La scelta d’introdurre il Bim come metodo di progettazione è una decisione che sottolinea la volontà-necessita di Moretti spa (con sede a Erbusco, 220 mila mq di insediamenti produttivi e 230 dipendenti) di guardare ai processi innovativi che caratterizzano l’industria 4.0 per fare edilizia di qualità.
Valentina Moretti | Vicepresidente Moretti spa
«Da sempre abbiamo voluto essere un’azienda innovativa. Siamo stati tra i primi a introdurre la prefabbricazione in calcestruzzo e, successivamente, quella in legno lamellare. In 50 anni di storia abbiamo maturato un’esperienza significativa sia nell’integrazione di materiali diversi, sia nella realizzazione di strutture complesse, all’avanguardia sotto il profilo delle prestazioni energetiche e anti-sismiche, della composizione strutturale e dell’eco-sostenibilità, come attestano gli edifici realizzati con certificazioni Leed Gold e Platinum e Breeam. Ora, con l’adozione del Bim, vogliamo confermare questa continua spinta innovativa che ci caratterizza».
Il compito di sviluppare questo progetto è stato affidato a Cristina Foletti, 35 anni, ingegnere edile con laurea all’Università degli Studi di Brescia, da 10 anni in Moretti spa. Da un anno e mezzo ha avuto il compito di occuparsi di introdurre un approccio progettuale Bim in azienda, sviluppando competenze specifiche in materia, seguendo corsi e seminari. Cristina Foletti ha così conseguito a giugno scorso la certificazione e l’iscrizione all’Albo nazionale dei Bim Manager, promosso da Icmq: è stata la quindicesima in tutta Italia.
Cristina Foletti | Bim Manager Moretti spa
«Per operare con il metodo Bim non ci si può fermare alla sua adozione nell’ufficio tecnico. Occorre arrivare a una gestione integrale delle diverse fasi di ogni commessa, che coinvolga nel tempo anche i trasporti e il cantiere. Il BIM Manager ha il compito di interfacciarsi sia con gli studi di progettazione esterna, per coordinare i diversi aspetti di un intervento, sia con impiantisti e fornitori, ma anche garantire che il flusso di informazioni avvenga correttamente e sia continuo attraverso tutte le fasi dell’opera. Al momento noi ci stiamo concentrando sulla prima fase, quella della formazione del nostro personale interno, tecnico e commerciale, e del rapporto con gli studi di progettazione esterna. Si tratta di un metodo da assimilare gradualmente. Certamente, in fase di avvio, l’azienda deve investire molte ore per realizzare una propria libreria di oggetti con le loro informazioni. Ma i vantaggi nel tempo sono enormi: grazie al Bim si possono affrontare nodi strutturali e complessità già in fase di progettazione, mentre ora sfuggono finché non si giunge alla fase di cantiere. Con il Bim si possono anticipare e risolvere a monte queste problematiche, offrendo così al cliente una qualità superiore del prodotto, una maggiore fluidità del processo costruttivo e una maggiore garanzia in termini di costi e tempi. È davvero una sfida impegnativa, che mi sta appassionando e di cui, giorno dopo giorno, misuro concretamente i vantaggi».
Evangelista Zampatti | Amministratore delegato Moretti spa
«Questa certificazione non è obbligatoria ma rappresenta certamente un requisito di garanzia per chi lavora con Moretti spa. Per implementare questa tecnologia digitale in tutte le fasi del nostro lavoro, abbiamo voluto farci affiancare da una società di consulenza specializzata, che si è occupata di analizzare i processi interni all’azienda e di studiare le soluzioni più efficaci per digitalizzarli. L’obiettivo è quello di creare un flusso informativo costante, che dalla fase di offerta arrivi al montaggio.
Ogni sei mesi formeremo 6 persone del nostro staff, che dovranno imparare a utilizzare i diversi pacchetti software. Un percorso, per altro, che in Moretti spa è agevolato dall’utilizzo ormai consolidato, del software Revit all’interno dell’ufficio di progettazione, dove operano 25 persone tra ingegneri e architetti».
