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Milano: firmato l’accordo da 1.5 miliardi per gli scali ferroviari

La riqualificazione urbana riguarda 1.3 milioni di mq. Gli scali ferroviari interessati sono: Lambrate, Rogoredo, Greco, Porta Romana, Porta Genova, San Cristoforo e Farini. All'accordo partecipa anche Savills Investment Management, proprietaria di una porzione dello Scalo Farini, supportata da Dla Piper.

Il progetto si era arenato in consiglio comunale a Milano due anni fa a causa di alcune divergenze interne alla maggioranza che sosteneva il sindaco Giuliano Pisapia: ora riparte ed è stato firmato l’accordo di programma per la riqualificazione degli scali ferroviari Greco, Rogoredo, Porta Genova, Porta Romana, Farini, Lambrate e San Cristoforo.

L’accordo avrà una durata decennale (sarà prorogabile) e il consiglio comunale di Milano dovrà ratificarlo entro 30 giorni. Da Ferrovie dello Stato arriveranno 100 milioni, di fatto un investimento sulla mobilità e su tutto il sistema ferroviario milanese.

Presenti alla firma del protocollo erano il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Renato Mazzonicini e Carlo De Vito, ad di FS Sistemi Urbani oltre a Savills Investment Management sgr, proprietaria di una porzione di area nello scalo Farini.

Elemento principale per lo sviluppo sostenibile della città metropolitana è la realizzazione della Circle Line, nuova rete ferroviaria che sarà destinata a connettere la città con un servizio di tipo metropolitano. Ferrovie dello Stato investirà 97 milioni per l’ammodernamento delle stazioni e per la costruzione di nuove (Tibaldi, Dergano, Stephenson e Romana) nell’area complessiva degli scali, ovvero 1.2 milioni di mq, la superficie di verde occuperà il 65%: in particolare, 675mila mq tra aree verdi e spazi pubblici, con la realizzazione di un parco in zona Farini da 300mila mq, a Porta Romana da 90mila mq e un’oasi naturalistica a San Cristoforo da 140mila mq.

Il 30% della superficie totale sarà destinato a residenze convenzionate e sociali. In questo modo è stata ipotizzata la costruzione di 3.400 alloggi. L’auspicio degli amministratori pubblici è quello di aprire i cantieri nel giro di tre anni e i primi lavori dovrebbero riguardare gli scali Farini e Romana. Il progetto andrà a modificare il paesaggio urbano con indici di edificabilità piuttosto alti così da configurare una città verticale.

L’Accordo prevede un indice di edificabilità medio dello 0,65 (pari all’Adp 2015), con la ridistribuzione delle volumetrie previste nel precedente Accordo al fine di garantire un migliore mix abitativo negli scali di maggiore dimensione e la concentrazione degli alloggi nelle aree con maggiore disponibilità di servizi e trasporti. In particolare, si costruirà meno a Lambrate (-10mila m² pari a una riduzione del 30%), a Greco (-4mila m² pari a una riduzione del 14%) e a Rogoredo (-4mila m² pari a una riduzione del 20%). L’incremento volumetrico si realizzerà invece allo Scalo Romana (+ 14mila m² pari a un aumento del 9%) e a Porta Genova (+4mila m² di edilizia sociale pari a un aumento del 10%).

Oltre il 32% delle volumetrie complessive saranno destinate a funzioni non residenziali (uffici, commercio, manifattura, artigianato, logistica, servizi privati…). Nel precedente Accordo il vincolo riguardava solo il 6% delle volumetrie. L’incremento più significativo riguarda gli scali di Farini e Romana, mentre viene confermato il vincolo del 70% di non residenziale a Porta Genova.  Confermato inoltre il divieto di costruire centri commerciali e grandi strutture di vendita.

Per quanto concerne la gestione del trasporto pubblico locale non è stato ancora deciso se sarà affidato all’Atm o si bandirà un bando pubblico. L’accordo sarà dunque operativo da fine luglio e per dare il via all’iter delle attività di cessione sono stati preventivati al massimo due anni così che poi si provveda al master plan.

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