Edilizia per il culto | Oratorio dei SS. Angeli Custodi, Padova

L’edificio che riqualifica il territorio

A Padova l’Oratorio dei SS. Angeli Custodi è stato oggetto di un intervento di restauro, su progetto dell’ing. Lucio Bonafede e dell’arch. Francesca Emma, fondato sull’approccio metodologico alla fase conoscitiva e propedeutica al progetto, metodo che ha permesso di ottimizzare gli interventi effettuando solamente le lavorazioni necessarie per rendere l’edificio sicuro e fruibile rispettandone i materiali e le forme della fabbrica.

Alcuni interventi su piccoli edifici, apparentemente di poco rilievo, in realtà possono sviluppare degli effetti positivi sulla ricucitura di territori fortemente antropizzati senza una logica di sviluppo sostenibile.

Oratorio dei S.S Angeli Custodi | La cappella prima delle opere di restauro.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | La cappella prima delle opere di restauro.

L’Oratorio dei SS. Angeli Custodi a Padova, abbandonato fin dagli anni ‘50 del secolo scorso, è stato oggetto d’interesse da parte di alcuni parrocchiani che, dopo un primo intervento di pulizia, si sono attivati per ricercare sia le risorse sia le professionalità necessarie per portare avanti questo progetto di restauro e di recupero.
Non essendo presenti nella zona altre emergenze architettoniche di rilievo, l’Oratorio poteva diventare, se ripristinato nella sua funzionalità, un pregevole elemento di aggregazione per i nuclei di abitazioni limitrofi.
Proprio grazie alle modalità con cui sono stati eseguiti i lavori si sono potuti scoprire due dipinti, mai segnalati in nessun documento, che sono stati recuperati e diventati motivo di orgoglio per la comunità per gli attori dell’operazione.

Oratorio dei SS. Angeli Custodi | La cappella dopo le opere di restauro.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | La cappella dopo le opere di restauro.

«L’Oratorio dei SS. Angeli Custodi a Padova è stato oggetto di un intervento di restauro che fin dalle prime fasi del progetto, fu volutamente indirizzato alla ricerca di un approccio estremamente delicato: questo pregevole immobile è pervenuto ai giorni nostri senza essere oggetto di restauri, se si eccettua la ricostruzione della copertura effettuata dalla Soprintendenza alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso quando era ormai prossimo allo stato di rudere.
Questo fatto ci ha fornito la possibilità di operare su di un immobile giunto a noi praticamente «intonso», anche se degradato, evitandoci di dover intervenire effettuando interventi su altri precedenti interventi – ci spiega il progettista dell’intervento di restauro, ing. Lucio Bonafede sostenendo che – l’approccio metodologico ha privilegiato la fase conoscitiva, propedeutica al progetto, grazie alla quale è stato possibile inquadrare al meglio la situazione di degrado, consentendo quindi di ottimizzare gli interventi. Si è seguita quindi la strategia di effettuare solamente quelle lavorazioni strettamente necessarie per rendere l’edificio sicuro e fruibile, rispettandone i materiali e le forme della fabbrica.
Nel 2007, quando l’Oratorio fu preso in esame per predisporre un progetto di recupero, l’immobile si presentava bisognoso non solo di opere di restauro conservativo delle superfici murarie ma soprattutto di interventi di consolidamento statico. La sistemazione degli archi interni delle cappelle e dell’arco centrale, era una condizione indispensabile per mettere in sicurezza la fabbrica.
Una volta assicurata la stabilità dell’edificio è stato possibile mettere in atto le strategie volte ad arrestare il processo di degrado dei materiali, restaurando le parti originali e rimuovendo tutto quello che non risultava coerente con l’impianto originale, pur nel rispetto delle stratificazioni dei pochi interventi rilevati. La fase finale del progetto di restauro è stata finalizzata alla ricostruzione del volume del corpetto posteriore, sulla base dell’analisi dello stato di fatto dell’Oratorio».

APPARATO CONOSCITIVO

Il processo progettuale individuato è stato supportato da un apparato conoscitivo acquisito in fase di progetto e in seguito approfondito e integrato durante lo svolgimento dei lavori. Preliminarmente alla redazione del progetto di restauro sono state effettuate una serie di indagini consistenti in:

  • rilievo geometrico dell’edificio e dell’intorno;
  • documentazione fotografica di tutte le superfici esterne e interne, successivamente integrata con il modello virtuale tridimensionale costruito in base al rilievo, al fine di preventivare correttamente il tipo e l’estensione degli interventi da effettuare sulle superfici;
  • indagine stratigrafica preliminare finalizzata alla lettura delle diverse fasi costruttive;
  • indagine petrografico-mineralogica per determinare il tipo, le caratteristiche e l’epoca dei materiali costituenti le murature;
  • indagini termografiche effettuate per individuare eventuali interventi nel paramento murario non visibili e per controllare il livello di umidità nella muratura stessa.

STRATIGRAFIA

L’esecuzione delle indagini chimico-stratigrafiche sulle superfici dipinte è stata effettuata al fine di definire le sequenze degli strati pittorici e della loro composizione in zone ritenute significative; ogni stratigrafia è stata riprodotta fotograficamente e accompagnata da un’esauriente relazione.

Oratorio dei S.S Angeli Custodi | Dettaglio prima del restauro.L'arco centrale presentava delle lesioni importanti e uno sbandamento rispetto al piano di giacitura.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | Dettaglio prima del restauro. L’arco centrale presentava delle lesioni importanti e uno sbandamento rispetto al piano di giacitura.

L’effettuazione di questa prima campagna di indagini ha evidenziato che la pianta originaria dell’Oratorio era di forma rettangolare e che sul retro dell’edificio, rimanevano tracce di muratura di un locale addossato alla parete ovest del corpo principale, che verosimilmente fungeva da sacrestia e deposito per le necessità dell’Oratorio.
È risultato evidente che le cappelle laterali e il corpo addossato alla parete di fondo (su cui insiste l’altare principale) sotto l’aspetto formale e funzionale erano intimamente connessi al corpo originario, formando con esso un corpo unico; costituivano delle fasi successive, risalenti a momenti distinti, non lontani dalla data di costruzione dell’Oratorio.
Il progetto è stato distinto nelle seguenti fasi, determinate dal grado di urgenza e dal tipo di interventi previsti:

  • interventi per la risoluzione di rilevanti problemi statici;
  • interventi finalizzati ad arrestare il processo di degrado dei materiali e delle superfici;
  • interventi mirati al completo ripristino funzionale dell’edificio.

STATICA

La lettura strutturale ha evidenziato una serie di dissesti statici sui quali è stato necessario intervenire preliminarmente al fine di garantire l’integrità e la vita stessa.
L’arco centrale presentava delle lesioni importanti e uno sbandamento rispetto al piano di giacitura che presupponeva un grave stato di sofferenza dell’arco stesso. Erano presenti delle lesioni sia sugli archi delle cappelle laterali sia sulla muratura soprastante, sulle quali è stato necessario eseguire opere di consolidamento puntuali, con interventi di tipo tradizionale di cucitura e scucitura della muratura, parallelamente a interventi di consolidamento tramite iniezioni di calci additivate e di resine epossidiche.

Oratorio dei S.S Angeli Custodi | Esterni a lavori ultimati. In conseguenza della ridotta sezione resistente della muratura è stato predisposto un castello in acciaio di sostegno delle due campane.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | Esterni a lavori ultimati. In conseguenza della ridotta sezione resistente della muratura è stato predisposto un castello in acciaio di sostegno delle due campane.

Per quanto concerne il campanile a vela, nel corso delle lavorazioni si è riscontrato la presenza di lesioni importanti, causate dal processo di erosione di gran parte dell’intonaco; questo fatto ha portato anche a un danno della muratura, che in alcuni punti era così evidente da comportare il rischio di crollo.
Al fine di risolvere i problemi statici del campanile si è intervenuti con l’integrazione degli elementi ammalorati o mancanti con elementi coevi presenti in cantiere, ponendo in atto una successiva fasciatura con fibre di carbonio e infine procedendo all’intonacatura. In conseguenza della ridotta sezione resistente della muratura è stato predisposto un castello in acciaio di sostegno delle due campane in quanto i supporti di sostegno delle campane non sono stati giudicati idonei per sopportare le sollecitazioni date dalla rotazione delle campane stesse.
Per quanto riguarda le fondazioni, la presenza di alcune lesioni sulla facciata indicavano un probabile cedimento del terreno sottostante l’angolo nord-est dell’Oratorio; erano inoltre presenti delle lesioni che facevano supporre anche dei cedimenti in corrispondenza dei punti dove l’arco centrale scarica il suo peso. Sono state quindi eseguite delle indagini geotecniche al fine di valutare la consistenza e la composizione del terreno circostante l’edificio e si è quindi deciso di realizzare un intervento di consolidamento con alcuni micropali.

ARRESTO DEL DEGRADO

Una volta assicurata la stabilità della fabbrica, è stato possibile mettere in atto le strategie volte ad arrestare il processo di degrado dei materiali, restaurando le parti originali e rimuovendo ciò che non risultava coerente con l’impianto originale conseguentemente a interventi recenti non rilevanti dal punto di vista storico.
I materiali che, dal punto di vista storico o tecnologico, sono risultati essere incompatibili con quelli originali sono stati rimossi concordando di volta in volta con la Soprintendenza le modalità idonee per intervenire sulle superfici da conservare. Si sono eseguiti interventi puntuali di cucitura, scucitura e di consolidamento delle murature degradate e al fine di eliminare l’umidità di risalita e assicurare la durabilità dell’intervento è stato eseguito un sistema di drenaggio lungo il perimetro esterno dell’edificio. Non erano inizialmente previsti interventi sulla copertura realizzata dalla Soprintendenza; tuttavia durante la fase di progetto, nel luglio del 2008, è avvenuto un fortunale che ha danneggiato il manto; dovendo procedere quindi a un’operazione di sistemazione dello stesso manto, della navata e dell’abside, si è pensato di realizzare un intervento di stabilizzazione del piano di copertura con alcuni tiranti (piatti) in acciaio, con un intervento assolutamente reversibile.
Il pavimento esistente, costituito di mattoni disposti a spina di pesce, è stato pulito e conservato in quanto si trovava in discreto stato di conservazione.
Gli elementi lapidei presenti, ognuno secondo la sua natura e lo stato di conservazione, sono stati sottoposti a opportuni trattamenti di pulitura e consolidamento secondo modalità concordate con la Soprintendenza.12_Oratorio

RIPRISTINO FUNZIONALE

L’ultima fase del progetto di restauro è stata finalizzata al ripristino funzionale dell’Oratorio attraverso interventi che, nel rispetto dei valori peculiari della fabbrica, lo riportassero a essere fruibile come luogo di culto. A tal fine si è proceduto alla progettazione di nuovi infissi in legno, in quanto quelli originali non esistevano più, al restauro dell’altare principale e all’apposizione di impianti tecnologici (impianto elettrico, di riscaldamento e antintrusione).
L’impianto elettrico è stato realizzato senza scasso nella muratura, posizionandolo all’esterno dell’edificio con i massimi livelli di protezione normativi. Questa soluzione è stata pensata sia per evitare la vista dell’impianto all’interno dell’edificio, sia per consentire in futuro la maggiore flessibilità possibile in vista di eventuali interventi di adeguamento normativo dell’edificio.
L’altare maggiore costituito da muratura un tempo rivestita da inserti marmorei policromi, su cui poggia la mensa in pietra tenera, a una prima indagine presentava uno stato di degrado avanzato; non solo era fortemente compromesso nella sua integrità, con solamente le semicolonne e parte della trabeazione superiore ancora nelle posizioni originali, ma presentava su tutte le superfici una patina scura creata dall’accumulo nel tempo di depositi superficiali, costituiti da fumi grassi, polveri e particellato, oltre a diversi strati di pittura presenti sulle parti in pietra tenera.
Le decorazioni a rilievo dei capitelli (foglie d’acanto) erano notevolmente rovinate a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana, e/o atti di vandalismo verificatesi durante il periodo di abbandono.
Gli inserti di marmo nero e/o policromo erano conservati discretamente bene, sotto i depositi polverulenti la superficie si presentava in buono stato di conservazione. Durante le indagini stratigrafiche è emersa, in numerosi elementi architettonici, una decorazione particolare eseguita con bocciarda.

INTEGRAZIONE PITTORICA

Nel corso dei lavori sulla muratura interna intonacata, è stata realizzata una campagna di indagini conoscitive: un’analisi stratigrafica per verificare e individuare la presenza di scialbi successivi alla finitura originale e un’analisi-verifica di presenza di decorazioni che ha portato al ritrovamento di tracce cromatiche sottostanti di decorazioni pittoriche di pregio ai lati dell’altare principale.
Si è proceduto quindi, d’accordo con i tecnici della Soprintendenza, all’effettuazione dell’integrazione pittorica delle lacune con interventi differenziati, in relazione alle diverse condizioni di conservazione della superficie. Le parti integrate sono comunque distinguibili dall’originale e realizzate con prodotti reversibili (acqua di calce, pigmenti minerali e/o resina acrilica). La diversità delle soluzioni possibili è stata determinata dalla varietà dei tipi di lacuna.

VOLUME CORPETTO POSTERIORE

Il percorso progettuale ha previsto la ricostruzione del volume del corpetto posteriore sulla base dell’analisi dello stato di fatto dell’Oratorio, anche con l’ausilio di foto d’epoca.

Oratorio dei S.S Angeli Custodi | Interni prima del restauro. Sono state messe in atto strategie per arrestare il processo di degrado dei materiali, restaurando le parti originali e rimuovendo ciò che non risultava coerente con l'impianto originale. Effettuati interventi di cucitura, scucitura e consolidamenti delle murature allo scopo di eliminare l'umidità di risalita.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | Interni prima del restauro. Sono state messe in atto strategie per arrestare il processo di degrado dei materiali, restaurando le parti originali e rimuovendo ciò che non risultava coerente con l’impianto originale. Effettuati interventi di cucitura, scucitura e consolidamenti delle murature allo scopo di eliminare l’umidità di risalita.

Questo intervento è stato finalizzato al ripristino funzionale totale della fabbrica con l’integrazione formale e funzionale del volume come locale di servizio all’uso dell’Oratorio.
Al fine di individuare con la maggiore precisione possibile le dimensioni dell’antico volume si proceduto a effettuare un’indagine delle superfici murarie dell’Oratorio che presentavano le tracce dell’alloggiamento della struttura del corpetto posteriore dalla quale si è evinto che il corpetto originario presentava una struttura portante costituita da travi e travetti soprastanti, che sostenevano la copertura, e da travi orizzontali a sostegno del controsoffitto.
Gli interventi di progetto inerenti la ricostruzione del volume del corpetto posteriore hanno riguardato:

  • il completamento-ricostruzione delle murature mancanti necessarie a ricostruire il volume originario con mattoni di recupero;
  • l’effettuazione di interventi puntuali di cucitura-scucitura e di consolidamento delle murature degradate, tramite iniezioni di calci additivate e stilatura dei giunti;
  • la stamponatura della porticina sul lato nord;
  • il consolidamento delle fondazioni esistenti mediante affiancamento di una struttura in muratura con ammorsamenti sulla fondazione esistente;
  • la realizzazione di un pavimento in mattoni, disposti a quadro di piatto, con impiego di elementi di recupero, con giunti stilati con malta di cemento;
  • la realizzazione di una struttura in travi di legno di dimensioni cm 16×16 con sovrastanti travetti di dimensioni cm 8×8, a sostegno di tavelle in cotto, manto di impermeabilizzazione e copertura in coppi realizzata con impiego di coppi antichi.

Per migliorare il comportamento strutturale della parete sulla quale le travi sono collegate, che in alcune zone presenta uno spessore ridotto, sono state messe in opera due travi in legno lamellare, posizionate in adiacenza alla parete stessa, rispettivamente una di dimensioni cm 10×16 a sostegno della struttura di travi inclinate e una di dimensioni cm 10×12 a sostegno delle travi orizzontali e collegate con connettori alla muratura esistente. All’interno del locale è stato ricavato un servizio igienico conforme all’uso di persone diversamente abili e un locale accessorio per le celebrazioni.

Oratorio dei S.S Angeli Custodi | Effettuata l’integrazione pittorica delle lacune sulle murature e sulle decorazioni con interventi differenziati. Le parti integrate sono distinguibili dall’originale e realizzate con prodotti reversibili come acqua di calce, pigmenti minerali e resina acrilica. I mattoni del pavimento sono stati disposti a quadro di piatto, con impiego di elementi di recupero, con giunti stilati con malta di cemento.
Oratorio dei SS. Angeli Custodi | Effettuata l’integrazione pittorica delle lacune sulle murature e sulle decorazioni con interventi differenziati. Le parti integrate sono distinguibili dall’originale e realizzate con prodotti reversibili come acqua di calce, pigmenti minerali e resina acrilica. I mattoni del pavimento sono stati disposti a quadro di piatto, con impiego di elementi di recupero, con giunti stilati con malta di cemento.

Il corpetto posteriore è stato dotato di impianto idraulico, impianto elettrico, impianto di riscaldamento e impianto anti-intrusione realizzati a vista esternamente alla muratura. L’ingresso è stato munito di una porta in legno blindata e la finestra sul locale servizio igienico dotata di serramento in legno e di una grata di sicurezza in ferro.
«Essendo il cantiere concluso da poco tempo non si possono esprimere in questa sede delle valutazioni sulle esperienze di gestione ma si può sottolineare come questo spazio sia destinato a diventare un centro di aggregazione per il nuovo complesso residenziale sorto nelle vicinanze, conferendo un’identità a una nuova zona urbanizzata priva di «emergenze di rilievo» e di luoghi di aggregazione – conclude l’arch. Francesca Emma, co-progettista dell’intervento segnalando che – l’intervento di restauro rispecchia l’obiettivo del progetto di valorizzare il sito e l’Oratorio riportandolo alla volumetria originale nel pieno rispetto, per quanto riguarda i materiali e le finiture, della tipologia costruttiva esistente. Oggi questo edificio, giunto sino a noi senza aver fortunatamente subito pesanti trasformazioni materiche, è nuovamente fruibile, restituito alla sua originaria funzione religiosa, e destinato a una nuova vita».

L’ORATORIO NEI SECOLI  

L’Oratorio dei SS. Angeli Custodi fu fatto costruire negli anni 1630-40 dal nobile Evangelista Zagaglia, non distante dalla sua villa in località Guizza a Padova, in una zona al tempo caratterizzata dalla presenza di alcune ville di campagna che nei periodi estivi venivano occupate dai proprietari, oppure affittate. Non si conosce l’autore del progetto.
Nel 1670 un decreto del cardinale Barbarigo dispose che l’Oratorio venisse trasformato in Chiesa parrocchiale, ma i proprietari si rifiutarono di darne attuazione e solo all’inizio del Novecento venne aperto al pubblico durante le celebrazioni liturgiche.
Quando nel 1957 entrò in funzione la nuova Chiesa parrocchiale, l’Oratorio fu abbandonato e venne presto a trovarsi in una grave situazione di degrado che culminò negli anni ‘80 con il crollo di parte del tetto.
Nonostante un intervento della Soprintendenza, che alla fine degli anni ‘80 provvede alla ricostruzione della copertura, negli anni successivi l’Oratorio rimase inutilizzato e il Sagrato venne adibito a deposito di terra e materiale di risulta; questo situazione, che avrebbe portato alla perdita dell’edificio, si interrompe nel 2006 quando lo spazio circostante venne sgomberato e ripulito per poter celebrarvi la S. Messa in occasione proprio della festività dei SS. Angeli Custodi. Contestualmente a questa iniziativa nacque un comitato parrocchiale finalizzato a promuovere e coordinarne il recupero, raccogliendo le istanze espresse da più parti della comunità.

Chi ha fatto Cosa

Ing. Lucio Bonafede
ing. Lucio Bonafede

Committente: Parrocchia dei SS. Angeli Custodi, Padova
Progettisti: Studio Bonafede, Padova; ing. Lucio Bonafede; arch. Francesca Emma; www.studiobonafede.it

Direttore dei lavori: ing. Lucio Bonafede

Finanziatori: Parrocchia dei SS. Angeli Custodi; Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Soprintendenza: Veneto Orientale

Impresa edile: Impresa Brischigliaro G. & Figli snc, Padova

Micropali di fondazione: GeoRicerche srl, Bolzano

arch. Francesca Emma
arch. Francesca Emma

Indagini stratigrafiche superfici murarie: Euro-Pan snc, arch. Mirco Carlin, Padova

Studio Chimico stratigrafico e mineralogico petrografico: ProArte snc di G. Miani & C., Noventa Vicentina

Indagini termografiche: Ledenergy, arch. Livio Paiola e arch. Eddy Paiola, Povegliano V.se (Vr)

Costo totale lavori: Euro 304.000

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