Rete Professioni Tecniche | Quadro normativo lavori pubblici

Rpt: «Sviluppo e occupazione: gli obiettivi della riforma dei lavori pubblici»

A Roma l’8 di maggio Rete Professioni Tecniche si confronterà in due sezioni sulla necessità di individuare le regole che dovranno ispirare una revisione del quadro normativo di settore e discutere sul reperimento delle risorse economiche sulle quali far leva per il rilancio del settore dei lavori pubblici.

Non garantisce quei principi di qualità, accessibilità, trasparenza ed economicità che dovrebbero essere i cardini sui quali fondare uno dei settori, quali sono i lavori pubblici, più importanti della nostra economia.
Queste sono in sintesi le considerazioni più comuni in riferimento all’attuale quadro normativo sui lavori pubblici, oramai compromesso dalle innumerevoli modifiche che si sono sovrapposte nel corso degli anni.

Rete Professioni Tecniche | E' stata istituita ufficialmente il 27/06/2013
Rete Professioni Tecniche | Istituita ufficialmente il 27/06/2013

Auspicando una generale revisione delle norme di settore, anche in relazione al recepimento delle recentissime direttive europee, la Rete delle Professioni Tecniche, che raggruppa nove professioni ordinistiche:

  • architetti
  • pianificatori
  • paesaggisti e conservatori
  • chimici
  • dottori agronomi e dottori forestali
  • geologi
  • geometri
  • ingegneri
  • periti agrari
  • periti industriali
  • tecnologi alimentari

in rappresentanza di oltre 600mila professionisti, ha redatto un documento che individua una serie di correttivi per superare le storture più evidenti del Codice dei contratti e del Regolamento di attuazione e per avviare il processo di allineamento della normativa nazionale alla nuova direttiva appalti, approvata dal Parlamento europeo lo scorso 15 gennaio, che dovrà essere recepita dagli stati membri entro i prossimi due anni.

A Roma al Quirino. A Roma l’8 maggio al Teatro Quirino (in via delle Vergini 7) la Rete delle Professioni Tecniche approfondirà in due sessioni il confronto (vedi link >>).
Nel corso della prima sessione, il confronto tra i professionisti ed i rappresentanti della politica e delle istituzioni ruoterà dunque attorno agli argomenti sopra sinteticamente descritti, con l’obiettivo di individuare le regole principali che dovranno ispirare una revisione globale del quadro normativo di settore, oramai inderogabile, anche alla luce della nuova direttiva appalti, recentemente approvata dal Parlamento europeo.
Durante la seconda sessione, si affronterà il tema del reperimento delle risorse economiche (nazionali e soprattutto comunitarie) su cui puntare per il rilancio del settore dei lavori pubblici.

Questi gli obiettivi del documento.

  • aprire il mercato dei lavori pubblici, rimuovendo le regole attuali che impediscono l’accesso alle gare ai giovani e ai meno giovani che non siano comunque in possesso di strutture professionali di notevoli dimensioni, con un numero notevole di dipendenti e con rilevanti fatturati
  • promuovere un più facile affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti, rilanciando il fondo di rotazione per l’attingimento delle risorse
  • garantire maggiore qualità delle prestazioni professionali, riducendo i ribassi eccessivi negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria con la procedura del prezzo più basso, introducendo lo scarto automatico dell’offerta anomala ed ampliando, contestualmente, il numero degli operatori economici invitati (almeno dieci), al fine di rispettare gli orientamenti comunitari
  • regolamentare in modo più chiaro ed efficace ruoli e diritti del professionista negli appalti integrati
  • rilanciare il concorso di progettazione
  • garantire maggiore trasparenza nelle gare per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria con procedure di selezione quali l’offerta economicamente più vantaggiosa o lo stesso concorso di progettazione, puntando su giurie miste (stazione appaltante/professionisti) individuate a seguito di pubblico sorteggio.

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