Antisismica | Uretek a Navelli, L’Aquila

Metodo Cavity Filling per il riempimento di una cavità antropica

In una zona ad elevata pericolosità sismica è stata necessaria la bonifica di una cavità esistente sotto l’edificio risalente al 1800 con argilla espansa e iniezione di resina espandente.
Ing. Gianluca Vinco | Resp. Ufficio Geotecnico Uretek.

Ing. Gianluca Vinco | Resp. Ufficio Geotecnico Uretek
«Il metodo Cavity Filling consiste nel riempire la cavità con argilla espansa per poi iniettare la resina espandente Geoplus, nel volume colmato con l’argilla, per migliorarne la resistenza. Il riempimento avviene quindi con materiali leggeri che non sovraccaricano il terreno sottostante. L’espansione della resina permette di completare il riempimento nella parte alta della cavità e compattare i grani costituenti il riempimento stesso.
Il riempimento prodotto dall’argilla espansa evita il verificarsi di crolli in superficie legati a collassi improvvisi delle pareti della cavità (verifica dello stato limite ultimo), mentre la precompressione prodotta dalla resina espandente previene il verificarsi di cedimenti in superficie dovuti a semplici deformazioni delle pareti stesse (verifica dello stato limite di esercizio)».

Il fabbricato, a destinazione d’uso residenziale, risale al 1800 ed è situato nel centro della cittadina di Navelli (L’Aquila). Questo comune secondo la mappa di pericolosità sismica Mpso4, definita in seguito all’Ordinanza Pcm del 28 aprile 2006, ricade in una zona ad “elevata pericolosità sismica“. Poiché la cavità esistente sotto l’edificio poteva aggravare la sua vulnerabilità, è stato necessario bonificarla.

L’edificio del 1880 e particolare della cavità antropica.
L’edificio del 1880 e particolare della cavità antropica.

Terreno: limo argillo-sabbioso con pietrisco
Vespaio: altezza: 2-2,2 m massima; volume: 20 m3
Intervento: riempiti 20 m3 di cavità in un giorno lavorativo.L’edificio del 1880 e particolare della cavità antropica.Il problema delle cavità naturali o antropiche, caratterizza intere zone di vari centri storici dell’area aquilana. Poiché un vuoto sottostante un edificio, può incidere sulla vulnerabilità dello stesso, il suo riempimento riesce a mitigare l’effetto cosismico indotto da un terremoto.

Fase d’iniezione della resina tramite tubicini inseriti all’intradosso della calotta.
Fase di pompaggio dell’argilla espansa tramite tubi inseriti nella cavità.
Controllo laser millimetrico.
Controllo laser millimetrico.

I LAVORI

La cavità, di origine antropica, era posizionata al di sotto di un locale ed era accessibile dal seminterrato attraverso un piccolo ingresso.

  1. In primo luogo si è pompata l’argilla espansa Leca per mezzo di tubi flessibili inseriti nell’apertura della cavità.
  2. Con l’ausilio di ugelli direzionabili, si è arrivati a riempire circa il 95% dell’intero volume.
  3. In seguito è stata iniettata la resina espandente Uretek per mezzo di tubi inseriti direttamente all’intradosso della calotta a partire dalla pavimentazione soprastante.
  4. I ricevitori laser, in grado di rilevare movimenti millimetrici della pavimentazione hanno segnalato l’avvenuta azione di precompressione sulla volta della cavità a dimostrazione della totale saturazione dei vuoti e del completo ripristino della sicurezza della pavimentazione.

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