologica per la revisione degli estimi catastali”, presentata in occasione del tavolo di confronto organizzato a dicembre 2014: alla presenza di un parterre politico-istituzionale di primo piano, fu sottolineata la necessità di coinvolgere il contribuente nel processo di revisione del classamento, rendendolo destinatario di misure fiscali premianti nel momento in cui chiede l’ausilio di un professionista tecnico per verificare l’effettiva necessità di variazione catastale. E’ questa la premessa indispensabile per giungere alla costruzione di una banca dati dinamica, capace di recepire l’andamento del mercato e garantire l’equiparazione tra valore catastale e valore di mercato.

Va da sé che una riforma di tale portata, così carica d’implicazioni sociali, non può essere condotta esclusivamente a colpi di passaggi tecnici: occorre che questi siano affiancati da una visione politica. Da questo punto di vista l’abolizione della Tasi sulla prima casa (prevista dalla legge di Stabilità 2016) è un segnale importante, che va nella direzione auspicata: la riduzione della fiscalità sul bene rifugio per eccellenza degli italiani. Una misura che, tradotta in una maggiore disponibilità di reddito, diventa sinonimo di sgravio economico per le fasce più deboli, mentre per quelle più abbienti un incentivo a riconsiderare vantaggioso l’acquisto immobiliare rispetto a quello mobiliare, rilanciando così un settore strategico per l’economia nazionale.

di Maurizio Savoncelli
Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here