Cesdoc | Marchi e brevetti

Rispetto al 2011 meno 2.939 brevetti

Lo scorso anno in Italia sono stati depositati 66.998 marchi e brevetti con un calo di 4,20% rispetto al 2011. Crescita per Trentino Alto Adige, Abruzzo, Puglia e Marche.

Se le cosiddette invenzioni con la presentazione di marchi e brevetti rappresentano un metro di misura per considerare il valore di un’azienda e un opportunità di crescita per l’espansione sui mercati internazionali possiamo dire che la situazione per il nostro paese e tutt’altro che positiva.

Lo scorso anno in Italia sono stati depositati 66.998 marchi e brevetti (compresi disegni e modelli nazionali e modelli di utilità oltre che invenzioni nazionali) segnando un calo del 4,20% rispetto al 2011 (meno 2939 unità). Questa fotografia della creatività dimostra come i depositi hanno riguardato 9.216 invenzioni nazionali (meno 4,16%), 53.638 marchi nazionali (meno 4,87%), 1.350 disegni e modelli nazionali (meno 5,13%) e 2.743 modelli di utilità (più 11,37%).
L’indagine è stata compiuta dal Centro studi dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Venezia (Cesdoc) ed è emerso che il Paese viaggia a più velocità.
Entrando nel merito, la Lombardia lo scorso anno ha depositato 18.512 invenzioni segnando un calo del 4,43% rispetto l’anno precedente, dato negativo anche per Piemonte con 6.463 depositi (meno 6,94%), Toscana con 4.472 (meno 4,95%), Lazio con 8.922 (meno 5,59%) e Emilia Romagna con 7.037 (meno 3,79%).
Le crescite riguardano rispettivamente il Trentino Alto Adige con 834 depositi (+ 3,63%), Marche con 2.106 (+ 2,46%), Puglia con 2.199 (+ 1,95%) e Abruzzo con 867 depositi (+1,88%).
Il commento di Gabriele Andreola, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Venezia è stato alquanto preoccupante: «le invenzioni e le innovazioni rappresentano un’enorme patrimonio di conoscenze e tecnologie sempre più importanti per la vita e l’economia delle aziende italiane, se il tasso di competitività e il progresso tecnologico di un territorio viene misurato da un numero di brevetti registrati e brevettati, il calo avvenuto in Italia è un segnale che non va assolutamente sottovalutato».

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