A seguito dell’intervento del presidente Ance Piemonte Giuseppe Provvisiero che ha anche puntato il dito contro le amministrazioni locali, riteniamo di dover sottolianeare anche come Uncem che troppa burocrazia blocca costruzioni, infrastrutture, appalti, interventi delle imprese.
Lo diciamo da tempo e da anni, Uncem chiede il forte snellimento delle procedure e un’ulteriore revisione del Codice degli Appalti. I Comuni sono l’ultimo anello, debole, di una catena che parte da molto in alto, con complicazioni burocratiche che rendono impossibile ed eterno un appalto anche solo da 20mila euro.
Eppure i nostri Comuni montani, le stesse Unioni montane di Comuni, stanno facendo di tutto per avviare progettazioni e realizzazioni. Penso ad esempio ai fondamentali interventi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie di fiumi, torrenti, rii, versanti, grazie ai fondi Ato.
Tantissime Unioni montane in Piemonte stanno lavorando a fondo per garantire corrette tempistiche nei lavori, secondo uno schema di interventi che Uncem ha condiviso con la Regione, snellendo le procedure rispetto al passato.
Alla politica, al nuovo Governo e al Parlamento chiediamo una revisione del Codice degli appalti, in particolare per quelle opere sotto il milione di euro. Abbiamo ottenuto, dopo grandi mobilitazioni con gli Enti, lo sblocco di 140milioni di euro di pareggio di bilancio, permettendo ai Comuni l’uso di risorse proprie che fino a ieri erano bloccate da una norma assurda. Ora non vogliamo perdere tempo per colpa di lacci e cavilli del Codice.
Vogliamo, come evidenzia anche Ance, accelerare le procedure. I sindaci sono i primi a crederci e a fare di tutto con i loro uffici per ottenere risultati rapidi; le nostre comunità devono poter vedere realizzate opere finora incompiute e nuovi interventi, tornando a credere nel sistema istituzionale. Uncem, anche in questa battaglia,è a fianco di Comuni e Unioni.
Paola Vercellotti, vicepresidente Uncem Piemonte
