Terziario | Grande distribuzione

Nuova Esselunga del Prenestino: volumi semplici rivestiti in mattoni, tanta tecnologia, rigore tecnico e organizzativo

Le facciate principali del primo superstore Esselunga della Capitale, di tipo ventilato, sono caratterizzate da pareti rivestite in mattoni faccia a vista, della tipologia a «pasta molle». Oltre al mattone, vi è la presenza di elementi in pietra grigia del Cardoso, come lo zoccolo, la copertina e la fascia marcapiano. Quest’ultima contribuisce a enfatizzare l’andamento orizzontale dell’edificio e funge da architrave a tutte le aperture. L’ingresso principale si trova nel fronte sud ed è individuato dalla presenza di un arco ribassato con lunetta vetrata, posto sopra l’ingresso. L’arco ribassato in mattoni, con due ghiere sovrapposte, rimanda agli archi di scarico presenti nelle architetture romane. La galleria interna (che serve lo spazio vendita, il punto ristoro Atlantic e l’area assistenza clienti) è definita da una copertura in cartongesso a sezione trapezoidale. Al centro è posizionato un lungo lucernario con lame in gesso disposte in sequenza che, oltre a filtrare la luce naturale, stabiliscono la misura per uno spazio sviluppato in lunghezza.

Arch. Fabio Nonis | Progettista
«Tra i principali compiti dell’architetto c’è quello di comporre e rendere compatibili le diverse esigenze che il progetto impone. L’edificio, attraverso la sua architettura, la sua consistenza materica e la sua capacità evocativa, deve esprimere questa sintesi. La forma geometrica regolare del volume rivestito di mattoni, svolge ordinatamente la sua funzione e si pone come elemento regolatore del territorio, ingaggiando una relazione col paesaggio fisico e storico del luogo con il preciso intento di proporre un inserimento urbano riconoscibile, in antitesi alla periferizzazione della città».

Lo Store completato rivestito esternamente in tavelle San Marco Terreal la cui dimensione è stata ripresa da quelle derivanti dalla tradizione costruttiva romana.

Progetto, cantiere, tecnologie

Nel territorio del V Municipio è stato realizzato il primo Superstore Esselunga della Capitale situato a nordovest dell’incrocio tra via Prenestina e viale Palmiro Togliatti; l’edificio è inserito nel programma di riqualificazione urbana denominato «Centro Servizi Prenestino». Il progetto, firmato dall’arch. Fabio Nonis, è composto da volumi semplici e da materiali coerenti con la tradizione costruttiva del luogo.

Le facciate principali, di tipo ventilato, sono caratterizzate da pareti rivestite in mattoni faccia a vista, della tipologia a «pasta molle». Oltre al mattone, vi è la presenza di elementi in pietra grigia del Cardoso (zoccolo, copertina e fascia marcapiano che contribuisce a enfatizzare l’andamento orizzontale dell’edificio e funge da architrave a tutte le aperture).

ESSELUNGA… DAL 1957
Esselunga è una delle principali catene italiane nel settore della grande distribuzione che opera attraverso una rete di oltre 150 superstore e supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio. La storia di Esselunga inizia nel 1957 con l’apertura a Milano del primo supermercato in Italia. Oggi il gruppo è costituito da oltre 23.000 persone e fattura oltre 7,75 miliardi di euro. L’azienda è costantemente impegnata nell’innovazione di prodotto, nella salvaguardia dell’ambiente e nella tutela del consumatore. Produttore oltre che distributore, Esselunga ha tra i suoi punti di forza i prodotti a proprio marchio e i prodotti freschi. Esselunga si avvale di tre centri distributivi che servono tutti i negozi della catena: uno alle porte di Milano, vicino a Linate, uno a Biandrate, in provincia di Novara, e uno alle porte di Firenze, sempre vicino all’autostrada. Garantire la soddisfazione del cliente significa, per Esselunga, non solo offrire un ottimo livello di servizi e prodotti a maggiore qualità, ma anche realizzare le migliori politiche di prezzo. L’attenzione al prezzo è, infatti, un elemento portante della strategia di Esselunga.

L’ingresso principale, contraddistinto da un arco ribassato con lunetta vetrata posto sopra l’ingresso, si trova nel fronte sud. L’arco ribassato in mattoni, con due ghiere sovrapposte, rimanda agli archi di scarico presenti nelle architetture romane. A nord del fabbricato, in comunicazione con le zone di magazzino e di lavorazione, è collocata l’area di carico e scarico merci, realizzata con una piattaforma rialzata rispetto al piano del cortile di stazionamento dei mezzi, e collocata lungo la facciata del fabbricato.

Quest’area è perimetrata da una recinzione composta da grigliati metallici di colore grigio scuro. I cancelli d’ingresso e uscita riprendono il disegno e le dimensioni della recinzione, diventando quasi invisibili, e contribuiscono a ricomporre i volumi di questa parte di edificio.

I parcheggi destinati alla clientela sono distribuiti in parte a raso e in parte al piano interrato. Quest’ultimo è un grande rettangolo posizionato sotto l’edificio e che si estende fin sotto il parcheggio a raso. Vi si accede attraverso due rampe a doppio senso di marcia, situate sui fronti sud ed est dell’edificio, ed è collegato con il superstore tramite una rampa mobile e due ascensori.

La galleria interna: copertura in cartongesso e lungo lucernario

La galleria interna (che serve lo spazio vendita, il punto ristoro Atlantic e l’area assistenza clienti) è definita da una copertura in cartongesso a sezione trapezoidale. Al centro è posizionato un lungo lucernario, caratterizzato dalla presenza di lame in gesso disposte in sequenza che, oltre a filtrare la luce naturale, stabiliscono una misura per uno spazio sviluppato in lunghezza.

Da un punto di vista strutturale per il fissaggio dei cartongessi è stata condensata e sublimata la teoria di ancoraggio e staffaggio antisismico degli elementi non strutturali e degli impianti prevista nel quadro normativo vigente. Quest’approccio è stato utilizzato in maniera sistematica e meticolosa per tutti gli elementi appesi di natura impiantistica e per gli elementi di finitura con valenza funzionale e formale all’interno del progetto.

La complessità morfologica della galleria ha richiesto la progettazione e realizzazione di un traliccio reticolare di profili a U di sostegno ai cartongessi con schema statico tridimensionale piuttosto articolato e in grado di soddisfare e seguire l’intreccio di giaciture oblique e piani orizzontali che caratterizza lo spazio. Il sistema di controventamento è stato potenziato in fase di cantiere per meglio rispondere a un eventuale effetto vela dei controsoffitti causato da flussi di corrente che si sarebbero potuti produrre all’interno della galleria prima della posa dei portoni di chiusura laterali, disposti sulle testate della galleria.

Opere in calcestruzzo armato e carpenterie metalliche

Il progetto strutturale dell’opera è suddivisibile in 3 macrocategorie tematiche: strutture fondali e di contenimento del terreno in cemento armato in opera, strutture dell’involucro in calcestruzzo armato prefabbricato, strutture di completamento e sopraelevazione in carpenteria metallica.

La struttura del fabbricato è stata edificata mediante fondazioni di tipo diretto su terreni costituiti da prodotti piroclastici (tufi e pozzolane) di ottime caratteristiche meccaniche. Nell’effettuazione degli scavi di sbancamento si è constatato come in corrispondenza dello spigolo nord est dell’area di sedime fosse presente un banco di materiale di riporto particolarmente profondo ed esteso.

Si è successivamente assodato, con il contributo della Soprintendenza archeologica di Roma, come quest’anomalia stratigrafica fosse un’antica cava di tufo di epoca Romana. Perimetrazione e profondità sono state rilevate mediante indagini geofisiche Georadar e Masw 2D incrociate a una campagna di prove penetrometriche dinamiche.

Il reinterro è stato trattato applicando guaine protettive sulla superficie della cava e calibrando il riempimento in materiale di stratigrafia e rigidezza idonea a comporre uno strato fondale alla sovrastante struttura meccanicamente adeguato. Si è infine verificata la compatibilità dei cedimenti differenziali attesi in rapporto a quelli dell’area non interessata dalla cava mediante una campagna d’indagine di prove su piastra.

La progettazione e la realizzazione della cinta delle opere di contenimento del terreno del piano interrato ha dovuto tener conto delle interferenze con la realizzazione delle urbanizzazioni primarie tutt’intorno al perimetro mediante il calcolo geotecnico per le varie fasi della vita utile dei due cantieri interferenti. Le testate dei muri sono state progettate e realizzate per accogliere le travi dell’impalcato prefabbricato del piano terra.

La connessione tra telaio in c.a.p e muri in opera garantisce un comportamento sismoresistente misto, mentre nel tratto fuoriterra del fabbricato la capacità prestazionale nei confronti del sisma è assegnata in maniera integrale al telaio tridimensionale in c.a.p.

L’aspetto sfidante in fase di progettazione e soprattutto di realizzazione e posa in opera degli elementi in calcestruzzo armato prefabbricato è stato rappresentato dalle luci estremamente impegnative degli elementi portanti orizzontali. Il layout dell’area vendita per esplicita richiesta della committenza sarebbe dovuto essere quanto più sgombro possibile dagli impedimenti puntiformi rappresentati dai pilastri. In definitiva, all’interno di una superficie coperta di circa 7.500 mq è stato possibile disporre 12 pilastri centrali di sostegno alla copertura con travi di luci di 30 m.

Lo schema statico valido per il piano terra e per il sostegno della copertura risulta sfalsato dalla maglia strutturale sottostante del piano interrato, dove appositi pilastri e travi, disposti su luci minori, fungevano da sostegno per il primo solaio del fabbricato. Il fabbricato, sul suo fronte nord presenta in aggiunta un avancorpo con due ordini fuoriterra di altezza maggiore, anch’esso sostenuto nel suo allineamento centrale da travi di circa 30 m di luce.

Le travi di luce massima, di altezza della sezione 1,90 m, sono state realizzate mediante inserti alleggeriti per limitare il peso tra le 70 e le 85 t, per permetterne il trasporto e la posa in opera. Altra limitazione sfidante delle travi di maggior luce è stata rappresentata dalla necessità di contenere l’altezza della suola a 45 cm per permettere i passaggi impiantistici sottotrave.

Per realizzare dei manufatti di capacità prestazionale adeguata e dimensioni geometriche come da tali limitazioni è stata progettata e posata in opera una trave precompressa a fili aderenti. Per non superare le tensioni massime in fase di «taglio dei cavi» in stabilimento e quelle massime in fase di montaggio, è stato necessario procedere con una post tensione in opera, a montaggio effettuato dei tegoli e soletta di completamento realizzata.

La tesatura in opera e iniezione di 2 cavi di 15 trefoli l’uno e successiva tesatura a cielo aperto del cavo con tiro di 260 t è stata monitorata da un sistema di rilevamento che segnalasse in diretta eventuali anomalie deformative della struttura. I muri sul confine nord e le strutture orizzontali hanno rappresentato un settore della progettazione particolarmente impegnativo per via della complessità delle quote del solaio nella zona delle baie di carico degli autotreni e in virtù di un perimetro in pianta molto frastagliato.

L’impalcato è stato realizzato mediante l’ausilio di un graticcio di travi-parete di altezze variabili poste su direttrici planimetricamente inclinate per colmare i vari dislivelli tra il piano alla quota dei magazzini, dei piani di carico e del piano a quota strada. I 4 volumi delle torri angolari presenti in copertura sono stati strutturalmente realizzati come delle vere e proprie scenografie; risultano composti da esaedri in struttura leggera in carpenteria metallica su due ordini e pluricampata con schema statico a ritti pendolari ancorati alla sottostante struttura in calcestruzzo armato prefabbricato.

Il loro dimensionamento, in analogia a tutte le altre strutture secondarie del complesso, è stato effettuato tenendo conto di un incremento delle azioni indotte dai fenomeni atmosferici (in particolar modo il vento) in virtù dell’intensità delle manifestazioni recenti, avvenute con tempo di ritorno di frequenza maggiore a quello previsto dal quadro normativo vigente.

La pensilina di copertura delle baie di carico si configura come una struttura in carpenteria metallica composta da telai trasversali con montanti incernierati sulla testa del sottostante muro in calcestruzzo armato e traversi ancorati alla trave di bordo della struttura prefabbricata. I telai sono connessi tra loro da un impalcato in carpenteria metallica con controventamento orizzontale nel piano e pannello tipo sandwich di copertura che di fatto realizza una struttura di tipo reticolare indeformabile sul piano.

Il sistema di ancoraggio della facciata GL Brick di AdermaLocatelli

La facciata ventilata in mattoni a pasta molte «tipo a mano» è stata realizzata con il sistema di ancoraggio GL Brick di Aderma Locatelli. La struttura, in acciaio zincato a caldo, è stata dimensionata per supportare i carichi richiesti, corrispondenti a un’altezza di circa 5 m di mattoni, e per avere un’intercapedine d’aria ventilata, necessaria a mantenere efficiente la coibentazione termica a cappotto delle chiusure verticali opache e ad apportare i benefici di comfort termico grazie ai fenomeni di sfasamento e smorzamento dell’onda termica derivante dell’irraggiamento solare.

Le mensole GLBrick sono costituite da due elementi principali, le piastre a muro e il piatto orizzontale, collegati a incastro senza l’utilizzo di viti e saldature per velocizzarne l’installazione. Per questa facciata sono state utilizzate cinque dimensioni di piastre a muro in corrispondenza delle diverse sporgenze del rivestimento, posizionate a passo di 50 cm.

La maggioranza dei piatti impiegati ha una lunghezza di un metro e vengono accostati in modo da creare un appoggio continuo per i mattoni lasciando tra loro un giunto necessario ad assorbire le dilatazioni termiche. Le mensole GL Brick sono poste alla base del rivestimento e sopra alla fascia marcapiano in pietra.

Solo nelle torri e nella parte centrale della facciata sud è stato necessario inserire un’ulteriore fila di mensole a quota 10 metri perché il rivestimento è alto rispettivamente 15 e 12 m. L’ancoraggio è fissato principalmente ai pannelli prefabbricati a taglio termico, quindi, è stato necessario far predisporre, all’interno dei pannelli, cordoli in calcestruzzo armato in corrispondenza delle piastre portanti.

Davide Desiderio | Facciata in mattoni San Marco Terreal Italia: “Il rivestimento delle facciate del Superstore è realizzato con tavelle in laterizio a pasta molle «tipo a mano» di SanMarco Terreal Italia, dimensioni 12x30x3,3 cm, di colore rosato e finitura «Vivo». Le proporzioni ricordano quelle del mattone romano rievocando la loro grande tradizione costruttiva, che riguarda sia le architetture del centro storico sia le infrastrutture ancora oggi presenti nella periferia e nella campagna romana. La tecnologia produttiva per stampaggio «a pasta molle» non estrusa conferisce al mattone caratteristiche di massa, porosità e naturalità, tali da rispondere in maniera adeguata non solo alle esigenze di biocompatibilità, ma anche a quelle di espressività materica del laterizio, d’isolamento termico e acustico. Questa tipologia di laterizio è prodotta utilizzando un elemento vegetale al posto della tradizionale sabbia per facilitare lo scasseramento dei mattoni prima della cottura. Quest’accorgimento, ripreso da antiche tecniche di produzione già in uso nel passato, restituisce al mattone una superficie luminosa, ricca delle naturali sfumature dell’argilla non condizionate dalla presenza della sabbia”.

Inoltre, la facciata in laterizio è controventata con zanche in acciaio inox appositamente studiate per resistere alle sollecitazioni sismiche. Per il sostegno dell’arco ribassato in mattoni (12 m) posto sopra l’ingresso principale, sono state fissate alla trave prefabbricata in cemento armato delle piastre in acciaio appositamente progettate, posizionate con un interasse di circa 50 cm.

Nelle piastre sono state inserite barre longitudinali in acciaio alle quali sono ancorati i mattoni tramite un’apposita malta strutturale. Per sostenere i mattoni durante la posa e per ottenere la corretta curvatura del rivestimento è stata adottata una dima in polistirene sistemata alla base dell’arco: su questa venivano appoggiati i mattoni che fungevano da cassero.

La porzione di facciata soprastante l’arco è sostenuta da un’apposita struttura vincolata al tamponamento dell’edificio e composta da profili verticali e piastre in acciaio in modo da svincolare strutturalmente l’arco dal resto del rivestimento. La struttura per sostenere le lastre in pietra dello zoccolo e della fascia marcapiano è realizzata con il «sistema S» di Aderma Locatelli composto da profili verticali in acciaio e correnti orizzontali in alluminio.

I correnti orizzontali permettono maggiore flessibilità sulla dimensione della pietra in quanto creano un appoggio continuo per le lastre, indipendente dalla loro larghezza. Per rendere complanare la pietra con il rivestimento in mattoni sono state adoperate apposite piastre portanti in acciaio che permettono di avere una sporgenza della facciata lapidea di circa 30 cm.

Con questo sistema d’ancoraggio è possibile montare e smontare ogni lastra in modo indipendente a vantaggio della flessibilità di posa e della manutenzione del rivestimento. Per permettere l’ingresso e l’uscita dell’aria di ventilazione della facciata la zoccolatura è rialzata dalla pavimentazione esterna di circa 35 mm e le lastre della copertina sono fissate con piastre distanziatrici a omega. Alla base a alla sommità del rivestimento l’accesso all’intercapedine è protetto da un elemento in lamiera forata che evita l’ingresso di insetti.

Le soluzioni impiantistiche

L’impianto di condizionamento è alimentato da pompe di calore ad alta efficienza collocate in copertura che alimentano le batterie di delle Uta a servizio delle diverse aree del Superstore (sala vendita e reparti) per garantire in ciascun ambiente le condizioni di comfort termoigrometrico desiderate.

La produzione di acqua calda sanitaria è demandata a un sistema combinato di pannelli solari termici integrati da pompe di calore ad alta temperatura, in grado di soddisfare i fabbisogni del Superstore sia in termini di processo (reparti) che di servizio (servizi igienici e spogliatoi).

Gli impianti di protezione antincendio si distinguono in impianti di spegnimento a idranti (sia interni che esterni), per la copertura di tutte le aree a rischio incendi del Superstore, e impianti di spegnimento automatico di tipo sprinkler. Gli impianti sono alimentati da motopompe dedicate a ciascuno dei sistemi e alimentate da un’apposita vasca di accumulo in grado di garantire il fabbisogno idrico previsto dalla normativa vigente.

Gli impianti elettrici sono destinati a garantire il corretto funzionamento delle utenze della sala vendita e dei reparti nonché di tutte le apparecchiature meccaniche per il condizionamento e la ventilazione. L’edificio è alimentato da un’utenza in MT ed è dotato di apposita cabina di trasformazione per la conversione in BT per gli usi finali. L’intero sistema è supportato da un impianto fotovoltaico installato sulla copertura, che integra la dotazione impiantistica rinnovabile e copre una quota non trascurabile del fabbisogno elettrico.

Gli impianti speciali di sicurezza, antintrusione e aspirazione precoce fumi costituiscono un sistema combinato di apparati, sistemi e protocolli in grado di monitorare tutti gli aspetti sensibili del negozio e inviare automaticamente al centro di controllo centrale gli allarmi legati a peculiarità funzionali e/o di sicurezza. Una rete di trasmissione dati consente la comunicazione interna degli apparati elettronici, controlla il sistema delle etichette elettroniche dei prodotti e consente la comunicazione in ingresso e in uscita, da e verso l’esterno.

L’intero sistema edificio-impianto è controllato e supervisionato in remoto con un sistema di tipo Bms, che monitora e analizza i dati provenienti da tutti i sistemi impiantistici presenti e informa tempestivamente i responsabili della manutenzione con differente livello di criticità, sulla base di eventuali anomalie di funzionamento.

Tale sistema consente il monitoraggio costante della piena efficienza degli impianti e garantisce il controllo dei parametri principali di contabilizzazione energetica per il costante controllo dei consumi del Superstore. In particolare, il sistema è efficacemente impiegato anche per la corretta programmazione degli interventi manutentivi, ordinari e straordinari, misurandone la periodicità sulla base degli eventi incidentali verificatisi e attingendo all’esperienza del gruppo Esselunga e dei dati raccolti in modo analogo negli altri negozi del gruppo.

I ritrovamenti archeologici

Il costante lavoro di sorveglianza archeologica, seguito dalla società Gea scarl, durante l’intervento di sbancamento ha permesso il rinvenimento di un esteso contesto necropolare di circa 2.000 mq di superficie, con una presenza complessiva di 212 sepolture a fossa ricavate nel substrato geologico tufaceo.

a cura di Corrado Colombo

CHI HA FATTO COSA

Soprintendenza: SS A. BA. e P. di Roma; dott. Stefano Musco, Servizio di Antropologia; dott.ssa Paola Catalano, Gea scarl indagini archeologiche e antropologiche; dott.ssa Floriana Policastro
Sviluppatore immobiliare: Pietro Mezzaroma e figli spa
Progettista architettonico: Studio Nonis, arch. Fabio Nonis, arch. Giuseppe Castaldo
Progettista strutturale e direttore lavori: Studio Pagnoni-Vita – Ing. Renato Vita, con ing. Mauro Bartoli
Progettista impianti elettrici: Studio ing. Giampiero Mancini e Associati, ing. Gianmario Magnifico, ing. Mauro Garuglieri, p. i. Angelo Corsini
Progettista impianti meccanici: Studio Fascetti, ingg. Mario e Matteo Fascetti
Direttore lavori impianti: Studio Q Progetti, ing. Mario Moretti, ing Gianluigi Loffreda
Direttore lavori: G&G Progetti srl, ing. Valter Giustiniani, ing. Roberto Grassi
General contractor: Colombo Costruzioni spa, Lecco
Facade contractor: Ati Aderma srl, Edilconstruct srl
Fornitore laterizio: San Marco Terreal spa
Realizzazione impianti elettrici: Icet Industrie spa, Firenze
Realizzazione impianti meccanici: Sogitec srl Roma, Steam srl

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