Punti di Vista | Pietro Palella, vicepresidente Anie

Smart city per riprogettare lo spazio urbano

Nel nuovo paradigma tecnologico che sta alla base dello sviluppo delle smart city occupano un ruolo le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche rappresentate da Anie. Gli ambiti applicativi interessati spaziano dall’energia ai trasporti, dal sistema edificio all’illuminazione pubblica.
Pietro Palella | Vicepresidente Anie

Per questa dodicesima edizione della Giornata della Ricerca Anie, promossa dalla commissione Ricerca e Innovazione che presiedo, abbiamo scelto come filo conduttore dell’evento il tema delle Smart City declinato nella riflessione e nel confronto con gli stakeholder impegnati nella realizzazione e nella promozione di progetti per il rinnovamento delle nostre città. Due sono stati i principali obiettivi della giornata:

  1. fare il punto sulla disponibilità delle tecnologie Anie per l’implementazione delle smart city
  2. promuovere l’incontro fra tecnologie e stakeholder.

La giornata è stata articolata in due sessioni: la prima dedicata alla presentazione delle più innovative tecnologie per la costruzione delle Smart city di cui è già oggi espressione la base associativa Anie, la seconda è stata una tavola rotonda che ha avuto come focus il confronto fra l’industria delle tecnologie e i rappresentanti della pa nazionale e locale interessati all’implementazione di progetti smart city. Così abbiamo potuto riflettere insieme sulle opportunità e sulle potenzialità che le nuove tecnologie già oggi offrono per rispondere alle sfide legate al rinnovamento dello spazio urbano.

Facciamo ora il punto su che cosa è successo in questi ultimi due anni. Sicuramente il concetto di smart city è entrato a far parte in misura crescente della riflessione dedicata alla costruzione dello spazio urbano, inglobando importanti sfide come l’attenzione allo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita. Non esiste una definizione univoca di smart city che, come tutti i concetti innovativi, si fonda su aspetti diversificati e in continua evoluzione. Comune denominatore di ogni definizione proposta credo debba essere il concetto di “vivibilità”, in altri termini tanto più un ambiente urbano è vivibile tanto più è smart, quando si parla di vivibilità della città è necessario fare riferimento allo stakeholder principale di questo processo, cioè il cittadino.

Si potrebbe aggiungere la sostenibilità al concetto di vivibilità, ma personalmente ritengo sia un pleonasmo in quanto non esiste vivibilità senza sostenibilità.

In questo contesto appare sempre più chiaro che i temi che devono essere indirizzati per migliorare la vivibilità delle città sono i più diversificati e vanno dalla mobilità sostenibile all’efficienza energetica, dalla riduzione dell’impatto ambientale a tutti i temi relativi al miglioramento della “governance” e dei servizi che vengono raggruppati nell’ampio contenitore noto come agenda digitale.
Proprio a causa di questa ampiezza del contenitore smart city credo sarebbe molto utile una qualche regia che, pur rispettando le specificità locali, definisca temi prioritari d’interesse comune.

Fattore abilitante chiave per affrontare questi temi è la disponibilità delle tecnologie necessarie per realizzare soluzioni sistemistiche e innovative.

Le imprese Anie, operanti nei settori dell’alta e media tecnologia, si caratterizzano per una costante vocazione all’innovazione, investendo in media ogni anno in attività di ricerca e sviluppo il 4% del fatturato totale. Un dato importante che è superiore alla media del manifatturiero e che trova spiegazione nella struttura stessa del settore.

Innovare è per le imprese che operano nei nostri settori un elemento indispensabile per acquisire competitività e per rimanere nel mercato. Questo avviene anche in una fase congiunturale molto critica come l’attuale e trasversalmente alla classe dimensionale. Da una recente indagine rivolta alle piccole e medie imprese di Anie è emerso che, pur in una fase economica molto difficile, nel primo semestre del 2013 il 70% delle aziende del campione hanno effettuato investimenti rivolti ad attività di ricerca e sviluppo.

Altro elemento rilevante è l’intensificato sforzo dell’Europa in questo contesto. Ed ecco che muove i propri passi anche il nuovo Programma europeo d’incentivazione per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020. Nell’ambito di Horizon 2020 e, in particolare, dell’European innovation partnership smart city and community vengono individuati come prioritari questi ambiti: smart building, mobilità urbana sostenibile, integrazione efficiente delle reti e dei flussi (in termini di energia, emissioni, beni e servizi). Riteniamo altresì importante l’attenzione riservata nel programma alle Tecnologie abilitanti (Ket) e al ruolo che esse svolgono come veicoli d’innovazione nei diversi settori a valle, in particolare applicate alla ridefinizione delle città in ottica smart.

Venendo più vicino a noi, in questi ultimi anni la questione smart city entra di fatto nell’agenda di molte amministrazioni locali. Il territorio italiano, che si caratterizza per una prevalenza di realtà urbane di medie dimensioni, ha le potenzialità per divenire un importante laboratorio progettuale nel percorso di ridefinizione delle città in ottica smart. Anche nel nostro paese è cresciuto negli anni più recenti l’interesse al tema smart city, che si è concretizzato nell’implementazione di diversi progetti pilota.
Testimonia fra l’altro quest’attenzione la pubblicazione nel 2012 del Bando Miur “Smart City and Communities” che si propone d’inserirsi all’interno di una più ampia agenda digitale. Lo sviluppo delle smart city rappresenta un’importante sfida per quei territori come l’Italia, caratterizzati da una storia urbana secolare in cui si sono stratificate molteplici infrastrutture.
Anche la dimensione media delle città italiane favorisce la realizzazione di progetti innovativi. L’attuale fase economica impone altresì un’ottica orientata all’impiego efficiente del patrimonio esistente. In anni recenti si sono moltiplicati nel territorio nazionale diversi progetti pilota che pur non avendo raggiunto una valenza sistemica rappresentano un primo passo in questa direzione. In vista dei nuovi Fondi europei di sviluppo regionale 2014-2020 l’Unione europea ha inoltre chiesto agli stati membri di dotarsi di un’agenda urbana che definisca risorse e strategie.
In Italia è prevista la pubblicazione di uno specifico Programma operativo nazionale (Pon) dedicato alle città metropolitane. Perché la questione smart city acquisisca piena concretezza occorre che in questa fase si diffonda presso i principali decisori pubblici una concreta cultura dell’innovazione ed effettiva conoscenza delle potenzialità già oggi offerte dalle tecnologie esistenti.

Nel nuovo paradigma tecnologico che sta alla base dello sviluppo delle smart city occupano un ruolo centrale le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche rappresentate da Anie. Gli ambiti applicativi interessati sono molteplici e spaziano dall’energia ai trasporti, dal sistema edificio all’illuminazione pubblica.
Guardando al solo ambito energetico, una sfida importante è rappresentata dall’implementazione delle reti intelligenti, capaci di gestire e accumulare flussi di energia bidirezionali. Un capitolo importante e trasversale è inoltre rappresentato dall’efficienza energetica.
Altro ambito rilevante nel contesto urbano è la ridefinizione della mobilità in chiave sostenibile, a cui concorrono sia le tecnologie a bordo veicolo sia il sistema infrastrutturale di ricarica. Essenziale è poi il rinnovamento del building, partendo dall’impiantistica evoluta e arrivando alla gestione integrata di tutte le tecnologie presenti nell’edificio.
Ampie sono le potenzialità offerte dall’implementazione di edifici “intelligenti”, non ultima la riduzione dei costi energetici e delle emissioni di CO2. Non va poi dimenticato l’importante capitolo dell’integrazione delle reti che già si sovrappongono nello spazio urbano, dal sistema d’illuminazione alle tecnologie per la sicurezza, dalle infrastrutture di pubblica utilità alle comunicazioni. A questo riguardo l’impegno dell’industria italiana delle tecnologie è da tempo orientato ad accogliere la sfida di fornire soluzioni innovative per ridisegnare lo spazio urbano.

Pietro Palella, vicepresidente Anie per la Ricerca e l’Innovazione

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