Edilizia residenziale | Erba, Como

Luce naturale come elemento architettonico e predisposizione domotica

Uso di calcestruzzo a vista per questa villa che s’inserisce in modo discreto in un contesto urbano molto denso. Isolamenti interni in lastre di polistirene espanso. Impianto termico con riscaldamento a pavimento e raffrescamento attraverso Uta e split. La generazione del calore e l’acqua calda sanitaria per mezzo di caldaia a metano a condensazione e pompa di calore. Nelle situazioni più complesse, ove si è reso necessario mascherare gli impianti o parte delle strutture, sono stati utilizzate contropareti e controsoffitti in cartongesso.
Arch. Marco Ortalli | Progettista e Direttore Lavori | Casa Rbs | Superficie abitazione: 236 mq piano terra più interrato piano interrato: 300 mq superficie lotto: circa 650 mq

Arch. Marco Ortalli | Progettista e Direttore Lavori

«Il progetto consiste nella realizzazione di un’abitazione unifamiliare di un solo piano fuori terra con spazi accessori e box al piano interrato. La conformazione del lotto triangolare ha stimolato la scelta di geometrie articolate, questo ha comportato la necessità di uno studio molto dettagliato degli spazi interni e degli elementi distributivi. L’architettura dell’abitazione s’inserisce in un contesto urbano residenziale già denso. Il nuovo volume si attesta pertanto lungo via Diaz pedonale con un’altezza di un solo piano. S’inserisce lungo il muro che delimita la via Diaz a sua volta con un muro cieco sovrastato da una finestra a nastro arretrata, posta a filo dell’intradosso. Realizzata con vetro di sicurezza e di tipo isolato e stratificato, è scandita da pilastrini in legno che caratterizzano la facciata, lo spazio cittadino già esistente non viene alterato e l’abitazione mantiene una propria intimità. L’abitazione ha due accessi indipendenti, il pedonale della via Diaz e il carraio, direttamente collegato con i box, da Piazza Vittorio Veneto. L’illuminazione naturale gioca un ruolo fondamentale nella caratterizzazione degli ambienti, si tratta di locali molto luminosi che si aprono verso l’esterno tramite le grandi vetrate. Le vetrate sono studiate in modo tale che non vi siano montanti verticali a ostacolare la percezione dello spazio esterno, si tratta di serramenti fissi in ferro o apribili in legno di rovere con sistemi di apertura di varie tipologie, dal battente, al bilico allo scorrevole. Inoltre è presente un ampio serramento orizzontale affiancato da un piccolo patio esterno che consentono d’illuminare la zona relax al piano interrato. Per il sistema di oscuramento sono state previste tende filtranti da esterno automatizzate. Il cassonetto è mascherato dalla stessa struttura in c.a. appositamente sagomata per l’alloggio dei rulli-motore. L’orientamento dell’edificio, prevede luce dall’alto proveniente dalle vetrate a nastro da nord e da est lungo i due prospetti rettilinei, mentre a sud-est, dove la facciata si articola in una linea spezzata che definisce i singoli ambienti, si trovano ampie vetrate. L’uso della vegetazione come schermatura avviene sia tramite la realizzazione di nuove piantumazioni sia grazie al mantenimento delle alberature esistenti integrate nel progetto. Il repertorio dei materiali proposti ha assecondato l’essenzialità costruttiva della scelta architettonica rafforzando l’omogeneità dei vari elementi compositivi. Anche l’interno è disegnato dall’essenzialità dei materiali di finitura. I pavimenti del piano terra sono in teak mentre gli arredi e le pannellature in pioppo naturale. Tutti gli arredi sono stati studiati e realizzati su disegno e integrati totalmente all’architettura della villa. La pavimentazione in teak al piano terra è stata scelta sia per quanto riguarda gli interni sia lo spazio esterno e i percorsi, mentre è stata scelta la resina color bianco per la scala e il piano interrato. Infine nei box è stata applicata una resina di tipo industriale. Il piano interrato è caratterizzato dai soffitti in cemento armato a vista con le luci a led tonde di vari diametri incassate in spessore di solaio poste a filo con l’intradosso. Le pareti sono rivestite con pannellature di okume. Il locale dove si trova l’ampia vasca riscaldata con idromassaggio è illuminato da un’ampia porzione di solaio vetrato posto parallelamente alla vasca e schermato al piano terreno dalla vegetazione. Molta attenzione è stata riservata alla distribuzione verticale, è presente un vano ascensore interno all’abitazione, che la collega la zona giorno con gli spazi accessori dell’interrato, mentre un ascensore esterno collega i box con il giardino e con il terrazzo dell’abitazione vicina».

Esterni e interni a lavori ultimati. In evidenza la conformazione del lotto triangolare che ha stimolato la scelta di geometrie articolate che hanno comportato uno studio molto dettagliato degli spazi interni e degli elementi distributivi.

Struttura e finiture

L’area oggetto dell’intervento è collocata nel pieno centro di Erba (Como) in una zona residenziale già densa. Quello che, attualmente è il prospetto pubblico dell’edificio, affaccia sulla via pedonale dove settimanalmente si svolge il mercato. Il lotto presentava quindi la pedonale da un lato e la villa esistente dall’altro; l’obbiettivo è stato quello di realizzare la nuova abitazione senza danneggiare il contesto residenziale esistente e senza alterare lo spazio cittadino. Per l’edificio è stato scelto il calcestruzzo a vista omogeneo e uniforme. Di questo materiale sono state valorizzate le caratteristiche prestazionali utilizzandone differenti tipologie, grazie all’uso di additivi, fibre e inerti.

L’uso del calcestruzzo

  1. calcestruzzo armato impermeabilizzato al piano interrato;
  2. calcestruzzo fibrorinforzato per gli elementi strutturali pieni e di ridotto spessore che costituiscono le piastre del solaio e della copertura e delle pensilina a sbalzo;
  3. cemento bianco lavato faccia a vista con granulometria degli inerti selezionati, per le pareti perimetrali del piano terreno.

Tutte le fasi sono state eseguite con assoluta precisione, dallo studio del risultato estetico finale con la selezione degli inerti per cromia e pezzatura allo studio statico, alla realizzazione della centinatura e la successiva sabbiatura eseguita immediatamente dopo la rimozione delle casserature.

Articolazione delle strutture

Paratie a sostegno degli scavi adiacenti alle strutture esistenti e alla via Diaz;

fondazioni dirette in cemento armato costituite da cordoli con funzione di portamuro, da travi rovesce, da plinti collegati da travi e da una piastra ad armatura doppia incrociata simmetrica per la porzione di edificio senza interrato;

pilastri in cemento armato di forme molto triangolari e sagomati in modo tale da incorniciare le vetrate con spigoli vivi. Tutte le strutture fanno parte dell’edificio non solo come elemento strutturale ma quale precisa scelta architettonica;

murature in cemento armato impermeabilizzato per gli interrati, i vani scale e il vano ascensore, di spessore variabile 20-25cm, faccia a vista lavato per le pareti perimetrali al piano terra. I tamponamenti delle pareti perimetrali sono realizzati gasbeton;

travi in conglomerato cementizio armato calcolate come continue in spessore di solaio e in alcuni casi la stessa facciata diventa trave; solai, copertura, sbalzi in conglomerato cementizio armato fibrorinforzato; vano scala e vano ascensore in conglomerato cementizio armato.

Gestione del ciclo delle acque

È stata prevista la raccolta dell’acqua piovana per un successivo riutilizzo attraverso l’adozione di un sistema di recupero delle acque reflue per l’irrigazione della copertura. Si tratta di un sistema in grado di diminuire la temperatura della copertura, contribuendo a livello dell’edificio a ridurre gli apporti calorici (fondamentale nel caso di spazi abitati direttamente al di sotto della copertura) e a livello locale a ridurre le temperature superficiali dell’estradosso.

Isolamento termico

I livelli proposti per il contenimento del fabbisogno durante la stagione invernale agiscono in modo positivo anche nel periodo estivo riducendo gli apporti di calore all’interno attraverso le superfici fortemente irraggiate (esempio: coperture).

Gli isolamenti interni sono realizzati principalmente in lastre di polistirene espanso, vista la scelta del calcestruzzo lavato a vista in facciata, la posa di un pacchetto d’isolamento interno che consente un semplice e totale controllo dei ponti termici (con conseguente miglioramento delle condizioni di benessere termico e riduzione del rischio di formazioni di condensa superficiale e interstiziale).

L’isolamento dell’involucro è fondamentale sia per garantire basse dispersioni (e quindi basse potenze degli impianti) sia per incrementare condizioni di benessere.

Serramenti

Le vetrate continue realizzate in cristalli di sicurezza a due strati spessore 20 mm con interposto plastico pvb 0,76 mm, vengono sorrette da telai a scomparsa sia a pavimento che a soffitto, realizzati con profili di acciaio complete di guarnizioni di sigillatura. I serramenti in rovere con vetrocamera, sono dotati di tende esterne filtranti e automatizzate.

Impianti

Per quanto riguarda l’impianto termico si è optato per il riscaldamento a pavimento in tutti gli ambienti residenziali e il raffrescamento attraverso Uta e split collocati principalmente lungo la mensola che sorregge le finestre a nastro.

La generazione del calore e l’acqua calda sanitaria per mezzo di caldaia a metano a condensazione e pompa di calore. L’emissione della potenza termica negli ambienti avviene per mezzo di pannelli radianti a bassa temperatura incidendo in modo positivo anche sulla diminuzione delle perdite legate alla distribuzione del fluido.

È stata ricercata una totale integrazione delle soluzioni impiantistiche con le scelte architettoniche e di arredo, riuscendo a realizzare una distribuzione capillare e integrata delle reti impiantistiche di distribuzione e resa.

Vasca riscaldata

Al piano interrato è stata realizzata un’ampia vasca riscaldata completa d’impianto di filtrazione e disinfezione oltre a essere dotata di tapparella a scomparsa per la quale si è reso necessario un locale tecnico indipendente. Realizzata in cemento armato, è stata successivamente impermeabilizzata e rivestita; Sono sti posati mosaico antiscivolo a pavimento e resina sulle pareti perimetrali.

Fasi di cantiere

La realizzazione delle strutture è stata suddivisa in due fasi, la prima riguardante l’interrato e la porzione di casa sovrastante, la seconda parte riguardante la porzione di abitazione senza interrato.

Box e locali interrati. Edificando in aderenza alla strada esistente e giungendo nella parte interrata a confine con le proprietà limitrofe, è stato necessario realizzare delle palificazioni interrate con caratteristiche e diametri differenti valutati a seconda dei carichi sovrastanti e dei risultati dell’indagine geologica. Una volta realizzate le palificazioni è stato ultimato lo scavo del piano interrato liberando la parete di collegamento con il box interrato adiacente. Si è poi proceduto con il getto delle fondazioni e la realizzazione delle strutture in elevazione in calcestruzzo armato faccia a vista. Successivamente, dopo aver puntellato la struttura esistente, si è proceduto alla demolizione della muratura del box interrato esistente e al posizionamento della trave Heb di sostegno. Ulteriore complicazione è derivata dal dislivello tra il box esistente e il nuovo box, raccordato poi con una rampa, riproposta anche in copertura in quanto anche alla quota zero era presente lo stesso dislivello.

Fondazioni. Dopo avere realizzato le murature perimetrali a confine, si è proceduto con le fondazioni delle piano interrato. La porzione di abitazione senza interrato è stata realizzata in un secondo momento e poggia su una fondazione continua a piastra.

Le strutture in elevazione e i solai. Prima del getto delle murature in elevazione e dei solai in cemento armato faccia a vista, sono stati realizzati dei campioni direttamente in cantiere. Si è resa necessaria una selezione accurata degli inerti idonei, opportunamente miscelati per ottenere oltre alle caratteristiche meccaniche richieste dallo strutturista, le caratteristiche estetiche volute. Per quanto riguarda le murature perimetrali al piano terreno, dopo il disarmo è stato effettuato il lavaggio delle murature. Per quanto riguarda le murature fuori terra inizialmente è stato realizzato il muro verso via Diaz con la mensola interna, successivamente la parete ortogonale con mensola interna e pensilina a sbalzo e infine le pareti minori che affacciano sul giardino. La parete più complessa si è rivelata quella della cucina realizzata come una trave/parete in quanto posizionata sopra al solaio del box, ulteriore complicazione per la realizzazione del getto la presenza del taglio di luce nel solaio che illumina il box durante il giorno. Il solaio a copertura del piano terra è stato realizzato con cemento armato faccia a vista, prima del getto sono state posizionate le casseforme dei corpi illuminanti incassati e i corrugati necessari per il successivo collegamento elettrico. Infine per quanto riguarda il solaio di copertura è stato necessario utilizzare cemento fibrorinforzato per ottenere i ridotti spessori di progetto richiesti. La porzione di solaio a sbalzo raggiunge spessori inferiori ai 10 cm.

Impermeabilizzazioni. Oltre alle classiche impermeabilizzazioni con membrane bituminose sono state utilizzate soluzioni innovative; alcune pareti del piano interrato sono state realizzate in calcestruzzo impermeabilizzato grazie a opportuni additivi.

Vespaio. Il vespaio del piano interrato è stato realizzato subito dopo le murature in elevazione in modo tale da poter posare le reti anti-ritiro e gettare il massetto sovrastante. Mentre il vespaio al piano terreno (porzione di casa senza interrato) è stato realizzato una volta ultimate le murature del piano terra.

Isolamenti. L’intero edificio è stato isolato internamente tramite l’incollaggio di pannelli altamente performanti per uno spessore di 18 cm, ciò ha permesso esternamente di mantenere la struttura in c.a. a vista. Pannelli di maggiore densità sono stati posti anche a pavimento per impedire le dispersioni del calore generato dall’impianto a pannelli.

Tamponamenti. Dopo il posizionamento degli isolamenti sono state realizzate le contropareti interne in gasbeton garantendo un miglior livello di coibentazione. Per quanto riguarda la mensola che sorregge le vetrate a nastro si è preferito optare per un rivestimento in cartongesso in modo tale da poter realizzare le geometrie di progetto e allo stesso tempo di garantire la realizzazione di pannelli invisibili, ma removibili per la manutenzione degli impianti.

Lattonerie e scossaline. Lo studio del dettaglio di copertura ha permesso di non realizzare alcun canale di gronda in lamiera. Sono presenti solo scossaline perimetrali di ridottissime dimensioni lungo le due pareti ortogonali, mentre lungo le pareti interne sono stati realizzati dentelli in cemento armato successivamente impermeabilizzati e rivestiti in ceramica, come il resto della copertura. I pluviali sono stati posizionati durante le prime fasi del cantiere e mascherati all’interno della muratura.

Tavolati interni. Principalmente sono stati realizzati tavolati divisori in gasbeton e qualora si rendesse necessario per geometrie più complesse si è optato invece per strutture in cartongesso.

Impianto riscaldamento. È collegato alla pompa di calore posizionata in giardino e mascherata dalla vegetazione. La caldaia ausiliaria, l’accumulo e tutto quanto fa parte del locale macchine si trovano al piano interrato. I collegamenti verticali sono stati predisposti con idonei risparmi nei getti e successivamente posizionati a struttura ultimata.

Impianto di condizionamento. A split, è interamente mascherato nella veletta posta sotto la finestra a nastro per quanto riguarda la zona giorno e il corridoio di distribuzione, mentre nelle camere sono stati mascherati all’interno delle armadiature.

Impianto elettrico. A quello tradizionale è stata affiancata la predisposizione domotica in modo da poter in futuro convertire l’impianto. L’impianto di illuminazione è parte integrante del progetto a partire dalle lampade incassata nel getto del solaio in cemento armato del piano interrato, fino ad arrivare ai singoli punti luce e alla fascia a led realizzata lungo le finestrature a nastro e completamente mascherata nel dettaglio della veletta.

Cartongessi. Nelle situazioni più complesse, ove si è reso necessario mascherare gli impianti o parte delle strutture, sono stati utilizzate contropareti e controsoffitti in cartongesso. Un esempio è la parete del soggiorno all’interno della quale sono state realizzate nicchie con funzione di libreria e allo stesso tempo è stato inserito il camino e i condotti impiantistici provenienti dal locale tecnico. Per gli intonaci interni si è proceduto alla rasatura a gesso.

Posa dei serramenti e delle vetrate. I serramenti si suddividono in due tipologie: vetrate continue e serramenti in rovere. Le vetrate continue realizzate in cristalli di sicurezza a due strati spessore 20 mm con interposto plastico pvb 0,76 mm, vengono sorrette da telai a scomparsa sia a pavimento sia a soffitto, realizzati con profili di acciaio complete di guarnizioni di sigillatura, i telai sono stati posizionati prima dell’ultimazione delle contropareti interne. I serramenti in rovere con vetrocamera sono dotati di tende esterne filtranti e automatizzate.

Pavimenti e finiture. La copertura è stata accuratamente impermeabilizzata e successivamente piastrellata. Pannellature in pioppo e okume sono state utilizzate per mascherare all’interno delle volumetrie volute porte rasomuro, armadiature, elementi impiantistici e tutto ciò che potesse alterare l’effetto voluto.

Finiture esterne. La pavimentazione esterna in teak spessore 2 cm è stata posata su struttura galleggiate e ha consentito di eliminare le soglie tra interno ed esterno mascherando allo stesso tempo la differenza di quota indispensabile per evitare infiltrazioni. Le fioriere fisse in ferro laccato sono state realizzate a disegno della direzione lavori e studiate in modo tale da non interferire con le pendenze e lo smaltimento delle acque meteoriche.

Arredi a disegno. Tutti gli arredi e le pannellature in pioppo e okume sono stati realizzati su disegno del progettista e pertanto s’integrano al progetto diventando parte delle volumetrie dell’edificio.

CHI HA FATTO COSA
Progettazione architettonica: arch. Marco Ortalli, Erba (Como)
Collaboratori: arch. Chiara Recalcati, arch. Virginia Ortalli
Progettazione strutture: Design of Sustainable Constructions srl, Erba (Como)
Progettista elettrico: Elettrostudio di Sartori Paolo, Erba (Como)
Progettista Termico: Guidici Antonio, Dario Melotti
Impresa Edile: Impresa edile Stampini snc di Maurizio e Paolo Isella, Lurago D’erba (Como)
Finiture: Spandrio srl, Cosio Valtellino (Sondrio); In Resina di Salvatore Vitale, Morbegno (Sondrio); Bertocchi Roberto, Posa Pavimenti in legno, Erba (Como)
Serramenti: GF di Fioroni Walter & C. sas, Ardenno (Sondrio); Rusconi Fratelli snc, Erba (Como)
Impianto elettrico: Tessari Marco Installazione e manutenzione elettrica, Erba (Como)
Impianto Termoidraulico: Termoidraulica De Angelis sas di De Angelis Amedeo Carlo & C., Erba (Como)
Ascensori: Kone
Tende Elettriche: Texilia, Solaro (Milano)
Piscina: Culligan Italiana spa, Cassago Brianza (Lecco)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here