Integrazioni

Riequilibratura cromatica

Sono stati riportati alla luce e restaurati gli affreschi dell’Oratorio di Sant’Anna in località Pietra Perduca Travo (Pc) coperti da intonaco.

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Stato di degrado e interventi
La situazione delle due pareti laterali interne era molto differente.
Parete di destra. L’esfoliazione, in alcuni punti, degli strati di coloritura soprammessi inducevano a ipotizzare che le raffigurazioni riquadrate fossero parte di una decorazione molto più estesa. L’intervento di rimozione parziale dell’intonaco più recente, ma già degradato, nell’area adiacente all’intonaco dipinto (raffigurante S. Michele) ha dimostrato che la porzione di decorazione originale era poco più grande di quella già visibile. Ipotesi confermata anche dall’esecuzione di alcuni saggi stratigrafici sempre sulla parete destra. Quest’ultima, infatti, da quanto emerso dai sondaggi risulta essere stata ricostruita in tempi recenti, partendo dalla destra del frammento emerso fino alla parete di controfacciata, con mattoni forati ricoperti di intonaco civile a base di sabbia e cemento. Si è deciso di non rimuovere totalmente l’intonaco (come sulla parete sinistra e in controfacciata) in quanto i rappezzi più vecchi non presentavano gravi problemi di stabilità e coesione e anche per quello cementizio si è stimato che, oltre a essere in buone condizioni al momento del cantiere, non avrebbe dato problemi, neanche in futuro, in quanto la porzione di muro sottostante l’intonaco è costruita sulla roccia senza possibilità di infiltrazioni di umidità di risalita. Su questa parete la scelta di riquadrare i dipinti è stata valutata per sottolineare che questi sono l’unica testimonianza rimasta su questo lato della chiesa e che erano ricoperti dagli intonaci di fattura recente che tuttora li circondano. Tra il frammento di affresco e le altre porzioni d’intonaco è stato lasciato uno spazio per un’integrazione con una malta «neutra» simile a quella dell’intonaco dipinto. Una smussatura degli angoli e l’allineamento dei piani dell’intonaco, avrebbe reso illeggibile la sequenza temporale della stratificazione. Gli intonaci che rivestono le pareti in oggetto, sono stati tonalizzati con velature di latte di calce pigmentato, simile per colore all’intonaco neutro utilizzato per risarcire la grande lacuna della parete di sinistra. La coloritura delle pareti riduce al minimo lo scarto cromatico tra la lacuna ripresa con intonaco «neutro» posta intorno ai frammenti di affresco e il paramento murario. Nei frammenti affrescati ritrovati su questa parete sono rappresentati San Michele Arcangelo che pesa le anime dei morti disturbato dalla presenza di un demone zoomorfo che sbilancia la pesa con le anime dei beati; il tutto sembrerebbe essere stato dipinto, per stile e tratto pittorico, da un pittore diverso da quello che ha dipinto la parete contrapposta.

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