Urbanpromo | Milano, Triennale, 21 al 24 novembre

Premio urbanistica 2017: abitare, produrre, rigenerare, innovare

I progetti vincitori saranno premiati in occasione della XIV edizione di Urbanpromo, alla Triennale di Milano dal 21 al 24 novembre. I lavori rappresentano esempi di interventi basati sui nuovi criteri per abitare, produrre e rigenerare l’ambiente costruito sotto il profilo economico e sociale. Fra i progetti più votati spiccano quelli relativi al processo di ricostruzione delle città e il riuso dell’edificato esistente.

Sono stati proclamati i vincitori del Premio Urbanistica 2017, il concorso indetto dalla rivista scientifica dell’Istituto Nazionale di Urbanistica che dal 2006 seleziona i progetti preferiti dai visitatori di Urbanpromo, l’evento nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzato dall’Inu e da Urbit. Nel corso della manifestazione dello scorso anno alla Triennale di Milano i visitatori hanno scelto, tramite referendum, nove progetti tra quelli esposti nella gallery del sito www.urbanpromo.it.

Per la categoria “Innovazioni tecnologiche per la gestione urbana”, il progetto dei nuovi sottoservizi nell’ambito del processo di ricostruzione della città dell’Aquila di Gran Sasso Acqua spa.

La premiazione dei progetti vincitori si terrà nell’ambito della quattordicesima edizione di Urbanpromo, in programma alla Triennale di Milano dal 21 al 24 novembre prossimi. Inoltre, i progetti saranno presentati all’interno di una specifica pubblicazione distribuita con Urbanistica, la storica rivista dell’Inu fondata nel 1933.

I progetti vincitori

Categoria Nuove modalità dell’abitare e del produrre
  1. Comune di Reggio Emilia con il Protocollo d’intesa per la valorizzazione del lavoro in territorio agricolo, siglato con associazioni di categoria, Regione, Camera di Commercio, Consorzio di Bonifica, Enti di formazione, e associazione Slow Food;
  2. Seci Real Estate con il progetto Building communities nell’area ex distillerie alc.este, un approccio innovativo alla valorizzazione socioeconomica dell’area di Ferrara;
  3. Cooperativa Nova Casa Cosenza con l’edificio di social housing per inquilini in assenza di rete familiare, un centro residenziale nel quale concentrare e rendere fruibili i servizi per il benessere e la qualità dei propri ospiti.
Categoria Rigenerazione ambientale, economica e sociale
  1. Comune di Prato con il parco urbano fluviale e il parco centrale, interventi che puntano a riportare le aree a una nuova vita di centralità per la città;
  2. Comune di Giovinazzo con la greenway cittadina, che va oltre l’idea di semplice pista ciclabile, essendo funzionale al recupero dei luoghi attraversati;
  3. Comune di Faenza con il museo all’aperto, un felice connubio di arte e urbanistica per la riqualificazione della città esistente.
Categoria Innovazioni tecnologiche per la gestione urbana
  1. Comune di Prato con “Più Prato”, progetto d’innovazione urbana incentrato sul riuso dell’edificato esistente che riguarda tre aree della città;
  2. Gran Sasso Acqua spa con il progetto dei nuovi sottoservizi nell’ambito del processo di ricostruzione della città dell’Aquila;
  3. La multiutility A2A con le applicazioni e le iniziative per le smart city.

Rigenerazione ambientale, economica e sociale

Il parco centrale di Prato | A OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste sarà affidato l’incarico della redazione del progetto definitivo ed esecutivo del Parco.

Il Parco Centrale di Prato. È un progetto promosso dall’Amministrazione Comunale attraverso un concorso internazionale di architettura, indetto all’inizio del 2016, per il recupero dell’area precedentemente occupata dall’ex Ospedale Misericordia e Dolce. Tra gli obiettivi dell’intervento, tesi a interpretare le esigenze della città contemporanea, sono stati tenuti in considerazione l’esigenza di sviluppo socio-economico del centro cittadino, il potenziamento dell’attrattiva turistica, il tema della sostenibilità e quello dell’accessibilità. Tra le 230 proposte arrivate è stata selezionata quella del team composto da OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi con Michel Desvigne Paysagiste al quale sarà affidato l’incarico della redazione del progetto definitivo ed esecutivo del Parco.

Il museo all’aperto della città di Faenza.

Il museo all’aperto della città di faenza. A Faenza, il progetto del Map innesca l’arte urbana come fattore identitario di grande interesse pubblico e attiva nuove energie per la rigenerazione degli spazi urbani. Il museo, continuamente in progress, raccoglie più di 70 opere d’arte collocate nella città secondo un preciso progetto urbanistico (già introdotto nel Piano Strutturale faentino approvato nel 2010) per rendere Faenza sempre più attrattiva e culturalmente riconoscibile, offrendo anche un esempio di come, attraverso le installazioni artistiche, si possa elevare la qualità e riconoscibilità dei luoghi urbani periferici e integrare sapientemente la qualità di quelli storici. In questo modo, il Map supera il concetto di mostra temporanea, relegata in spazi confinati, e diventa la città il contenitore ideale, alla vista di tutti, senza diaframmi.

Nuove modalità dell’abitare e del produrre

Edilizia sociale per categorie disagiate.

Edificio di social housing per inquilini soli in assenza di Rete Familiare. Edificio a Cosenza per divorziati abbandonati dalla famiglia, lavoratori percettori di ammortizzatori sociali o in mobilità lavorativa, ragazze madri. Nel disegno urbano proposto si prevede un edificio con destinazione d’uso plurima che in termini di funzionalità e di destinazione d’uso ha così definito gli spazi: parcheggi privati al piano interrato; piano terra interamente destinato ad attività per servizi connessi alle nuove residenze: spazio per la ristorazione, lavanderia, portineria con servizio notturno, spazio sociale, segreteria; gli altri piani (n. 6) per residenze di edilizia sociale con complessivi 48 alloggi di cui 30 in locazione permanente per categorie disagiate come uomini divorziati o ragazze madri. L’ipotesi progettuale considera i luoghi dell’abitare, e i servizi di cui necessita chi vi sarà ospitato, come un sistema unico e integrato: il prodotto edilizio facilita l’aggregazione della domanda di servizi, e la corretta interazione con l’offerta; il sistema dei servizi valorizza l’esercizio abitativo, innalzandone il livello di soddisfazione. Tutti i servizi previsti, sono pensati per rispondere a evidenti criticità sistemiche ma anche a tutta una serie di bisogni espliciti e impliciti, si è pensato cioè a un centro residenziale nel quale concentrare e rendere fruibili i servizi per il benessere e la qualità della vita dei propri ospiti.

Recupero ex distillerie Alc.Este.

Beni comuni come driver per la rigenerazione di un’area urbana privata. L’area ex distillerie Alc.Este è una tipica area ex industriale dismessa, in una tipica media città italiana (Ferrara). Nell’attuale contesto di mercato depresso e di risorse pubbliche scarse, la Società di sviluppo Seci Real Estate (Gruppo Industriale Maccaferri) – supportata da KCity rigenerazione urbana – sperimenta un approccio innovativo alla valorizzazione socio-economica dell’area: la scommessa è individuare e attivare servizi d’interesse generale come prima iniziativa strategica con cui dare impulso al processo di trasformazione, orientare la rifunzionalizzazione e catalizzare interessi e partnership. Lo strumento è Building Communities, format di processo per promuovere e facilitare il coinvolgimento degli attori locali e la creazione di una “comunità di progetto”. In accordo con il Comune di Ferrara, l’ex distilleria Alc.Este. – di proprietà della società Ref– diventa caso pilota per sperimentare il format. Il percorso è iniziato ad aprile 2016, è in corso, e si concluderà entro febbraio 2017.

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