Punti di Vista | Ing. Nicola Zanca, Valsir

Legionella, minaccia costante per i sistemi idrosanitari

Fattori di rischio, prevenzione e intervento in caso di contaminazione degli impianti. Ne parla l'ing. Nicola Zanda, responsabile tecnico di Valsir.
Ing. Nicola Zanca | Responsabile ufficio tecnico di Valdir

Ing. Nicola Zanca | Responsabile ufficio tecnico di Valsir

«La legionella, o malattia del legionario, è una grave infezione polmonare causata da un batterio molto comune in ambienti acquatici sia naturali (laghi, fiumi, sorgenti termali) sia artificiali (impianti idrici di strutture pubbliche e private). In Italia, solo nel 2015, sono stati registrati 1.548 casi accertati, il 5% in più rispetto al 2014. Questa circostanza richiede un’attenzione da parte di tutti partendo dal progettista, all’installatore e arrivando al gestore-utilizzatore dell’impianto idraulico».

Quali sono le principali cause ambientali della Legionella?

Il batterio della Legionella si trasmette all’uomo attraverso il principio dell’aerosol.

I fattori di rischio ambientali per lo sviluppo del batterio della Legionella Pneumophil a sono molteplici. Fra i principali citiamo la presenza di rami morti nell’impianto che causano la stagnazione dell’acqua favorendone quindi la formazione, l’ambiente aerobico (presenza di ossigeno) e presenza di elementi nutritivi nelle tubazioni quali calcare, biofilm (una pellicola a matrice adesiva costituita da microorganismi come alghe, protozoi e virus) e altri microorganismi in cui la legionella trova sostentamento. Un altro aspetto importante da considerare è la temperatura dell’acqua, che fra i 25° e i 55° trova la condizione termica ideale per la proliferazione del batterio. La sua conseguente vaporizzazione può causare il contagio nell’uomo basato sul principio dell’aerosol cioè sull’inalazione di micro gocce di acqua contenente il microorganismo e in grado di arrivare fino alle basse vie respiratorie.

Quali sono gli impianti più a rischio?

Potenzialmente ogni impianto può essere contaminato, e per questo motivo è necessario prestare attenzione a ogni sistema progettato e installato valutandone il rischio caso per caso. Alcune strutture sono però più vulnerabili a questa problematica. Le strutture ricettive particolarmente frequentate, per esempio, presentano una probabilità di contagio maggiore, ma ancora più delicate sono tutte quelle applicazioni in cui gli ambienti sono frequentati da fasce deboli (anziani, bambini e ammalati) fra i quali possono essere citate case di cura, cliniche e ospedali.

In che modo è possibile prevenirne la diffusione negli impianti?

Tubazioni Pexal, disponibili da 14 mm a 90 mm di diametro esterno.

La prima precauzione da prendere è sicuramente quella di progettare e realizzare correttamente le reti idriche. Ciò significa evitare inutili sovradimensionamenti dell’impianto e limitare i tratti con velocità eccessivamente ridotta che favoriscono l’attecchimento del biofilm, vi è quindi necessità di ridurre il più possibile rami morti nel sistema idrosanitario realizzando opportune reti di ricircolo. Oltre a questa indicazione, è opportuno scegliere tubazioni e serbatoi di accumulo a bassa rugosità superficiale per limitare l’opportunità del batterio di depositarsi e moltiplicarsi. Altra attenzione è quella di predisporre un idoneo isolamento termico mantenendo le tubazioni dell’acqua calda opportunamente distanziate da quelle dell’acqua fredda in modo da evitare l’aumento della temperatura di quest’ultima causata dalla prossimità dei sistemi. Anche una periodica manutenzione dell’impianto, costituita dalla disinfestazione dei serbatoi di accumulo dell’acqua e la decalcificazione dei rompigetto dei rubinetti, è necessaria per garantire l’igiene all’interno delle tubazioni. Questa accortezza diviene ancor più fondamentale per gli impianti di cui parlavo prima.

In caso di diffusione del batterio, come si può intervenire?

Il sistema Mixal è composto da materiali completamente atossici ed è certificato per acqua potabile.

Oggi, la tecnologia offre diversi sistemi per la disinfestazione degli impianti sanitari che possono essere suddivisi in metodi fisici (come raggi Uv, filtrazione e temperatura il metodo ad oggi più utilizzato) e metodi chimici (come clorazione, ozono e utilizzo di ioni metallici). Esistono inoltre nuove tecnologie di trattamento a base di biossodo di cloro o monocloroammina; a oggi però per questi sistemi non esiste storicità e soprattutto non esistono dati certi sulla loro aggressività negli impianti. Nessuno di questi sistemi è tuttavia la soluzione ideale e definitiva al problema, sia a livello di efficacia, sia di applicabilità economica e pratica. In sede d’installazione è inoltre importante assicurarsi di utilizzare tubazioni resistenti a questa tipologia di trattamenti molto aggressivi.

Cosa propone Valsir per risolvere il problema?

Le nostre tubazioni multistrato Pexal e Mixal presentano una rugosità dello strato interno estremamente ridotta (solo 0,007 mm) e risultano particolarmente idonei a ridurre l’attecchimento del biofilm. Lo strato di alluminio saldato testa/testa costituisce una barriera totale all’ossigeno e alla luce, evitando uno degli aspetti che provocano proliferazione di alghe e batteri. Le caratteristiche delle tubazioni Valsir, inoltre, le rendono resistenti sia alle elevate temperature previste dai cicli di disinfestazione termica sia ai trattamenti di iper-clorazione shock. Per quanto riguarda i raccordi, l’ampia offerta Valsir propone soluzioni davvero avanzate: Bravopress garantisce, grazie al materiale di cui è composto (tecnopolimero PPSU) un eccezionale livello d’igienicità e un’ottima resistenza chimica e termica. Pexal Easy, raccordo a passaggio totale, evita riduzioni di diametro in prossimità del raccordo impedendo di conseguenza il deposito di microorganismi in quel punto. I Raccordi a U permettono poi la realizzazione di anelli per l’eliminazione di rami morti nell’impianto. Uno strumento molto utile è il manuale tecnico per sistemi di adduzione Valsir, valido sostegno in fase di progettazione di impianti.

Le tubazioni Mixal, in abbinamento ai raccordi Bravopress garantiscono un ottimo livello d’igienicità e resistenza chimico-fisica ai trattamenti controllo la legionella.

#Edificiosalubre | Precauzioni

  1. Progettare e realizzare correttamente le reti idriche
  2. Scegliere tubazioni e serbatoi di accumulo a bassa rugosità superficiale
  3. Predisporre un idoneo isolamento termico mantenendo le tubazioni dell’acqua calda opportunamente distanziate da quelle dell’acqua fredda
  4. Manutenzione periodica dell’impianto

#Ediliziaricettiva

Le strutture ricettive particolarmente frequentate presentano una probabilità di contagio maggiore: case di cura, cliniche e ospedali.

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