Integrazioni

Riequilibratura cromatica

Sono stati riportati alla luce e restaurati gli affreschi dell’Oratorio di Sant’Anna in località Pietra Perduca Travo (Pc) coperti da intonaco.

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Parete di sinistra. Sulla parete di sinistra lo stato di degrado era molto avanzato e lo stato di conservazione degli intonaci più recenti pessimo. Si è quindi proceduto allargando la porzione di affresco visibile intorno alla figura del santo (Sant’Antonio Abate) e ciò ha consentito di mettere in luce i frammenti residui del ciclo pittorico quattrocentesco e una porzione di decorazione pittorica cinquecentesca di cui si trova traccia anche sulla parete della controfacciata. Il ciclo pittorico quattrocentesco rappresenta santi che hanno attinenza con la lotta alle tentazioni del demonio (Sant’Antonio Abate, San Nicola di Bari, San Giorgio, San Colombano, frammento di santo armato di spada) le raffigurazioni sono poste all’interno di semplici quadrature e intervallate da riquadri a finto marmo. In alto alla sinistra dell’ingresso, ora tamponato, si trova una nicchia che probabilmente conteneva una piccola campana. La porzione di decorazione cinquecentesca raffigura una Madonna del latte con Bambino e un santo francescano (S. Francesco?), nel riquadro a seguire è raffigurata un’altra Madonna con Bambino. Data l’estrema frammentarietà di questo dipinto si è deciso di ridurre al minimo l’intervento di restauro pittorico che si è limitato alla riequilibratura cromatica delle stuccature e delle lacune. In tutti e due i periodi pittorici le decorazioni, eseguite ad affresco, sono realizzate su un intonaco molto sottile che asseconda la trama del muro in sasso. Non è presente un rinzaffo che raddrizzi la muratura ma solamente uno strato di malta nei giunti tra un elemento lapideo e l’altro. Gli intonaci sui quali sono dipinti gli affreschi, sebbene eseguiti in tempi diversi, sono simili per composizione: tutti presentano, infatti, una malta a granulometria molto fine, con media densità e distribuzione disomogenea dell’aggregato. L’aggregato è formato da granuli di origine fluviale silicatici. Si sono riconosciuti frammenti di rocce silicatiche quali diaspri e ofioliti, giustificate dal fatto che il rilievo sul quale è costruito l’oratorio è un masso di ofiolite. Nell’intonaco quattrocentesco è singolare la presenza all’interno della malta di gusci di nocciole, rilevata in diversi punti dell’intonaco dipinto. Il legante è costituito da calce aerea e sono presenti noduli di calce carbonatata (calcinelli). La parete di controfacciata era caratterizzata da numerosi rappezzi d’intonaco di varia natura, spesso staccati dal supporto murario e decoesi. Si è decisa un’attenta rimozione degli stessi che ha messo in evidenza un frammento di decorazione che rappresenta un finto paramento murario simile per tecnica esecutiva e stile al frammento cinquecentesco della parete di sinistra. Non avendo trovato ulteriori frammenti di decorazione si è deciso di riquadrare il frammento con le stesse modalità utilizzate nella parete di destra.

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