Ance Lazio | Le richieste dei costruttori

Petrucci: «ridiamo vigore al comparto»

Alla Regione il presidente dei costruttori del Lazio ha chiesto l’apertura immediata dei cantieri e un impegno straordinario per nuove risorse finanziarie sul mercato mettendo come priorità il recupero e la messa in sicurezza degli istituti scolastici e delle reti viarie.

Il presidente di Ance Lazio, Stefano Petrucci, alla presenza dei cinque presidenti delle territoriali Ance provinciali del Lazio, ha presentato al vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio le “possibili soluzioni” per rilanciare l’economia regionale valorizzando il sistema industriale edile regionale.

Per farlo Petrucci ha ricordato la situazione che dal 2009 assilla gli imprenditori delle costruzioni della Capitale e delle cinque province.

Stefano Petrucci, presidente Ance Lazio.

«Dalla fine del 2008 su tutto il territorio del Lazio più di 3mila imprese edili hanno chiuso i battenti e dall’inizio della crisi tutto il comparto ha registrato la scomparsa di un quarto del tessuto produttivo. Basti pensare agli oltre 21mila operai che hanno perso il lavoro da ottobre 2009, il che vuol dire che dall’inizio della crisi oltre un terzo degli occupati diretti delle costruzioni nella nostra regione è uscita dal settore. Se analizziamo il monitoraggio puntualmente operato dalle Casse edili abbiamo la piena consapevolezza di quel che sta accadendo nel mondo del lavoro regolare: siamo di fronte a una situazione insostenibile, frutto di una contrazione dell’attività che ormai viaggia intorno al 40% rispetto a cinque anni fa. Un processo questo che si è andato aggravando proprio nel 2012 e nei primi mesi di quest’anno. Dall’ottobre del 2009 alla fine del primo trimestre 2013 il numero delle ore lavorate è diminuito del 32%, passando da 36 milioni e 600mila a 24 milioni e 700mila. Ora siamo di fronte a una strada obbligata, quella di ridare vigore a un tessuto che senza interventi immediati e di forte impatto finanziario rischia seriamente di non più risollevarsi, di perdersi per sempre: se vogliamo salvare le imprese diventa imprescindibile lo sblocco dei pagamenti per i lavori eseguiti da tempo».

Petrucci a supporto delle sue considerazioni ha citato le statistiche: nella sola provincia di Roma in un anno il calo di attività è stata misurata con una perdita di 4 milioni di ore in un semestre. Questa situazione di contrazione di attività ha raggiunto il territorio di Roma e provincia attestandosi a Roma al -19%, a Latina al -17%, -30% nella provincia di Frosinone, -22% in quella di Viterbo e -20% a Rieti.
Petrucci nella richiesta alla Regione Lazio ha espresso che i fondi europei 2007-2013 recuperati dalla Giunta regionale Zingaretti da destinare a piccole opere trovino una assoluta “priorità” attraverso le procedure necessarie per far si che si arrivi con urgenza alle cantierizzazioni.
In particolare è stato richiesto un ulteriore, straordinario impegno per immettere risorse finanziarie sul mercato, facendo si che per scuole e strade si attivi un vasto piano di recupero e messa in sicurezza. Queste urgenze, secondo i vertici dei costruttori laziali possono sviluppare nuova occupazione.
Petrucci non ha trascurato di porre l’accento sulla necessità di avviare iniziative legate alle cosiddette costruzioni sostenibili, agli sviluppi dell’efficientamento energetico e all’antisismica, iniziative che debbono anche abbracciare il coinvolgimento degli enti bilaterali e delle scuole edili, potenziando così gli aspetti formativi e informativi.

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