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Premio internazionale Pilosio 2013 all’arch. Cameron Sinclair

Il premio per la Pace, istituito da Pilosio tre anni fa, quest’anno, in occasione di Bauma 2013, è stato conferito all’architetto americano Cameron Sinclair «per l’impegno e il carattere innovativo attraverso i quali la fondazione che rappresenta, Architecture for Humanity, sta contribuendo alla ricostruzione di Haiti a seguito del tragico terremoto del 2010».

«Il Premio Pilosio 2013 è stato assegnato all’architetto Cameron Sinclair per l’impegno e il carattere innovativo attraverso i quali la fondazione che rappresenta, Architecture for Humanity, sta contribuendo alla ricostruzione di Haiti a seguito del tragico terremoto del 2010.
L’attività di Cameron Sinclair è perfettamente in linea con lo spirito del nostro premio, che attribuisce un riconoscimento a chi opera nel mondo per migliorare la vita delle persone. Architecture for Humanity ad Haiti non sta infatti solo ricostruendo scuole, ospedali e centri di assistenza, ma sta ricostruendo l’orgoglio e la speranza di un popolo».
È la motivazione con la quale Dario Roustayan, Ceo di Pilosio, ha consegnato il Premio Pilosio Costruire la Pace a Cameron Sinclair in occasione della cerimonia ufficiale svoltasi all’interno dello stand dell’azienda friulana alla fiera Bauma di Monaco, una struttura di 1.700 mq realizzata interamente con materiali e prodotti Pilosio.

Dario Roustayan, Ceo Pilosio.

«Il nostro premio è nato 3 anni fa con l’obiettivo di avere un carattere internazionale: oggi questo è diventato realtà e tutto ciò è in linea con il trend dell’azienda, che oggi deve all’export oltre il 70 per cento del proprio fatturato» – ha detto Roustayan. Sullo spostamento temporaneo dell’evento in Germania, «ha influito moltissimo la concomitanza con una fiera come il Bauma» – ha precisato. Roustayan parla di «new way of thinking»che ha portato Pilosio ad essere un partner in grado di risolvere i problemi di un cantiere e di far risparmiare tempo e soldi ai propri clienti.

Arch. Cameron Sinclair.

Cameron Sinclair, parlando dell’attività di Architecture for Humanity, ha spiegato: «La nostra fondazione non interviene solo per costruire, quanto per creare cultura e professionalità su un territorio. Non sono i terremoti che uccidono le persone, ma sono gli edifici progettati e costruiti male. Perché non accadano più dei disastri è quindi d’obbligo addestrare la popolazione locale ed è questo che fa Architecture for Humanity. La gente nei Paesi in cui interveniamo, dopo una guerra o una catastrofe naturale, non ci chiede una casa ma un lavoro. Ecco, è questo che facciamo: creiamo occupazione e professionalità facendo lavorare la popolazione locale, che in questo modo ha una speranza per un futuro migliore».

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