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Sabatini-bis: solo il Gruppo Banca Popolare ha sottoscritto la convenzione con Cdp

Malgrado sul sito dell’Abi vi sia un elenco di istituti bancari, solamente il Gruppo Banca Popolare ha sottoscritto la convenzione con la Cassa Depositi e Prestiti. A disposizione delle aziende vi sono 2,5 miliardi di euro.

Il 31 marzo prossimo si potrà presentare in banca la domanda di finanziamento per la Sabatini-bis.
Alle banche convenzionate con Cassa depositi e prestiti >> le istanze di agevolazione potranno essere presentate anche in forma digitale. Le imprese interessate dovranno utilizzare un specifico modulo di domanda predefinito, scaricabile dal sito internet del ministero dello Sviluppo economico.Pmi_sabatini_bis

Alla data di ieri un solo istituto di credito, il Gruppo Banca Popolare, aveva sottoscritto la convenzione con Cassa depositi e prestiti. Fonti del ministero dello Sviluppo economico hanno spiegato che tutte le banche hanno mostrato interesse per l’operazione con Cdp e sul sito dell’Abi ne risulterebbero venti.

Sottoscrizione della convenzione. Numerose banche sono in trattativa con Cassa depositi e prestiti ma il processo di sottoscrizione della convenzione tra Cdp e istituto bancario è di fatto una trattativa tra le parti.
Si tratta di un contratto privato, su cui il ministero non ha potere d’intervento poiché il ministero ha solo il compito di disegnare la cornice legale in cui deve avvenire la stipula dell’accordo e può solo limitarsi a una sorta di persuasione morale. Oltre agli istituti bancari dovrebbero firmare la convenzione anche gruppi di leasing finanziario che hanno manifestato la loro disponibilità.

A disposizione della Sabatini-bis c’è un fondo di 2,5 miliardi di euro e il budget è elevabile anche fino a cinque miliardi di euro, previo varo di un’ulteriore norma di legge che assicuri il reperimento della copertura finanziaria. Il dicastero dello Sviluppo economico ha stanziato 191,5 milioni di euro ripartiti nei prossimi anni per finanziare alle imprese il contributo ministeriale commisurato agli interessi che la Sabatini-bis prevede. Non è più previsto il fondo perduto.

Garanzia per le banche. L’agevolazione consiste nello sblocco del credito da parte delle banche, grazie all’accollamento dell’onere degli interessi a carico del Mise.
Inoltre un meccanismo che facilita il sistema è rappresentato dalla riforma del fondo di garanzia per le pmi: strumento che interviene a garanzia delle banche anche sui finanziamenti della ex Sabatini-bis.
Il problema della tardiva adesione operativa del mondo bancario al sistema può essere spiegato dal tipo di convenzione tra Cdp, ministero dello Sviluppo economico e Abi, che prevede una serie di garanzie a tutela dei risparmi depositati presso la Cassa depositi e prestiti.

L’atto della convenzione è piuttosto corposo (40 pagine più 7 allegati), documento finalizzato a prevedere obbligazioni tra Cdp e soggetti bancari coinvolti, inclusa la fornitura e lo scambio di dati.
A questo punto al ministero spiegano che sono previsti diversi passaggi e che entro 4 mesi dalla domanda si dovrebbe arrivare a impregnare il contributo sugli interessi, entro il quinto mese la banca dovrà erogare il finanziamento sulla base di questo l’impresa beneficiaria avvierà gli investimenti: incasserà il contributo sugli interessi in quote annuali, dopo il completamento dell’investimento.

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