Cna Lombardia

Riforma del sistema fiscale, liberalizzazioni e contenimento della spesa pubblica

Per Cna è chiaro come, ben oltre il dovere, nel medio e lungo periodo, di una riforma del lavoro, il significato di tale provvedimento andasse letto nella prospettiva di lanciare un segnale importante ai mercati internazionali, incrementando la credibilità del nostro paese e scongiurando il rischio di una bancarotta.

Secondo i vertici di Cna Lombardia sono la riforma del sistema fiscale, le liberalizzazioni e il contenimento della spesa pubblica i grandi interrogativi a cui bisogna dare risposta per avviare un concreto processo di crescita. A un recente convegno a Monza sono stati toccati anche i temi della riforma del mercato del lavoro.“Il testo della riforma del mercato del lavoro ha l’ambizione di una riforma complessiva delle regole, dalla disciplina della flessibilità a una vocazione universalistica degli ammortizzatori sociali. Il nostro ruolo di “associazione d’impresa” non ci impedisce, anzi ci sollecita, a cogliere e a valorizzare, dove possibile, il senso politico complessivo del provvedimento.
Fin dall’inizio del dibattito è risultato chiaro alla Cna come, ben oltre il dovere, nel medio e lungo periodo, di una riforma del lavoro, il significato di tale provvedimento andasse letto nella prospettiva di lanciare un segnale importante ai mercati internazionali, incrementando la credibilità del nostro paese e scongiurando il rischio di una bancarotta”.

Così a Imprese edili Fausto Cacciatori (presidente di Cna Lombardia) e Stefano Di Niola (responsabile Cna nazionale dipartimento relazioni sindacali) illustrando i temi del Convegno “La Riforma del mercato del Lavoro” organizzato da Cna Lombardia e tenutosi presso la Camera di Commercio di Monza. Dai vertici dell’associazione delle pmi e dell’artigianato è emerso che “non bisogna infatti nascondersi il rischio che una riforma dell’impianto delle regole, in una fase di recessione e di caduta della domanda di lavoro da parte delle imprese, possa ulteriormente complicare, nel breve termine, la ripresa di un positivo trend occupazionale.
Il testo cerca di tenere in equilibrio la fase d’ingresso e quella di uscita dal mondo del lavoro, cercando di mettere al centro l’interesse dei giovani. In particolare, lo scambio su cui fin dal principio il Governo ha incentrato la riforma è stato quello tra:
l’innesto di una maggiore flessibilità in uscita, con una parziale modifica della disciplina del licenziamento;
– un irrigidimento, in ingresso, delle forme diverse dal contratto a tempo indeterminato: maggiore difficoltĂ  per instaurare i rapporti, aumento dei contributi per i contratti a termine e a progetto, limitazione agli strumenti della partita Iva e della associazione in partecipazione.

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