Scenari Immobiliari | Quarto Rapporto «I servizi immobiliari in Italia e in Europa»

Servizi immobiliari: in Italia crescono del +5,6%

L’Italia si conferma prima in Europa per crescita dei servizi immobiliari con un 5,6% contro una media europea del 4,5%. Il fatturato dei servizi immobiliari in Italia sfiora i 40 miliardi di euro. Questi alcuni dei dati illustrati a Milano al quarto Rapporto «I servizi immobiliari in Italia e in Europa» realizzato da Scenari Immobiliari con la collaborazione di importanti società di servizi italiane. Il Rapporto sarà presentato nuovamente a Roma il 4 dicembre.
Presentazione del quarto Rapporto «I servizi immobiliari in Italia e in Europa» realizzato da Scenari Immobiliari.

L’Italia è il Paese europeo dove il peso di attività immobiliari, costruzioni e sviluppo immobiliare sul Pil nazionale è aumentato di più tra il 2013 e il 2017, con una crescita del 5,6%. 

Mentre il mercato immobiliare domestico si sta riprendendo lentamente da una grave crisi, il settore dei servizi legati all’immobiliare (dalla gestione, alla consulenza, fino all’intermediazione) è cresciuto più della media europea (pari al 4,5%). Rispetto al Pil, infatti, la quota del comparto servizi più costruzioni in Italia ha raggiunto il 19 % nel 2017, contro una media europea del 18,4%.

Poco distanziati dal nostro Paese seguono la Spagna, con una crescita in cinque anni del 5%, la Francia a +4,4% e la Germania a +3,8%. Più distanziato il Regno Unito, dove l’incremento ha superato il 2%.

Questi sono alcuni dei dati illustrati a Milano nel corso della presentazione del quarto Rapporto su «I servizi immobiliari in Italia e in Europa» realizzato da Scenari Immobiliari con la collaborazione delle principali società di servizi italiane (Abaco, Agire, Bnp Paribas Real Estate, Cbre, Cushman & Wakefield, Prelios Integra, Revalo, Sidief, Yard).

Mario Breglia | Presidente Scenari Immobiliari

Mario Breglia | Presidente Scenari Immobiliari.

«L’Italia sta recuperando un divario importante rispetto agli altri Paesi nel settore dei servizi immobiliari. E la crescita è solo iniziata, mentre ci sono ampi spazi di sviluppo nei settori collegati alle imprese e alle famiglie».

Fatturato dei servizi immobiliari

Il fatturato dei servizi immobiliari nei cinque principali paesi europei (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna) è di poco più di 400 miliardi di euro, con Regno Unito e Germania che rappresentano i due mercati più importanti.

L’Italia si conferma in una posizione arretrata, con un mercato che sfiora i 40 miliardi di euro che rappresenta un terzo dei due mercati principali, ed è inferiore alla metà di quello francese. E’ superiore solamente alla Spagna, paese con cui condivide la limitatezza anche del fatturato medio per occupato, circa 130mila euro, evidenza della scarsa efficienza del settore. I mercati più produttivi sono quello tedesco, con 289mila euro per addetto, e quello francese, con 284mila euro.

Valore occupazionale

Il settore delle costruzioni conferma il suo peso rilevante sotto il profilo occupazionale, con oltre due milioni di imprese edili nei cinque paesi europei considerati e più di 7,8 milioni di persone occupate, pari al 5,9 per cento della forza lavoro complessiva. La dimensione media delle imprese è pari a 3,9 occupati, considerando la media dei cinque paesi, con dimensioni maggiori delle imprese in Germania (6,7) e Regno Unito (4,7) e imprese più piccole in Italia (2,6 addetti) e Spagna (2,8).

Il settore dei servizi immobiliari riveste un peso minore dal punto di vista del numero degli addetti, seppur con un valore aggiunto e una produttività superiori rispetto alle costruzioni. Nei cinque paesi oggetto dello studio si contano oltre 945mila imprese, per un totale di 1,76 milioni di addetti diretti, corrispondente all’1,3 per cento della forza lavoro totale. Accanto agli addetti diretti si sommano quelli indiretti, con un indotto costituito da oltre 730mila unità.

Francesca Zirnstein | Direttore Generale Scenari Immobiliari

Francesca Zirnstein | Direttore generale Scenari Immobiliari.

«Il profondo cambiamento che vive il settore immobiliare – sta modificando anche la domanda, rendendola più evoluta, sempre più attenta alle innovazioni e alla qualità dei beni e dei servizi. Il valore di un immobile si misura sempre di più sulla base della sua capacità di generare reddito e di conseguenza di rispondere alle attuali esigenze funzionali, in tutti i settori, dalla residenza al terziario, dal retail alle funzioni alternative. Questo percorso ha portato anche a una trasformazione del processo di gestione dell’edificio, con un incremento di complessità e specializzazione. Per affrontare al meglio questa attività, le società di gestione devono disporre di tutte le competenze necessarie, oltre che dei sistemi informatici e metodi di gestione più aggiornati. La necessità di sviluppare competenze e sistemi informatici aggiornati conduce le società verso una maggiore strutturazione, che può consentire investimenti importanti in professionalizzazione e innovazione. Questo porta ad accrescere le dimensioni medie delle società, come dimostrano le più recenti aggregazioni avvenute anche in Italia. Dimensioni maggiori corrispondono anche a maggiori capacità di spesa nello sviluppo di formazione e informatizzazione. Questo profondo cambiamento non potrà, però, avverarsi se l’industria del real estate proseguirà nel porre tra i principali obiettivi quello del contenimento indifferenziato dei costi, messo in atto inizialmente per fronteggiare la crisi che ha caratterizzato quest’ultimo decennio. Una gestione ottimale degli immobili necessita di elevata professionalità e di strumenti adeguati, due fattori che non possono essere garantiti in una corsa al ribasso delle fee».

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