Arpas Sardegna | Bonifiche del territorio

Monitorare gli impatti che le attività industriali esercitano sul territorio

Nel Sulcis Iglesiente iniziano i lavori di bonifica del territorio dalle scorie industriali. L’opera di bonifica richiesta con dpm del 1993 solo oggi prende il via da Portovesme, sede del polo industriale ex-Alcoa e ex-Alumix: un progetto da 20 milioni di euro per rimuovere 75mila tonnellate di rifiuti dall'area dello stabilimento.

Il Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio del Sulcis Iglesiente è stato approvato con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri già il 23 aprile 1993, per una vasta area composta dai comuni di Carbonia, Gonnesa, Portoscuso, Sant’Antioco e San Giovanni Suergiu, già dichiarata «area ad elevato rischio di crisi ambientale» con il dl 305/1989.

Il porto industriale di Portovesme
Il porto industriale di Portovesme

Nell’ambito delle misure disposte dal piano, l’Arpas, agenzia regionale che opera per la promozione dello sviluppo sostenibile e per la tutela e il miglioramento della qualità degli ecosistemi naturali, ha attuato una rete di controllo delle diverse componenti ambientali attraverso il monitoraggio dei parametri più significativi in relazione ai centri di pericolo esistenti, il «Sistema di monitoraggio integrato Q1-1».
Le componenti ambientali sono rappresentate da: aria, acque superficiali, sotterranee e costiere e suoli. Il controllo, effettuato con continuità, dello stato di qualità delle principali componenti ambientali nasce dalla necessità di valutare gli impatti che le attività industriali esercitano sul territorio: in quest’ottica il Smi Q1-1, attraverso l’analisi dei parametri di controllo, può fornirgli elementi di valutazione dei fenomeni di inquinamento e della loro evoluzione e consente di disporre di strumenti per l’attuazione del piano.

La pineta di Guroneddu a Portoscuso
La pineta di Guroneddu a Portoscuso

Il Piano di disinquinamento ha previsto in totale 115 interventi, dei quali 55 a carico delle aziende industriali e 60 con finanziamento pubblico. A partire dal 1995 e fino al 2004 lo Stato ha erogato alla regione più di 69 milioni di euro, che il comitato di coordinamento per l’attuazione del piano ha provveduto ad assegnare. Rimangono ancora da trasferire, da parte dello Stato, 40 milioni di euro.
L’attività industriale, presente in modo particolare nell’area di Portovesme, attraverso le emissioni gassose e polverulente, gli scarichi idrici e le discariche di rifiuti, rappresenta la principale sorgente di rischio per la popolazione e per la qualità dell’ambiente.

A Portoscuso a luglio sono partite le bonifiche che hanno come obiettivo il risanamento delle strade Waelz, sentieri di campagna sparsi tra la pineta di Guroneddu e la frazione di Parigianu. Si tratta di 10 km di strade rurali che negli anni ‘80 furono sistemate utilizzando le scorie industriali. Buche e fossi rattoppati con veleni, una bomba ecologica inserita tra le opere urgenti di bonifica.

Eurallumina a Portovesme
Eurallumina a Portovesme

La bonifica ex-Alumix è la prima grande opera di risanamento avviata a Portovesme. L’altra è quella dei suoli all’interno dell’ex-Alcoa. Un progetto da 20 milioni di euro per rimuovere 75mila tonnellate di rifiuti dall’area dello stabilimento. Altra opera avviata di recente, sempre tra quelle prescritte dal Piano di disinquinamento, è il risanamento dell’ex-piazzale Samim di via Nuoro, in pieno centro abitato, a due passi dalle scuole. Tanti anni fa lì venivano depositati rifiuti industriali. Con le opere di bonifica appena avviate, il piazzale si trasformerà in un’area verde. (G.F.)

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