Pianificazione urbanistica | Vuoti urbani

Piacenza: intese per la riconversione delle aree militari dismesse

Istituito un gruppo operativo che dovrà definire con studi di fattibilità gli elementi tecnici e finanziari delle iniziative per la riconversione dei vuoti urbani da rifunzionalizzare nella città emiliana.

Il comune di Piacenza presenta una significativa e perdurante presenza di «vuoti urbani» da rifunzionalizzare.
Sette anni fa sono stati intrapresi due percorsi separati su due tipologie di gruppi di aree militari: il primo riguardava sette aree oggetto di valorizzazione, già dismesse dal Ministero della Difesa con decreto del 28 febbraio 2007 e affidate in gestione all’Agenzia del Demanio per avviare il progetto «Valore Paese» al fine di realizzare un Puv; il secondo comprendeva altri sette beni oggetto di intesa istituzionale tra Difesa e comune per la permuta delle infrastrutture dell’Esercito (firmata nell’aprile 2008 e reiterata nel 2010), legate alla delocalizzazione del «Polo di mantenimento pesante militare».

La caserma Vittorio Alfieri di Piacenza
La caserma Vittorio Alfieri di Piacenza

Protocollo d’intesa. Per quanto riguarda il primo gruppo, l’iter è proseguito nel 2012 con la firma di un protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio e comune di Piacenza, per avviare un Programma unitario di valorizzazione territoriale (Puvat) con l’obiettivo di rifunzionalizzare e valorizzare unitariamente, attraverso idonei cambi di destinazione d’uso, un portafoglio ampliato da sette a dodici immobili statali (non solo militari). È stato così costituito un Tavolo tecnico operativo per definire le azioni di interesse reciproco, gli scenari ottimali, gli indirizzi e le linee guida del processo di valorizzazione.
Parallelamente il comune ha avviato il processo di revisione degli strumenti urbanistici (ossia il Piano strutturale comunale e il Regolamento urbanistico edilizio), riconoscendo specifica valenza al Puvat per la definizione delle nuove destinazioni urbanistiche del portafoglio immobiliare. L’accordo siglato nel dicembre 2014 definisce i successivi impegni delle parti: il comune provvederà a recepire gli scenari di trasformazione all’interno della strumentazione urbanistica comunale e l’Agenzia all’immissione sul mercato dei beni oggetto di valorizzazione, ovvero all’attuazione di piani di razionalizzazione degli usi governativi, con risparmio della spesa per locazioni passive.

Palazzo Costa Ferrari di Piacenza
Palazzo Costa Ferrari di Piacenza

Per il secondo compendio, dopo l’elaborazione di un masterplan da parte del Politecnico di Milano, il processo fu bloccato dalla mancanza di risorse finanziarie e dalle disposizioni della Finanziaria 2010: l’iter è stato ripreso lo scorso anno con la stipula di un protocollo d’intesa tra Demanio, Difesa e comune per la razionalizzazione e la valorizzazione di sette beni militari, che include anche alcuni di quelli previsti nell’intesa del 2008. È stato così istituito un gruppo di lavoro, il cui compito più rilevante sarà quello di definire, anche attraverso la predisposizione di studi di fattibilità, gli elementi tecnici, amministrativi ed economico-finanziari delle iniziative di valorizzazione, verificando la coerenza con le norme del governo del territorio o individuando linee guida o procedure più semplificate per le eventuali varianti alla pianificazione urbanistica vigente.

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