Edilizia residenziale | Nuovo quartiere a San Vito di Altivole, Treviso

Tradizione costruttiva locale in calcestruzzo e laterizio

Sostenibilità ambientale, economica e sociale sono i tre capisaldi che hanno guidato l’intervento di trasformazione di una porzione territoriale di San Vito di Altivole con la realizzazione di 23 unità immobiliari. La sostenibilità ambientale è stata perseguita attraverso un’attenta scelta di materiali e soluzioni di dettaglio che ha consentito di realizzare alloggi in classe A. Utilizzati metodi costruttivi “tradizionali” con struttura portante in calcestruzzo mista e tamponamenti in laterizio, scelta che ha consentito l’approvvigionamento dei materiali da costruzione sul territorio.

L’area oggetto d’intervento si colloca in un margine territoriale di particolare rilievo, nella frazione di San Vito di Altivole (Treviso): a poche centinaia di metri da uno dei capolavori dell’arch. Carlo Scarpa (la Tomba Brion – San Vito di Altivole), con lo sfondo delle pendici del complesso montuoso del Monte Grappa a nord, incastonata tra un piccolo centro storico di paese ancora perfettamente conservato e l’aperta campagna coltivata. Da anni quest’area rappresentava un punto di criticità urbanistica per il piccolo paesino nel cuore della provincia di Treviso, dato che un suo eventuale sviluppo avrebbe consentito l’ampliamento di una area verde pubblica esistente ma scarsamente utilizzabile e il diretto collegamento pedonale con l’ampio sagrato della Chiesa parrocchiale. sbrissa san vitoÈ stato quindi realizzato un nuovo quartiere di 23 unità caratterizzato da qualità spaziali e funzionali di ottimo livello, attento al genius loci ma proiettato su soluzioni formali e tecniche innovative. Nonostante l’iniziativa si sia sviluppata in esatta corrispondenza alla pesante crisi immobiliare, quasi tutti gli alloggi sono stati venduti entro pochi mesi dal completamento e attraverso la stessa metodologia di concertazione territoriale preliminare è in fase di studio uno stralcio successivo adiacente al primo.

L’impianto architettonico complessivo gioca sulle variazioni tematiche di volumi semplici, articolati con scelte cromatiche, sbalzi, aggetti e logge che costruiscono fronti edilizi sempre diversi benché all’interno di un set di regole costante conferendo nel contempo identità ad ogni manufatto in uno scenario d’assieme percepibile come unicum.
L’impianto architettonico complessivo gioca sulle variazioni tematiche di volumi semplici, articolati con scelte cromatiche, sbalzi, aggetti e logge che costruiscono fronti edilizi sempre diversi benché all’interno di un set di regole costante conferendo nel contempo identità ad ogni manufatto in uno scenario d’assieme percepibile come unicum.

La gestione del processo edilizio: dall’ideazione alla costruzione. L’opportunità di lavorare in totale sinergia fin dalle fasi d’ideazione del programma funzionale e dei primi schemi planimetrici, in un team composto da progettisti, sviluppatori dell’area, impresa e amministrazione comunale, ha consentito di giungere in breve tempo a un progetto preliminare che avrebbe contenuto fin da subito i caratteri salienti dell’intervento. Introdurre logiche di condivisione e concertazione delle scelte, anche immobiliari, in un sistema consolidato e a scala locale non è stato facile inizialmente, tuttavia ogni attore coinvolto si è reso presto conto dell’enorme vantaggio derivato da questo approccio, in particolare in termini di tempi certi ed eliminazione sostanziale di controversie sia in fase preliminare sia in fase avanzata.

Il sistema di fondazione tiene conto del terreno particolarmente ghiaioso del sito.
Il sistema di fondazione tiene conto del terreno particolarmente ghiaioso del sito.

Da sottolineare come il vantaggio di poter lavorare in un area completamente libera e facilmente accessibile, al centro dei flussi viari sia carrabili sia ciclo pedonali di San Vito di Altivole ha consentito una gestione ottimale del cantiere in termini logistici e operativi ma nel contempo ha richiesto una particolare attenzione e cura nella gestione della coabitazione temporanea tra attività di realizzazione dei lavori e aree limitrofe, in cui erano collocate abitazioni, la chiesa parrocchiale, il centro giovani, ecc. Pur senza orientare a una certificazione l’intervento per questioni di mercato, il team di progetto, in sinergia con l’impresa di costruzione, ha cercato di orientare le attività di cantiere secondo una logica di qualità di processo derivata che ha coinvolto tutte le maestranze e i fornitori coinvolti nel corso dei lavori.

Le strutture in elevazione sono state realizzate attraverso un sistema a telaio setti-pilastri in calcestruzzo armato con rinforzi locali e soluzioni di dettaglio in carpenteria metallica saldata in opera.
La realizzazione del solaio.

Fondazioni e modello strutturale. Il sistema di fondazione tiene chiaramente conto del terreno particolarmente ghiaioso del sito e ne sfrutta le caratteristiche geotecniche attraverso una platea continua da 40 cm con giunti waterstop perimetrali.

Le strutture in elevazione sono state realizzate attraverso un sistema a telaio setti-pilastri in calcestruzzo armato con rinforzi locali e soluzioni di dettaglio in carpenteria metallica saldata in opera.
Le strutture in elevazione sono state realizzate attraverso un sistema a telaio setti-pilastri in calcestruzzo armato con rinforzi locali e soluzioni di dettaglio in carpenteria metallica saldata in opera.
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In copertura il pacchetto strutturale in travi a vista in rovere sbiancato accostato a un sistema misto in profilati che prevede una stratigrafia composta da doppio tavolato con barriera al vapore, isolamento in lana di roccia e fibra di legno.

Tutti i blocchi edilizi prevedono dei sistemi a tubi currugati forati per garantire un’areazione passiva perimetrale anche a livello semiinterrato, con l’obiettivo di raggiungere una salubrità elevata anche degli spazi di servizio sotto quota piano di campagna.
Le strutture in elevazione sono state ideate e realizzate attraverso un sistema a telaio setti-pilastri in calcestruzzo armato con rinforzi locali e soluzioni di dettaglio (scarichi verticali e travatura di copertura) realizzate in carpenteria metallica saldata in opera. Pur se attraverso uno schema complessivo estremamente semplice, l’effetto complessivo derivato dalla commistione di questi componenti, di volta in volta lasciati a vista, rivestiti e/o colorati, contribuisce a rendere manifesto il principio statico degli edifici arricchendo la varianza compositiva dei fronti costruiti.

In copertura il pacchetto strutturale in travi a vista in rovere sbiancato accostato a un sistema misto in profilati che prevede una stratigrafia composta da doppio tavolato con barriera al vapore.
Sempre in copertura il pacchetto comprende uno strato superiore di ventilazione, tavolato singolo, doppia guaina, isolante e manto esterno in unicoppo.

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Involucro. L’impegno primario nello sviluppo tecnico di questo progetto si è concentrato fin da subito sulla definizione di un sistema involucro (inteso come componenti opache e trasparenti) in grado di ottenere prestazioni elevate in termini d’isolamento complessivo con un’ottima massa termica a garanzia di prestazioni adeguate in regime estivo, mantenendo un costo parametrico del pacchetto in linea con la necessità di soddisfare una domanda di medio livello. Il principio di investire sul sistema involucro prima ancora che sull’assetto impiantistico, deriva da una buona prassi progettuale e costruttiva che cerca di privilegiare soluzioni ‘passive’ ovvero non dipendenti da sistemi tecno/meccanici, orientandosi invece a costruire un sistema fisico-materico tra edificio e condizioni ambientali di progetto, quanto più possibile sostenibile in termini di energia prodotta per mantenere un adeguato comfort interno degli alloggi.

Isolamento in lana di roccia e fibra di legno, strato superiore di ventilazione, tavolato singolo.

Il risultato ha quindi privilegiato una soluzione costruttiva dei tamponamenti esterni con blocchi in Poroton da 35 cm con isolamento a cappotto attraverso EPS da 10/12cm a media densità e rivestimento acrilsilossanico esterno. Internamente l’intonaco tradizionale e la pittura traspirante si accompagnano in casi particolari a un pacchetto ulteriore in doppia lastra di cartongesso con lana di roccia a isolamento integrativo per ulteriori 10 cm di spessore. Tutti i ponti termici di davanzali e spallette sono stati eliminati sia dall’esterno, con apposite profilature del cappotto termico, sia dall’interno con dettagli di finitura attraverso lastre di Celenit sottodavanzale e in battuta alle strutture verticali in c.a. maggiormente esposte (data la sezione strutturale particolarmente importante) a potenziali criticità termoigrometriche. Il pacchetto complessivo arriva a un U pari a 0.19 WmqK.

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In copertura.  In copertura il pacchetto strutturale in travi a vista in rovere sbiancato, in taluni casi accostato a un sistema misto in profilati tipo Ipe anch’essi sbiancati, prevede una stratigrafia composta da: doppio tavolato con barriera al vapore, isolamento in lana di roccia (12 cm) e fibra di legno (6 cm), strato superiore di ventilazione, tavolato singolo, doppia guaina isolante e manto esterno in unicoppo. Il pacchetto complessivo arriva ad un U pari a 0.17 WmqK.

Sistema costruttivo con struttura portante in calcestruzzo mista e tamponamenti in laterizio.
Sistema costruttivo con struttura portante in calcestruzzo mista e tamponamenti in laterizio.

sbrissa san vitoSerramenti. Le componenti trasparenti sono state realizzate con struttura dell’infisso in legno tinteggiato color bianco Ral 9010 e scuri esterni con cerniere a scomparsa cromaticamente bilanciati, tono su tono, rispetto al Ral del cappotto esterno. Le vetrate utilizzate sono del tipo a camera singola con vetro accoppiato sia internamente che esternamente, pellicola selettiva esterna e Argon. Il tutto per un pacchetto infisso finestra con U medio=0.9 W/mqK. I punti di adesione serramento parete hanno subito una doppia sigillatura interno-esterno oltre a guarnizioni elastomeriche perimetrali a garanzia di tenuta all’aria. La naturalezza tattile e percettiva sia interna sia esterna di questa soluzione, si accosta alla tradizione locale e ai vecchi casolari ancora presenti nelle vicinanze che per morfologia e proporzione diventano chiaro riferimento per le forometrie degli edifici realizzati.

I dettagli costruttivi mostrano che si è intervenuti sul sistema involucro privilegiando soluzioni “passive” e dipendenti il meno possibile dai sistemi tecno/meccanici e impiantistici.
I dettagli costruttivi specificano come si sia intervenuti sul sistema involucro andando a privilegiare le soluzioni ‘passive’ e dipendenti il meno possibile dai sistemi tecno/meccanici e impiantistici.

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Le pareti di suddivisione tra alloggi. Le pareti di suddivisione tra alloggi, al fine di garantire il massimo isolamento acustico, sono realizzate con un pacchetto che prevede l’utilizzo di un doppio forato da 13+ 13 con intercapedine intonacata su un lato e lastra interna in pannello composito fibra di legno e pannello acustico da 4 cm di spessore.

Particolare dei terrazzi.
Particolare dei terrazzi.

Aree esterne. Gli alloggi sono stati pensati cercando di conferire alle aree esterne una valenza di fruibilità diretta per i piani terra e una caratteristica comune di sfondo verde per gli alloggi al piano primo e ai duplex. In tal senso oltre alla particolare attenzione nella gestione delle aree verdi private dei piani terra, volutamente molto ampie e dove possibile non interrotte da cavedi di servizio e prese d’aria a servizio dei garage e dei locali tecnici degli interrati, il gioco compositivo delle volumetrie ha cercato di definire dei sistemi con doppio affaccio caratterizzati sempre dalla combinazione loggia+terrazzo, ottenendo delle vere e proprie stanze esterne con profondità netta di circa 3 m lineari. Il risultato per gli alloggi al piano primo e i duplex è quello di una percezione di profondità dall’interno verso l’esterno che conferisce alle zone giorno delle prospettive ampie e luminose sull’area verde pubblica al centro dell’intervento e inquadra le alberature dei piani terra sottostanti come parte del paesaggio, fino a sfumare sulle vicine pendici dei colli asolani all’orizzonte.
L’area pubblica posta la centro dell’intervento è stata pensata con lievi terrapieni e sedute in legno di larice incastonate nel terreno, conferendo, anche grazie alle alberature perimetriche (betulle e acacie oltre a radi arbusti di bosso) un’atmosfera complessiva di qualità e privacy, pur se direttamente collegata al tracciato pedonale che porta nel centro del paese.

Gli alloggi sono dotati d’impianto di riscaldamento radiante a pavimento e in alcuni casi con funzione di raffrescamento estivo.
Gli alloggi sono dotati d’impianto di riscaldamento radiante a pavimento e in alcuni casi con funzione di raffrescamento estivo.

Impianti e domotica. Tutti gli alloggi sono stati dotati di impianto di riscaldamento radiante a pavimento, in alcuni casi anche con funzione di raffrescamento estivo, nei bagni è stato prevista un’integrazione con scaldasalviette sempre a bassa temperatura. Il generatore principale dedicato a ogni singolo alloggio, è costituito da caldaia a metano, supportata da un sistema a pompa di calore e sempre dimensionato in abbinamento a 2 pannelli solari termici ad alto rendimento, con serbatoio di accumulo tipo tank in tank in grado di dare supporto anche al riscaldamento radiante a pavimento oltre che fungere da produzione di acqua calda sanitaria.

Particolare degli interni.
Particolare degli interni. Le pareti sono state realizzate con un pacchetto che prevede l’utilizzo di un doppio forato da 13+13 con intercapedine intonacata su un lato e lastra interna in pannello composito fibra di legno e pannello acustico da 4 cm di spessore.

Gli impianti elettrici sono stati sviluppati con sistemi domotici di base per il controllo luci interne e per i sistemi antiintrusione. In taluni alloggi sono state predisposte cablature per ulteriori implementazioni domotiche su specifica richiesta di alcuni clienti, in particolare per i sistemi d’irrigazione dei giardini del piano terra. Tutti gli alloggi sono cablati con sistemi Lan di categoria 6 garantendo una connettività dati adeguata in ogni stanza.

Michele Sbrissa | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori
Michele Sbrissa | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori

Arch. Michele Sbrissa | I criteri di sviluppo immobiliare
«Il progetto è iniziato attraverso un paziente dialogo con amministrazione locale e privati, al fine di definire un equilibrio volumetrico e formale sia degli edifici che degli spazi aperti che, pur se in un contesto periferico e con estrema attenzione al budget, consentisse all’operatore immobiliare sostenitore dell’iniziativa di portare valore aggiunto al patrimonio costruito del piccolo paesino, su uno sfondo di qualità integrata e sostenibilità reale. In tal senso i progettisti hanno cercato di orientare fin da subito l’attività di sviluppo dell’iniziativa su un binario di qualità e sostenibilità che ha utilizzato (pur senza puntare alla certificazione) i contenuti preziosissimi del protocollo Leed for neighborhood development. L’esito di questo percorso progettuale e di negoziazione territoriale si è tradotto in una realizzazione che ha cercato di lavorare sul concetto delle variazioni tematiche, definendo una serie di regole compositive, qualitative e di risparmio energetico, declinate poi secondo differenti interpretazioni stilistiche, cromatiche, distributive nel singoli alloggi».

Marco Visentin | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori
Marco Visentin | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori

Arch. Marco Visentin | Innovazione costruttiva locale
«L’iniziativa costruttiva cerca di orientarsi fin dall’inizio verso un orizzonte di sostenibilità reale, focalizzata sui tre capisaldi del concetto stesso: sostenibilità ambientale, economica e sociale. Aver scelto d’includere nel percorso progettuale quanti più attori possibile fin dall’inizio ha reso estremamente fluido il percorso amministrativo e ha trasformato un’operazione di profondo mutamento di una porzione territoriale proporzionalmente rilevante per la scala del sito in questione, in un’occasione di riqualificazione di un’identità residenziale “di quartiere” oramai sfumata, in cui anche la bassa età media delle nuove famiglie ha contribuito a definire un nuovo equilibro di mixitè generazionale nella popolazione residente. La sostenibilità ambientale in senso ampio, perseguita attraverso una attenta scelta di materiali e soluzioni di dettaglio, ha consentito di realizzare alloggi in Classe A, senza generare sovracosti che ponessero fuori mercato gli alloggi e mantenendo un costo di accesso alle singole unità mediamente più basso dell’offerta presente nel territorio circostante. Aver scelto di operare secondo metodi costruttivi ‘tradizionali’ ovvero con struttura portante in calcestruzzo mista e tamponamenti in laterizio ha definito uno standard operativo che, anche per l’approvvigionamento dei materiali da costruzione ha fatto riferimento a filiere locali, che pur se di alta qualità vengono spesso marginalizzate da logiche di marketing spesso avulse dal fattore primario che deve rimanere sempre comunque la massima qualità finale, unita a una coerenza nel posizionamento di mercato. Le 23 unità immobiliari realizzate hanno raggiunto standard di finiture interne di assoluto livello, unendo soluzioni tecniche attive e passive spesso figlie di una tradizione del buon costruire, unita a materiali e accorgimenti specifici, in cui ogni sub-fornitore, coordinato dal general contractor, è riuscito ad esprimere una qualità artigianale in un quadro d’insieme organico e coerente. L’impianto architettonico complessivo, gioca sulle variazioni tematiche di volumi semplici, articolati con scelte cromatiche, sbalzi, aggetti e logge che costruiscono fronti edilizi sempre diversi pur all’interno di un set di regole costante, conferendo nel contempo identità a ogni manufatto in uno scenario d’assieme percepibile come unicum».

Ronny Visentin | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori
Ronny Visentin | Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori

Chi ha fatto Cosa
Committente e general contractor: Visentin Costruzioni srl
Progetto architettonico, direzione artistica e direzione lavori: arch. Marco Visentin, arch. Ronny Visentin, arch. Michele Sbrissa
Direzione cantiere: Visentin Engineering
Progetto strutture: ing. Christian Panazzolo, ing. Steven Gallina
Progetto impianti: perito industriale Enrico Dal Bello
Sicurezza: geom. Luca Loro
Rilievi: geom. Fabrizio Civiero
Impianti elettrici e automazioni: Visentin e Gasparetto Elettroimpianti srl
Impianti meccanici: Gsc Termoidraulica snc
Strutture in legno tradizionali e X-Lam: Artuso Legnami srl
Carpenterie: Il Fabbro srl
Rivestimenti esterni: Pittori Colla srl, Me sas di Parolin Emilio e C.
Rivestimenti e pavimentazioni: Munaretto Pavimenti srl
Serramenti e lavorazioni in legno: Falegnameria Fratelli Trentin srl
Serramenti e lavorazioni in alluminio: Roccon Silvio srl

I numeri dell’opera
Sup. totale dell’intervento
: 10.200 mq
Volumetria: 7.800 mc
Numero alloggi: 23 unità
Dimensione min-max alloggi: 90-170 mq
Sup. aree verdi pubbliche: 2.400 mq
Importo complessivo dell’opera: 3.300.000 euro

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