Inbar-Legambiente | Edificio salubre

Scuole sostenibili: linee guide per la riqualificazione dell’edilizia scolastica

Legambiente e Inbar hanno presentato a Roma un protocollo di intervento che fornisce linee guida e criteri di bioarchitettura per riqualificare gli edifici scolastici. Caso pilota la scuola di via Monte Ruggero al quartiere Tufello.

Ripartire dalla riqualificazione degli edifici scolastici seguendo criteri di bioarchitettura per rendere le scuole italiane più sostenibili e meno costose da un punto di vista energetico: è questa una delle sfide più importanti che l’Italia dovrà affrontare e su cui dovrà lavorare per riqualificare molte scuole italiane, progettate e costruite senza alcuna attenzione rispetto ai temi della salubrità, della vivibilità degli spazi, rispetto ai materiali utilizzati e al contenimento dei consumi energetici.

La scuola di via Monte Ruggero, nel quartiere Tufello di Roma
La scuola di via Monte Ruggero, nel quartiere Tufello di Roma

Legambiente >> e l’Istituto nazionale di bioarchitettura (Inbar) >> hanno elaborato e presentato a Roma un protocollo d’intervento che vuole fornire linee guida e criteri di gestione sostenibile e di bioarchitettura nell’ambito dell’edilizia scolastica, dando così uno strumento integrato che possa garantire il miglioramento qualitativo degli edifici scolastici.

L’intervento al Tufello. Una prima sperimentazione del protocollo è stata fatta nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di via Monte Ruggero 39, in collaborazione con il Municipio di Roma III. Secondo Legambiente ed Inbar, interventi mirati di efficienza energetica permetterebbero a questa scuola di arrivare ad una riduzione della spesa del 73% per l’energia termica e del 37% per la parte elettrica, passando da una classe G di prestazione energetica ad una classe B.
A ciò vanno aggiunti anche una serie di interventi per il miglioramento del benessere e della qualità indoor, come ad esempio un nuovo «clima cromatico» degli spazi interni ottenuto con tinte che non emettono sostanze tossiche o l’installazione di semplici miscelatori aria-acqua o la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico generato dai sistemi wi-fi.

Il protocollo. Il lavoro presentato da Legambiente e Inbar Lazio sez. Roma 3 è da considerarsi utile per tre ragioni:

  • per il campo di applicazione
  • per i contenuti, dato che il protocollo stabilisce linee guida e criteri che possono essere dei cardini importanti nella riqualificazione sostenibile degli edifici scolastici, sotto il profilo della bioarchitettura. Il protocollo, fondato su un sistema di valutazione multicriterio, mette infatti a disposizione del progettista una griglia di riferimento mediante la quale può misurare l’ecosostenibilità e la biocompatibilità dell’intervento proposto. All’intero progetto viene associato un punteggio complessivo finale, consentendo in tal modo al progettista, fissato un budget per l’investimento, di misurare l’efficacia delle soluzioni proposte in termini di sostenibilità delle prestazioni dell’edificio una volta riqualificato.
  • A dimostrare l’utilità del protocollo è infine proprio il caso pilota della scuola di via Monte Ruggero.

Carlo Patrizio | Inbar Lazio – Sezione Roma III
«Grazie ad un’attenta analisi ambientale, funzionale, energetica e all’applicazione del protocollo, è possibile arrivare a ridurre i costi energetici complessivi (elettrici e termici) fino al 30% di quelli attuali (in valori assoluti, da 70mila a 20mila euro annui) attraverso interventi di efficienza energetica (isolamento delle murature, sostituzione degli infissi, di tre generatori con due a condensazione, degli apparecchi illuminanti con tecnologia led) e di installazione di fonti rinnovabili (solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria). Inoltre, grazie all’applicazione del protocollo di valutazione, è stato possibile integrare nel progetto anche altri interventi propri della bioarchitettura, come ad esempio la partecipazione degli utenti (docenti, personale, alunni e famiglie), l’impiego di materiali naturali e la tutela della risorsa idrica. Il nostro interesse per questo progetto risiede nel fatto che si vuole riconoscere un valore educativo proprio alla stessa struttura edilizia che ospita una comunità in formazione».

Vanessa Pallucchi | Legambiente
«La qualità dei nostri edifici scolatici è uno degli obiettivi prioritari su cui tutto il Paese concorda che occorre lavorare. Il caso pilota della scuola di via Monte Ruggero che abbiamo presentato oggi ci dimostra come potrebbero cambiare in meglio molte strutture se si adottasse una programmazione di lungo respiro e attenta alla qualità degli interventi, come da anni Legambiente sostiene attraverso l’indagine Ecosistema scuola. L’investimento complessivo per realizzare gli interventi che abbiamo previsto è di 400mila euro, che possono essere recuperati attraverso la riduzione dei costi di gestione energetica in poco più di 8 anni. È evidente che in presenza di un cofinanziamento pubblico i tempi di rientro si riducono a pochi anni e in ogni caso interventi di questo tipo possono essere realizzati tramite una Esco in grado di autofinanziare l’intervento e di gestire per dieci anni la parte energetica».

Paolo Emilio Marchionne | Presidente Municipio Roma III
«Il segnale forte che vogliamo dare con questo progetto pilota, a partire da Roma e dal III Municipio, è che si può cambiare il modo di fare «spesa per investimenti» per la riqualificazione del patrimonio pubblico. Il progetto dimostra che è possibile uscire dalle logiche del «massimo ribasso» per investire più risorse sulla sicurezza, sulla sostenibilità, sull’efficienza energetica, ottenendo il duplice risultato di migliorare, da un lato, la salubrità, la vivibilità e la funzionalità degli edifici pubblici e, dall’altro, di conseguire notevoli risparmi in termini di riduzione della bolletta energetica».

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