Crediti Pa | Unimpresa

Rimborsi pa: occorrono certezze

È stato assegnato agli enti pubblici debitori delle imprese l'85% delle risorse messe a disposizione dal decreto sblocca pagamenti: 17 miliardi su un fondo di 20 che costituiva la dotazione per l'anno in corso. Da Unimpresa la sollecitazione per provvedere a «ulteriori tempi certi sui rimborsi».

 

Paolo Longobardi, presidente Unimpresa

«I tempi per i pagamenti degli arretrati della pa vanno definiti una volta per tutte dando così certezza agli imprenditori. Sui rimborsi è ora che il Governo metta il piede sull’acceleratore. Questi soldi possono essere vitali per le imprese mentre i continui ritardi minano la fiducia degli imprenditori e minacciano le speranze di ripresa».
Per il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sono più di 215mila le imprese italiane che vantano crediti con la pubblica amministrazione. Per ciascuna di esse la media degli arretrati dei pagamenti è pari a 422mila euro.
Il dato emerge dallo studio del Centro studi Unimpresa su dati Istat e Banca d’Italia, rilevazione che conferma i numeri sulle imprese che vantano crediti con la pa settore per settore.
Così il presidente di Unimpresa illustrando che la quota di imprese in credito con lo Stato nell’industria è pari all’1,2%, ovvero 5436 aziende che aspettano di veder saldata una fattura. Nel comparto delle costruzioni la quota d’imprese che aspettano il pagamento dei debiti è pari al 16,2%, con 100.926 aziende in lista d’attesa, nei servizi sono 109.131 (pari al 3,3%), nell’industria sono 453mila aziende che attendono il corrispettivo (pari all’1,2%).
Sul totale delle imprese italiane (4.383.000) il 4,9% è creditore della pa, ovvero, 215.495 aziende che corrono il rischio di dichiarare fallimento e licenziare i dipendenti a causa dei ritardi di pagamento della pa.  

Assegnati 17 miliardi su 20Sono stati assegnati agli enti pubblici debitori delle imprese l’85% delle risorse messe a disposizione dal decreto sblocca pagamenti: si tratta di 17 miliardi su 20 che rappresentavano la dotazione per il 2013 da parte del ministero dell’Economia e delle finanze. Per l’anno 2013 lo Stato ha reso disponibili agli enti locali 6611 milioni di euro su 6800.  Per quanto concerne le Regioni e le Provincie autonome, sui 10200 milioni previsti dal dl 35/2013 sono stati resi disponibili 7400 milioni.
Per le Regioni Liguria, Veneto, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia l’importo è stato erogato nella sua interezza; le Regioni Lombardia, Marche e Basilicata non hanno richiesto nessuna anticipazione.
Per i debiti non sanitari sono stati anticipati 1438 milioni di euro sui 2528 milioni stanziati nell’anno in corso. Per quanto concerne i ministeri c’è da ricordare che ai 500 milioni di euro stanziati si sono aggiunti 180 milioni per un totale di risorse disponibili per il pagamento di debiti superiori ai  680 milioni.
Dai dati emersi dall’Unione delle Provincie italiane e dalla Cassa depositi e prestiti (i primi sull’impiego degli spazi finanziari resi disponibili sul patto di stabilità interno e i secondi sulla certificazione dell’impiego delle anticipazioni di cassa ricevute da Provincie e Comuni) il Mef ha predisposto una prima stima dell’importo versato ai creditori  delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche in pagamento di debiti scaduti. La stima non tiene conto degli importi già pagati dagli enti locali e dalle Regioni grazie agli spazi finanziari resi disponibili sul patto di stabilità interno.

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