Cup - Rpt | Compensi professionali

«Necessaria una legge sull’equo compenso»

Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche hanno incontrato il ministro Poletti per approfondire le sempre più frequenti distorsioni del mercato a seguito della liberalizzazione e della cancellazione di ogni riferimento normativo, anche solo orientativo. Le considerazioni di Marina Calderone (Cup), Armando Zambrano (Rpt) e Maurizio Savoncelli (Cngegl).

Il Comitato Unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni Tecniche hanno incontrato a Roma il ministro del Lavoro Poletti per approfondire le distorsioni del mercato a seguito della cancellazione di ogni riferimento, a partire dal 2006 con le liberalizzazioni, anche solo orientativo sui compensi.

Clausole vessatorie

I ceti professionali italiani, infatti, sono sempre più spesso costituiti da lavoratori intellettuali alla mercé di soggetti contrattualmente più forti, in grado d’imporre clausole vessatorie: da qui la richiesta congiunta di prevedere nel nostro ordinamento una legge sull’equo compenso.

Negli ultimi mesi Cup ed Rtp hanno affrontato la questione a più riprese nell’ambito delle audizioni svolte in Parlamento e nei contributi documentali inviati agli organi decisori della Repubblica.

La giusta attenzione nei confronti dei compensi professionali rappresenta per gli iscritti agli Albi un punto nodale: per quanto attiene all’aspetto economico, per un’effettiva ed efficace tutela della committenza e per il rispetto della dignità professionale dei liberi professionisti.

Serve una disposizione

Le rappresentanze degli Ordini professionali e dei Collegi, in particolare, hanno seguito l’iter legislativo che sta portando all’approvazione del Jobs Act del lavoro autonomo e in più di una circostanza hanno fatto rilevare l’urgenza d’introdurre una disposizione che conducesse alla definizione di corrispettivi economici idonei a costituire un efficace strumento di orientamento per i committenti e per i professionisti, nel rispetto dei principi di libera concorrenza e parità di trattamento.

Durante l’incontro è stato segnalato al ministro del Lavoro che la prestazione di opera professionale, come nel lavoro subordinato, trova nel «giusto compenso economico» un canone generale che accompagna da sempre la legislazione giuslavoristica. L’abolizione delle tariffe non ha fatto venir meno la necessità di continuare ad applicare detto principio nell’ambito dei rapporti di lavoro autonomo professionale.

Marina Calderone | Presidente del Comitato Unitario delle Professioni

Marina Calderone | Presidente Comitato Unitario delle Professioni.

«Il testo del Jobs Act del lavoro autonomo ha avviato un dibattito politico intorno all’equo compenso che ha portato i rispettivi presidenti delle Commissioni lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, ad impegnarsi attivamente al fine di tutelare di più e meglio il lavoro intellettuale. Apprezziamo che anche il ministro Poletti abbia voluto ascoltare le nostre ragioni, prendendo atto delle richieste e garantendo la massima attenzione sul tema».

Armando Zambrano | Coordinatore Rpt

Armando Zambrano | Coordinatore Rpt.

«È importante sottolineare come, ancora una volta, gli Ordini e i Collegi portino avanti le istanze dei professionisti, monitorando i temi argomento di dibattito in Parlamento e nei Ministeri, approfondendo i testi legislativi, proponendo opportune correzioni e sensibilizzando i decisori politici attraverso incontri e tavoli di confronto, per sostenere le argomentazioni a sostegno dei professionisti tecnici».

Maurizio Savoncelli | Presidente Cngegl

Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri.

«Finalmente la politica ha aperto un dialogo per l’introduzione del concetto di equo compenso. Ciò non vuol dire reintrodurre le tariffe minime obbligatorie ma significa riconoscere che, per lo svolgimento di una prestazione professionale di qualità, il riconoscimento di un equo compenso parametrato è obbligatorio».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here