Rigenerazione urbana | Residenze e nuove funzioni pubbliche

Reggio Emilia: il centro storico asse dei lavori di riqualificazione

L’intervento di recupero dell’ex sede Aci insieme all’azione sui chiostri di San Pietro svilupperà la città in ambiti specifici quali la riqualificazione urbana e le politiche di marketing del territorio.
Centro storico di Reggio Emilia.

Il «Modello Reggio Emilia d’nnovazione sociale» attrae l’interesse di studiosi internazionali e sindaci italiani:a testimoniarlo è l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci), che ha scelto Reggio Emilia quale sede dell’incontro della «Community sulle politiche urbane innovative», a cui aderisce una cinquantina di città italiane.
Si è svolta a marzo la due giorni intitolata «Innovazione sociale, beni comuni e modelli di collaborazione – Le città e lo sviluppo delle comunità locali»: due giorni di analisi, valutazioni e confronto su innovazione sociale e agenda urbana nazionale, collaborazione civica e sviluppo territoriale, laboratori urbani.

I Chiostri di San Pietro.

Proposte per i chiostri di San Pietro

È stata l’occasione per far emergere e approfondire le buone idee e buone prassi delle città, in vista di un piano di proposte da proporre al Governo ed è stata anche l’opportunità di presentare l’esperienza del «Collaboratorio Reggio», il percorso collaborativo e di co-progettazione iniziato a metà settembre scorso per creare proposte di prototipazione di Laboratorio Aperto ai Chiostri di San Pietro. Per la prima volta l’amministrazione ha progettato con la città linee generali di intervento da inserire in un bando pubblico.

L’azione sui Chiostri di San Pietro, che avviene con un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro si svilupperà in tre ambiti: la riqualificazione urbana, progetto culturale e marketing del territorio con riferimento alla promozione del bene culturale stesso, innovazione sociale ed economica.
L’ampia area cortiliva adiacente agli edifici monumentali, oggi precluso alla città, sarà aperta e avrà funzioni di nuova piazza, attraversabile e vivibile ogni giorno, animata fra l’altro dallo spazio destinato a caffetteria, oltre che dalle attività del Laboratorio Aperto e da quelle specificamente culturali che connotano ormai da anni i Chiostri di San Pietro. Il Laboratorio Aperto avrà sede principalmente in un nuovo edificio realizzato al posto dei bassi servizi oggi presenti su un lato dell’area cortiliva e, riguardo all’attività, si configura come una start-up finanziata all’80% nella fase di avvio.
L’avvio dei lavori, una volta appaltati, è previsto tra fine 2017 e inizi 2018.

Riqualificazione dell’area ex sede Aci.

Rigenerazione dell’ex sede Aci

Intanto si è conclusa la procedura negoziata per l’affidamento del servizio di progettazione dell’intervento di riqualificazione denominato «Acs1-sede Aci-via Secchi».
Hanno partecipato alla selezione dieci tra i migliori studi di architettura della città di Reggio Emilia, dimostrazione del grande interesse per una zona degradata che necessita di un rinnovamento urbano portatore di benefici per tutta la cittadinanza. La scelta è stata affidata ad una Commissione composta da cinque membri: Marco Franzoni presidente dell’Automobile club Reggio Emilia; Massimo Magnani direttore dell’area Competitività e Innovazione del comune di Reggio Emilia; Andrea Boeri professore ordinario al dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna; Giovanni Leoni professore ordinario al dipartimento di Architettura della stessa Università di Bologna; Ivano Romanini, architetto, coordinatore e responsabile della società Ermes Consulting e per la società Istet, entrambe le società con clientela prevalente costituita da enti pubblici.

L’ex sede Aci in via Secchi e dell’adiacente parcheggio in via Nacchi di proprietà del comune.

La Commissione ha riconosciuto l’alto livello qualitativo di tutte le proposte presentate e la capacità, da parte di tutti i progettisti, di far emergere i temi individuati dal bando come decisivi per la buona riuscita dell’intervento. Ha infine individuato come progetto vincitore l’elaborato dello Studio Iotti e Pavarani che è stato esposto insieme agli altri elaborati in una mostra organizzata presso l’ex sede Aci in via Secchi. Iniziata così la prima fase di progettazione preliminare e definitiva dell’intervento che sarà seguita da una successiva gara per l’affidamento dei lavori stimati per un importo pari a 4.500.000 di euro e che riguarderanno la demolizione e ricostruzione dei fabbricati, nonché la ricostruzione e riqualificazione delle aree pertinenziali destinate a parcheggio nel piazzale Enrico Ferrari.

Progetto Iotti e Pavarani.

In due anni 650 cantieri

La rigenerazione del centro storico passa attraverso interventi pubblici e privati in grado di riqualificare edifici e luoghi abbandonati o sottoutilizzati ed attrarre nuova residenza e funzioni di rilevante interesse pubblico. Non vi è dubbio però che il successo dell’iniziativa si gioca anche sul protagonismo dei privati che hanno attivato, in soli due anni, 650 cantieri nel centro storico, con una crescita degli interventi di ristrutturazione edilizia pari al 23%. Il valore di alcuni di questi per localizzazione, dimensione e funzioni ospitate assume una tale rilevanza da potervi associare un effetto volano per la riqualificazione di zone più ampie: a palazzo Busetti ed ex Poste, a palazzo del Carbone, all’intervento in corso di Unicredit in via Toschi o ancora lo studentato di Cassa edile in via Roma e il prossimo cantiere dell’edificio di Ausl in viale Monte San Michele. L’intervento dell’Aci ha tutte queste caratteristiche: la rigenerazione di un pezzo città destinata a nuova vita e funzioni, attraverso un bellissimo progetto architettonico che incentiva altri privati a percorrere la stessa strada. Un merito va dato anche al metodo utilizzato, mettendo a confronto più proposte progettuali avanzate da professionisti reggiani che hanno prodotto un ottimo confronto come stimolo per la proprietà.

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