Riqualificazione urbana | Concorso internazionale

Varese: ipotesi flessibili per funzioni urbane aperte

L’arch. Di Masi illustra il progetto che ha presentato a Varese per la riqualificazione funzionale del comparto di Piazza della Repubblica, del nuovo Teatro e del complesso di via Ravasi.

di_masi_progetti_1L’arch. Alfonso Di Masi ha partecipato al concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione urbanistica e funzionale del comparto di Piazza della Repubblica-Sub ambito 2 e del nuovo teatro di via Ravasi a Varese.

Le nuove architetture sono state pensate in relazione alle indicazioni previste dal bando e in funzione del contesto urbano consolidato, particolarmente caratterizzato da spazi liberi e aree alberate come lungo la via Giardini.

La piazza e le aree destinate a funzioni urbane «aperte» e di relazione hanno suggerito di adottare una soluzione il più possibile «flessibile», tale da favorire un’agevole fruizione di spazi e funzioni a cui sono destinate le nuove architetture (teatro, uffici pubblici, spazi commerciali, residenza).

Per l’organizzazione funzionale del teatro e dell’intero complesso insediativo si è tenuto conto delle indicazioni normative e dimensionali richieste. La proposta contempla criteri di sostenibilità ambientale e di contenimento energetico, attraverso un uso appropriato dell’apporto solare e con un sistema di pannelli fotovoltaici traslucidi ad alta resa energetica, in copertura al teatro e al centro polifunzionale.

Arch. Alfonso Di Masi | Progettista
Arch. Alfonso Di Masi | Progettista.

Arch. Alfonso Di Masi | L’architettura del nuovo teatro
«La proposta per il nuovo teatro è quella di un’architettura che ti avvolge, ti accoglie in un abbraccio danzante, laddove le forme fluide e decostruite della facciata principale, si contrappongono a quelle, quasi austere, del “guscio” esterno. Gli interventi progettati sono concepiti come elementi ordinatori di un contesto urbano che presenta una diffusa frammentarietà edilizia, nonostante la buona qualità di alcuni manufatti non recenti. L’idea in concorso propone un modello urbano partecipativo e affatto commemorativo, scevro da condizionamenti stilistici e linguaggi pseudo-storicizzati, in uno spazio “mutante e interattivo”. L’architettura del nuovo teatro, affermando la leggerezza e la temporalità dello spazio, nella sua apparente “a-contestualità” evoca forme e funzioni con evidente rimando a modelli dell’architettura contemporanea: non un edificio retorico e statico, ma un “oggetto urbano” di prestigio, ancorché provocatorio».

di_masi_progetti_4Con un totale di 1.492 posti a sedere, il teatro comprende un’ampia zona d’ingresso, la scala principale e gli ascensori ai livelli superiori ove allocano gli uffici amministrativi, servizi e sala ristoro, una platea di 992 posti a sedere con due accessi e uno secondario dal foyer, ulteriori due livelli gradonati con palchi laterali da 500 posti.

di_masi_progetti_13Oltre al palcoscenico di 14×20 m, è previsto il piano di scena «mobile» con spazio antistante per l’orchestra. Lateralmente sono ubicati i camerini per gli attori, locali di servizio e magazzini, spazi per carico\scarico materiali di scena e saletta di 113 posti.

Composizione architettonica: nuovi edifici in fregio a via Bizozzero e residenziale in fregio a via dei Giardini

Il nuovo teatro, la struttura polifunzionale, i parcheggi, le nuove residenze, le aree libere e le superfici orizzontali con funzione di «terrazza sulla città», sono originati da un’unica matrice compositiva legata al rapporto visivo, alla flessibilità e permeabilità degli spazi.

La soluzione di progetto dedica, di fatto, ampia attenzione alla mobilità pedonale sia in senso orizzontale che verticale tale da garantire una vera e propria «trasparenza» delle architetture attraverso la creazione di percorsi pensati in stretto rapporto con le funzioni di nuovo impianto: da via Bizzozero si potrà attraversare le nuove architetture scegliendo di visitare e fruire degli spazi commerciali, ovvero di proseguire in verticale per recarsi agli uffici pubblici e privati, quindi ai parcheggi o all’ultimo livello per la sala polifunzionale, per godere del belvedere sulla città scegliendo di sostare sul terrazzo-giardino o di raggiungere le residenze e via Giardini.
di_masi_progetti_5Architetture «attraversate» e tutt’altro che rigide, capaci di assicurare la massima fruibilità grazie ai diversi camminamenti previsti in più direzioni.

La scelta di «adagiare» la sala polivalente all’ultimo livello consente di completare l’architettura con un elemento di assoluto primato nell’articolazione gerarchica delle funzioni, laddove anche il nuovo complesso residenziale non rappresenta un episodio isolato ma una parte del tutto, dove a prevalere non è la tipologia edilizia ma un sistema urbano caratterizzato da funzioni integrate e compatibili che manifestano una precisa identità formale e di rapporto funzionale.

di_masi_progetti_6di_masi_progetti_7L’inserimento paesaggistico nel contesto

Per le aree libere del lotto d’intervento e le superfici orizzontali all’ultimo livello è prevista la completa sistemazione a verde con spazi attrezzati e una rara opportunità di godere delle linee di orizzonte e di un immediato affaccio sulla città. In particolare per l’area libera lungo via Ravasi è proposta la ricostruzione del pendio da sistemare con arredo urbano e messa a dimora di piante.

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