Imprese | Anagrafe antimafia degli esecutori

Ricostruzione: firmato l’accordo di contrasto alla corruzione

​Il protocollo dà attuazione all'articolo 32 del decreto legge n. 189 del 2016 in materia di ricostruzione che demanda all'Anac, secondo il modello già utilizzato per Expo 2015, la vigilanza sulle procedure per la riparazione e la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali.

Il ministro Marco Minniti ha siglato ieri al Viminale l’accordo per il contrasto alla corruzione tra il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone e il delegato dell’Agenzia nazionale per l’attuazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) Matteo Campana.anticorruzione

Marco Minniti: «La ricostruzione è la priorità delle priorità dell’attività di governo, io la definisco un obiettivo per l’Italia tutta, perché credo sia il desiderio di tutti gli italiani non mollare fino a quando non avremo ricostruito una parte così bella del nostro Paese. Vogliamo fare presto e bene». L’obiettivo del ministro, dunque, è quello di assicurare che «i soldi stanziati vadano alla ricostruzione e non per ingrassare mafie e corrotti».

Raffaele Cantone: «saranno individuati con maggior precisione i controlli preventivi sugli appalti. Il modello approntato, che coinvolge anche Invitalia per la parte più strettamente tecnologica e la centralizzazione delle informazioni sulle imprese, riporta su più larga scala le esperienze positive di Expo 2015 e di Bagnoli. I controlli, fatti bene e veloci non fanno perdere tempo ma garantiscono un’attività più efficace e più in profondità».

Vasco Errani: «anche se l’impianto predisposto è il più avanzato del Paese, i rischi d’illegalità restano. Saremo fermissimi su tutto ciò che emergerà. Avremo strumenti per perseguire reati in modo esemplare. A gennaio, ha poi annunciato, si partirà con il primo stralcio delle opere pubbliche per la messa in sicurezza e la ricostruzione delle scuole. Sono certo che darà risultati positivi».

Il modello white list

La presentazione del protocollo è stata l’occasione per sottolineare l’evoluzione del modello delle white list antimafia che ha subito importanti ed incisive variazioni. Il prefetto Francesco Paolo Tronca, capo della Struttura di missione per l’iscrizione delle imprese nell’Anagrafe antimafia degli esecutori, ha assicurato «maglie strette» nei controlli preventivi antimafia per mezzo di raccolte e incroci d’informazioni che consentiranno veloci procedure d’iscrizione nell’Anagrafe e analisi antimafia particolarmente approfondite.

Le risorse oggi impegnate nel post-terremoto

  • 835 vigili del fuoco con 457 automezzi;
  • 393 unità di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di finanza, di rinforzo per servizi di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica;
  • 90 operatori della Polizia stradale con circa 45 pattuglie;
  • 560 militari delle Forze Armate.

Il protocollo d’intesa

Il protocollo dà attuazione all’articolo 32 del decreto legge n. 189 del 2016 in materia di ricostruzione che demanda all’Anac, secondo il modello già utilizzato per Expo 2015, la vigilanza sulle procedure per la riparazione e la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali.

L’accordo individua gli atti da sottoporre a verifica e le modalità di svolgimento dei controlli sulle imprese, nonché le clausole da inserire nella documentazione di gara e contrattuale di ciascun affidamento allo scopo di prevenire interferenze illecite di tipo corruttivo negli interventi pubblici.

Una “Struttura di missione”, con a capo il prefetto Francesco Paolo Tronca, si occupa di rafforzare i controlli antimafia, in stretto raccordo con le prefetture comprese nel “cratere” sismico.

A seguito degli accertamenti, risultati privi d’ingerenze criminali, provvede all’iscrizione dell’impresa nell’Anagrafe antimafia degli esecutori, contenente l’elenco delle imprese autorizzate a prendere parte ai lavori. Le imprese che hanno già ottenuto l’inserimento nelle white list, di cui alla legge 190/2012, sono automaticamente inserite nella banca dati, purché l’iscrizione non sia anteriore a tre mesi dall’entrata in vigore della normativa.

Altri due organismi danno supporto alla Struttura di missione:

  • una Sezione specializzata del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere;
  • un Gruppo interforze centrale per l’emergenza e la ricostruzione nell’Italia centrale (Giceric) presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza.

QUI il Decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189 

QUI il  Protocollo d’intesa

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