Tecnoborsa | Indagine 2017

Mercato immobiliare romano e sicurezza delle abitazioni

L’Indagine condotta dal Csei Tecnoborsa ha rilevato che il 51,6% dei proprietari di prima casa hanno effettuato interventi di consolidamento dell’intero edificio ma la percentuale scende per i lavori alle pareti interne. Il 15,8% di chi possiede una seconda casa ha richiesto a un professionista una certificazione per conoscere la condizione strutturale del proprio edificio.

I due terzi delle famiglie che risiedono nella Capitale vivono in abitazioni costruite prima del 1974, anche se Roma supera la media delle altre grandi città per quanto riguarda le case di recente costruzione. Il 52,7%, cioè oltre la metà delle famiglie romane, non ha fatto e non prevede di far fare alcuna verifica sul proprio immobile, valore leggermente al disotto di quello medio.

Tuttavia, il 32,4% dichiara di aver già preso provvedimenti in tal senso, e in questo caso Roma è leggermente sopra la media, mentre il 14,9% prevede di intervenire nel prossimo futuro. Inoltre, nel 18,5% dei casi sono stati fatti interventi per rendere più sicuro l’immobile in cui si vive e in questo caso Roma è stata la meno attiva tra le grandi città. Questo si evince dall’indagine curata dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare – Csei Tecnoborsa.

Interventi sulla prima casa

A chi ha effettuato lavori per consolidare il proprio immobile è stato chiesto dove si è intervenuti e per oltre la metà dei casi (51,6%) è stato consolidato l’intero edificio, valore prossimo a quello medio; la quota per le sole pareti interne e perimetrali è poco più di un terzo degli intervistati (34,1% contro il 32,6% di media); la quota per i lavori alle fondamenta è del 17,4% (con Roma fortemente sopra la media del 10,8%); infine, solo il 3,9% è intervenuto sui solai (contro il 12,4% di media).

A coloro che non hanno ancora effettuato interventi è stato chiesto se c’è un’intenzione futura e il 5,8% si è dichiarato a favore rispetto a una media del 6,1%. In particolare:

  • oltre la metà intende intervenire su pareti interne e perimetrali (53,4% contro il 35,9% di media);
  • il 34,2% pensa di consolidare l’intero edificio (valore decisamente sotto la media del 50,7%);
  • il 12,4% vorrebbe consolidare i solai (più del doppio del 6% di media);
  • al contrario solo il 6,3% vorrebbe rafforzare le fondamenta (a differenza del 13,5% di media).

Rischio sismico e interventi sulla seconda casa

Anche se Roma non si trova in una zona a elevato rischio sismico, dunque non c’è una reale percezione di pericolo, si è voluto fare una verifica su coloro che, benché residenti nella Capitale, possiedono una seconda casa nel nostro Paese: si tratta del 13,9% degli intervistati, dei quali il 2,1% ha affermato di aver subito danni strutturali a causa di un evento sismico, valore perfettamente in media con le altre grandi città.

Il 15,8% di chi possiede una seconda casa ha affermato di aver richiesto a un professionista una certificazione per conoscere la condizione strutturale del proprio edificio e il 23,2% prevede di farlo fare nel prossimo futuro.
In particolare:

  • il 33,4% è già intervenuto su pareti interne e perimetrali (19,4% la media grandi città);
  • idem per i solai (17,2% la media);
  • il 26,7% ha eseguito lavori sulle fondamenta (14% la media);
  • il 13,2% ha consolidato l’intero edificio, contro il 51,6% delle grandi città.

C’è da sottolineare che, a fronte di un 1% di media che prevede interventi per rendere più sicura la seconda casa, a Roma si è pronunciato a favore più del doppio, il 2,5%.

Assicurazioni

Tecnoborsa ha chiesto agli intervistati se avessero adottato alcuni degli accorgimenti suggeriti e resi noti dal Dipartimento Protezione Civile: il 23,4% ha risposto affermativamente, valore sostanzialmente in media con le grandi città.

Il 39% delle famiglie romane intervistate sarebbe favorevole all’istituzione di un’assicurazione obbligatoria sui rischi derivanti da calamità naturali ed è in linea con le maggiori città italiane. In proposito, è importante sottolineare che, nel caso di chi possiede una prima casa, il 23,7% delle famiglie romane si è già tutelato con un’assicurazione contro eventuali danni causati da calamità naturali (27,4% è la media), mentre, per quanto riguarda i proprietari di una seconda casa, c’è un ulteriore 17,9% che si è protetto a sua volta (18,5% è la media).

Fascicolo di fabbricato e Sisma Bonus

Analogamente, è stato chiesto alle famiglie di pronunciarsi nei confronti dell’istituzione di un fascicolo di fabbricato obbligatorio, sia sulla prima che sulla seconda casa, per conoscere le condizioni strutturali degli immobili e qui il valore su Roma è del 50%, mentre il valore medio totale è del 49,2%.

Infine, l’Indagine Tecnoborsa è andata a sondare presso le famiglie romane il livello di conoscenza del Sisma Bonus su edifici di civile abitazione (prima e/o seconda casa), sulle parti condominiali e sugli edifici adibiti ad attività produttive per un importo complessivo pari a 96mila euro per unità immobiliare per ciascun anno: ebbene, il 20,2% a Roma ha risposto affermativamente, contro una media pari al 18%.

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