Ingv e Cnr – Protezione Civile | Geophysical Research Letters

Terremoto di Ischia: la subsidenza del Monte Epomeo è una possibile causa

Lo studio condotto da Ingv e Cnr, in collaborazione con Dpc, pubblicato su Geophysical Research Letters, indica come possibile origine del terremoto avvenuto ad Ischia il 21 agosto del 2017 il lento ma continuo abbassamento del Monte Epomeo.

La causa principale che ha prodotto il terremoto di magnitudo 4 ad Ischia (21 agosto 2017) potrebbe essere il carico esercitato dalle rocce che formano il blocco del Monte Epomeo su altre, meno rigide e dal comportamento duttile, che si trovano a 2 km di profondità. L’abbassamento di questo blocco genera sismicità lungo una superficie di discontinuità subverticale, estesa in direzione est-ovest per 2 km e profonda altrettanto.

Vista in 3d della componente verticale degli spostamenti del suolo stimata a partire dai dati Sentinel-1 e Cosmo-SkyMed e della superfice di discontinuità che ha generato l’evento sismico del 21 agosto 2017; i punti bianchi rappresentano
la principale sismicità registrata.

Lo studio

Questa ipotesi è stata formulata da uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio vesuviano (Ingv-Ov, Napoli), dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Irea, Napoli) e dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale (Imaa, Potenza) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), in collaborazione con il Dipartimento di protezione civile (Dpc, Roma). I risultati del lavoro, dal titolo «The 21st August 2017 Ischia (Italy) earthquake source model inferred from seismological, Gps and DinSar measurements», sono stati pubblicati su Geophysical Research Letters.

L’isola d’Ischia è un campo vulcanico. Il Monte Epomeo, principale rilievo dell’isola, si è formato a causa del sollevamento di rocce depositate sul fondo di una caldera nella parte centrale dell’isola, grazie alla spinta esercitata da una intrusione magmatica. Le rocce dell’Epomeo sono il prodotto della grande eruzione del Tufo Verde del Monte Epomeo, avvenuta 55mila anni fa. Negli ultimi diecimila anni, l’isola è stata sede di numerose eruzioni; l’ultima risale al 1302. Oggi è caratterizzata da un’attività fumarolica e idrotermale e da una sismicità sporadica. Prima del 2017, l’ultimo terremoto con effetti catastrofici nell’isola è stato il sisma del 1883, che causò oltre 2300 morti e la distruzione dell’80% del patrimonio edilizio nell’abitato di Casamicciola.

Localizzazione degli ipocentri ad Ischia durante gli ultimi 5 anni (in blu) e nel I sem 2011 (in rosso). @Ing-Ov Napoli.

Riccardo Lanari | Direttore Cnr-Irea, Francesca Bianco, direttrice Ingv-Ov
«La disponibilità dei dati radar satellitari della costellazione Sentinel-1, del programma europeo Copernicus, e quelli della costellazione Cosmo-SkyMed, dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e del Ministero della Difesa ha permesso di rilevare un abbassamento del suolo fino a un massimo di 4 cm, conseguente all’evento sismico, in un’area a ridosso di Casamicciola Terme. La faglia, associata all’evento, è localizzata a una piccola profondità nel settore settentrionale dell’isola, alla base del Monte Epomeo. La sua individuazione è stata possibile grazie a un approccio multidisciplinare che ha permesso di integrare dati sismologici e gps (global positioning system) delle reti Ingv con i dati radar satellitari elaborati dal Cnr. Il terremoto del 21 agosto 2017 è stato il primo evento sismico con effetti distruttivi a Ischia, registrato da reti strumentali moderne».

Questa ricerca mostra il valore della collaborazione tra enti di ricerca, da sempre promosso dal Dpc su temi di protezione civile. Cnr e Ingv, insieme, hanno studiato il fenomeno, contribuendo alla conoscenza geologica di Ischia. Hanno elaborato un modello esplicativo della dinamica dell’area, fornendo i primi dati strumentali della sismicità di grado moderato a Ischia, mai registrati prima, e calcolando le caratteristiche della sorgente del terremoto del 21 agosto 2017 con parametri quantitativi.

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