Punto di Vista | Ing. Patrizia Angeli, presidente Ipe

Sismica: superare le emergenze con una politica di prevenzione

La presidente degli «Ingegneri per la prevenzione e le emergenze» evidenzia che le azioni di prevenzione del rischio e di messa in sicurezza degli edifici debbono essere uniformate al principio di obbligatorietà stabilito per legge allo scopo di ottenere un processo di prevenzione efficace.
Ing. Patrizia Angeli | Presidente Ipe
Ing. Patrizia Angeli | Presidente Ipe.

Gran parte del territorio colpito ricade nella regione in cui risiedo e opero. Ho già vissuto nel ’97, da cittadina, oltre che da tecnico, l’esperienza del terremoto Marche-Umbria. Questo mi consente di avvertire con chiarezza lo sconforto di chi è colpito in prima persona da questo evento disastroso.
E questo mi induce ancora di più ad agire al meglio per assicurare il supporto alla protezione civile nazionale, con cui siamo in diretto contatto quotidiano, e alla popolazione colpita per garantire il ritorno alle condizioni di normalità.

L’ingegnere diventa, nel primo contatto, un’ancora di salvezza a cui con la forza della disperazione si agganciano i cittadini con la speranza di sentirsi dare un responso positivo di agibilità delle proprie abitazioni. Ma non sempre purtroppo è così e quindi occorre disporre gli interventi necessari per garantire comunque la pubblica incolumità e la sicurezza degli abitanti.

I territori interessati sono ampi e quest’attività richiederà probabilmente molti mesi, ma si tratta di operazioni necessarie per la sicurezza delle popolazioni e per ristabilire il più velocemente possibile le condizioni di normalità. In scenari così difficili è necessario intervenire con urgenza ma mai con fretta, perché la responsabilità dei tecnici è enorme.

Abbiamo in più di 30 squadre da 2 ingegneri formati che stanno facendo il massimo per svolgere al meglio il proprio lavoro. Altrettante squadre si turneranno di settimana in settimana fino a che sarà necessario, stiamo dando il massimo per contribuire con le nostre competenze e conoscenze tecniche.

Verso il Piano di prevenzione. Le parole d’ordine, vedendo questa situazione, sono: prevenzione e resilienza.
Vorrei ricordare che la nostra Associazione Ipe sta raggiungendo un buon livello organizzativo in situazioni di emergenza, ma la nostra mission non è solo la gestione dell’emergenza, ma anche e soprattutto la prevenzione.
Ipe è l’Associazione ingegneri per la prevenzione e l’emergenza, su questo fronte della prevenzione c’è molto da lavorare e stiamo cercando di fare moltissimo: anche in tema di finanziamenti europei per la prevenzione, occorre fare rete. Il futuro è passare da una politica di emergenza, a cui bisogna sempre essere preparati, a una politica di prevenzione non solo sismica.

Quindi prevenzione sulle costruzioni ma non solo. Lavorare in tempo di pace, cioè quando non c’è l’emergenza, a progetti in cui la popolazione viene coinvolta sin dall’inizio, è indispensabile per raggiungere il requisito di resilienza della nostra società che ci permetterà di affrontare eventuali emergenze future più preparati e consapevoli.

A livello nazionale siamo impegnati come Consiglio nazionale ingegneri a definire un «Piano di Prevenzione per il rischio sismico» che raccoglie proposte che avanziamo come Ingegneri da anni. Tutte le proposte sono state condivise e raccolte in un documento presentato dalla Rete professioni tecniche al Governo il 6 settembre scorso.
Innanzitutto è necessario che le azioni di prevenzione del rischio e di messa in sicurezza degli edifici debbano essere, gradualmente nel tempo, uniformate ad un principio di obbligatorietà stabilito per legge, al fine di avviare un processo di prevenzione realmente efficace, rispondente ad un’oggettiva esigenza di tutela sociale, non più procrastinabile.

ipe-studiGli step. Il processo passa per diversi step nei quali i professionisti competenti e formati possono operare secondo il principio di sussidiarietà rispetto alle pa.
I passi da compiere sono:

  • il monitoraggio con criteri standard di valutazione del livello di vulnerabilità del patrimonio edilizio
  • la programmazione degli interventi reputati necessari a seguito del monitoraggio sia a livello di sistema urbano che di edificio
  • l’acquisizione organica e open-data di tutte le informazioni relative agli edifici
  • azioni di sensibilizzazione della popolazione e degli amministratori al fine di aumentare la conoscenza, preparazione e in sostanza la resilienza della nostra società nel suo complesso
  • incentivare ulteriormente l’adeguamento degli edifici residenziali e non residenziali, come fatto con successo per le azioni di risparmio energetico
  • completare gli studi di Mzs e Cle in tutta Italia in modo da aggiornare e adeguare i Piani di Emergenza locali e sovralocali.

Quindi puntare sulla prevenzione ma continuare a lavorare anche per reagire sempre più efficacemente in caso di emergenza, cioè proseguendo il lavoro già avviato con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 luglio 2014 che ha istituito il Nucleo tecnico nazionale Ntn per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell’emergenza post-sismica. Tale decreto stabilisce la formazione di elenchi regionali e nazionali di tecnici formati, come i tecnici agibilitatori, decreto che va attuato completamente definendo operativamente tutta la filiera e le procedure con un regolamento attuativo da approvare quanto prima.

Ing. Patrizia Angeli, presidente Ipe

 Leggi anche: Da Ance e Rpt proposte per la definizione di un Piano di prevenzione del rischio sismico

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here