Sismica | Criteri di assegnazione dei fondi

Rischio sismico: contributi per interventi strutturali e microzonazione

16 milioni di euro a disposizione degli studi di microzonazione sismica, 170 milioni di euro per gli interventi strutturali su edifici pubblici e privati, 8,3 milioni di euro per gli interventi urgenti. Questo è il riparto dei fondi contro il rischio sismico.

L’ordinanza del Capo dipartimento della Protezione Civile del 19 giugno scorso, recante «attuazione dell’articolo 11 del decreto legge 28/04/2009 n. 39 convertito con modificazioni dalla legge 24/06/2009 n. 77 in materia di contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico», ha previsto che contributi per studi di microzonazione sismica e per interventi di rafforzamento degli edifici saranno concessi a enti locali e privati a valere su uno stanziamento di 194 milioni di euro.mappa_sismica

L’ordinanza, già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, provvede a definire i criteri per ripartire i fondi disponibili tra le Regioni, che saranno deputate alla gestione degli stessi fondi e all’assegnazione a enti locali e a privati. Questo è un intervento che fa parte del Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico avviato dopo il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo, che ha una dotazione complessiva di 965 milioni di euro in un periodo di sette anni. L’ordinanza va ad attivare le risorse dell’annualità 2013.

Microzonazione. I contributi sono destinati, come detto, a finanziare indagini di microzonazione sismica e sostengono la realizzazione di interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o di operazioni di demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e degli edifici e delle opere di proprietà pubblica che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso.Protezione Civile

Delocalizzazione. Consentita anche la delocalizzazione degli edifici oggetto di demolizione e ricostruzione nei casi in cui sia garantito (a invarianza di spesa) un maggiore livello di sicurezza sismica con contestuale divieto di ricostruzione nel sito originario e un miglioramento di efficienza del sistema di gestione dell’emergenza. Sono finanziabili anche interventi strutturali di rafforzamento locale e di miglioramento sismico, di demolizione e ricostruzione di edifici privati, oltre ad altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico con riferimento a situazioni di elevata esposizione e vulnerabilità anche riguardanti le strutture pubbliche a carattere strategico e per assicurare la migliore attuazione dei piani di protezione civile.

Contributi. I contributi per gli studi di microzonazione sismica sono concessi nel limite delle risorse disponibili a Regioni ed enti locali previo cofinanziamento della spesa in misura non inferiore al 25% del costo degli studi: in questo modo il contributo può coprire al massimo il 75% della spesa. Si tratta di un contributo che può arrivare ad un massimo di 32.250 euro in caso di comuni con popolazione superiore ai 100mila abitanti, mentre non può superare il tetto di 11.250 euro per i comuni fino a 2.500 abitanti.

Miglioramento sismico. Per gli interventi di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, anche nel caso di demolizione-ricostruzione, è previsto un tetto massimo di costo convenzionale di intervento (inclusi i costi delle spese tecniche, delle finiture, degli impianti strettamente connessi alle opere strutturali). Per il rafforzamento locale il costo massimo è di 100 euro per ogni metro cubo di volume lordo di edificio soggetto a interventi. Per quanto concerne il miglioramento sismico, il costo massimo è di 150 euro per ogni metro cubo di volume lordo di edificio soggetto a interventi. Nel caso di demolizione-ricostruzione il costo massimo è di 200 euro per ogni metro cubo di volume lordo di edificio soggetto a interventi.

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