Sondaggio | Ispo Confartigianato

Pa: pagamenti in 30 giorni? Scordiamoceli!

I piccoli imprenditori hanno dovuto aspettare 143 giorni per riscuotere i crediti dalle Pa: 113 giorni in più rispetto al termine previsto dalla legge. Antonio Tajani ha avviato la procedura per sancire l’infrazione a carico dell’Italia a causa del mancato rispetto della direttiva europea sui tempi di pagamento della Pa.

Si è fatto un gran parlare delle sollecitazioni per i pagamenti della pubblica amministrazione ma questi pagamenti imposti dalla legge in 30 giorni continuano a rimanere un miraggio per le imprese italiane.edilizia | pmi

Lo scorso anno per l’86% delle piccole imprese il saldo delle fatture da parte della pubblica amministrazione è avvenuto ben oltre i 30 giorni imposti dalla normativa e in media i piccoli imprenditori hanno aspettato 143 giorni per riscuotere i crediti. Di fatto 113 giorni in più rispetto al termine previsto dalla legge. Tra i settori più penalizzati vi è quello delle costruzioni, comparto dove solamente il 7% delle imprese viene pagato entro il limite di 30 giorni.

Il dato emerge da un sondaggio Ispo – Confartigianato condotto tra il 9 e il 15 gennaio di quest’anno su un campione di piccoli imprenditori e artigiani per verificare il rispetto della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dal 1 gennaio 2013, rapporto presentato dalla Confederazione ad Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, il quale ha avviato i primi passi per una procedura d’infrazione a carico dell’Italia, decisione che dovrebbe essere presa in 60 giorni, riguardante il mancato rispetto della direttiva sui tempi di pagamento della Pa alle imprese.

Antonio Tajani | vicepresidente della Commissione europea
Antonio Tajani | vicepresidente della Commissione europea

Oltre al pagamento degli interessi di mora all’8,25% che sul cumulato 2013 è stato quantificato dallo studio di Taiani in 3/4 miliardi di euro, in caso di condanna il nostro paese rischia una sanzione pari a centinaia di miliardi di euro al giorno.
Dal rapporto emerge che lo scorso anno l’83% dei piccoli imprenditori che hanno risposto al sondaggio non ha rilevato alcuna accelerazione nei tempi di pagamento degli enti pubblici, il 12% delle imprese ha segnalato comportamenti anomali da parte della Pa debitrice che per aggirare la legge sui tempi di pagamento ha assunto comportamenti come la richiesta di ritardare o di rimettere le fatture oltre alla contestazione pretestuosa sui servizi forniti dalle imprese.

I ritardi dei pagamenti hanno avuto pesanti conseguenze sul 37% degli artigiani e delle piccole imprese, con la conseguenza che:

  • il 10% delle piccole imprese hanno dovuto rinunciare a effettuare investimenti per lo sviluppo
  • l’8% è stato costretto a ritardare i pagamenti ai propri fornitori
  • il 7% ha dovuto chiedere un finanziamento bancario
  • il 7% ha ridotto le riserve di liquidità di impresa
  • il 6% ha ritardato il pagamento di imposte e contributi
  • il 6% ha ritardato il pagamento dello stipendio ai propri dipendenti
  • un quarto delle pmi che nel 2013 hanno lavorato per la pa ha subito restrizioni dalle banche proprio a causa dei ritardi di pagamento degli enti pubblici.

Gli istituti di credito hanno richiesto maggiori garanzie oppure hanno imposto un aumento del costo delle commissioni bancarie. Non va trascurato il fatto che a livello europeo, nel 2013, la pa italiana è stata la più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi e, con una media di 170 giorni ha superato di 109 giorni la media europea che è di 61 giorni.

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