Meis Ferrara | Inaugurazione

Museo della Shoah nell’ex carcere di Ferrara

Una tripla inaugurazione: la mostra «Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni», lo spettacolo multimediale «Con gli occhi degli Ebrei italiani» e il grande edificio restaurato di via Piangipane, nel centro storico di Ferrara, che fino al 1992 ospitava le carceri cittadine, lasciato in abbandono per anni.

A Ferrara è stato inaugurato il primo lotto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis), un museo nazionale dedicato alla storia e alla vita ebraica, a partire dall’esperienza degli ebrei italiani, da ventidue secoli parte integrante del tessuto del Paese.

La storia del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah ha inizio nel 2003 quando fu approvata la legge istitutiva del Museo proprio a Ferrara dove è presente una significativa comunità ebraica ed è una città importante per la storia della cultura ebraica in Italia.

Il Museo ha inaugurato con un percorso espositivo dal titolo «Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni» e offre al visitatore un viaggio nei primi mille anni dell’Italia ebraica attraverso un racconto significativo, curato da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, con l’allestimento dello studio Gtrf di Brescia.

L’allestimento è stato curato dallo studio Gtrf di Brescia.

In mostra: 200 oggetti preziosi, fra i quali 20 manoscritti, 7 incunaboli e cinquecentine, 18 documenti medievali, 49 epigrafi di età romana e medievale, 121 tra anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti provenienti dai musei di tutto il mondo.

Una tripla inaugurazione

  1. la mostra «Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni», che del Museo costituisce, dal punto di vista scientifico ed espositivo, la prima grande sezione;
  2. lo spettacolo multimediale «Con gli occhi degli Ebrei italiani», che rappresenta l’introduzione permanente ai temi del Meis;
  3. il grande edificio restaurato di via Piangipane, nel centro storico di Ferrara, che fino al 1992 ospitava le carceri cittadine, luogo di reclusione ed esclusione per eccellenza, e che ora torna a vivere come spazio aperto e inclusivo.
200 oggetti preziosi, fra i quali 20 manoscritti, 7 incunaboli e cinquecentine, 18 documenti medievali, 49 epigrafi di età romana e medievale.

Piano di riqualificazione urbana

ll progetto architettonico del Meis è stato avviato nel 2011, sotto la direzione del Mibact, che ha promosso un bando pubblico internazionale, vinto dal raggruppamento temporaneo formato da Studio Arco (Bologna) e Scape (Roma).

Il museo sorge dalla ristrutturazione dell’ex-carcere di Ferrara: quello che nel ‘900 è stato un luogo di segregazione e di esclusione, in particolare negli anni bui del fascismo (con la detenzione di oppositori di regime e di cittadini di origine ebraica, fra i quali Giorgio Bassani), si è trasformato in un centro di cultura, ricerca, didattica, dialogo e inclusione.

Tutto questo avviene a Ferrara, individuata come sede ideale del Meis perché della presenza ebraica sono permeate le sue vie, la sua storia e le sue tradizioni.

L’opera è finanziata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali con un finanziamento di 49 milioni di euro complessivi e s’inserisce in un piano di riqualificazione urbana più ampia che include anche la Darsena.

ll progetto architettonico del Meis è stato avviato nel 2011, sotto la direzione del Mibact, che ha promosso un bando pubblico internazionale, vinto dal raggruppamento temporaneo formato da Studio Arco (Bologna) e Scape (Roma).

Fine lavori 2020

L’edificio è composto da tre piani, per un totale di 1.269 mq, da suddividere tra spazi espositivi e amministrativi, e la sua riconversione ha ottenuto la prima certificazione Gbc Historic Building in Italia, in base al protocollo ideato dal Green Building Council per gli edifici storici riqualificati in nome dell’ecosostenibilità. Già nei prossimi mesi inizieranno i lavori per la costruzione di 5 nuove palazzine per arrivare a conclusione nel 2020. I 5 elementi in sequenza richiameranno in modo simbolico i 5 capitoli della torah, il Pentateuco: passi della torah saranno iscritti in bassorilievo sulle pareti del museo.

@Scape.

Nella sua configurazione finale il complesso comprenderà anche: accoglienza al pubblico, Meishop, biblioteca, archivio e centro di documentazione e catalogazione, ristorante e caffetteria, auditorium, laboratori didattici, dando così vita a un grande complesso museale e culturale.

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