Riqualificazione urbana | Vicenza

Area ex Zambon: firmato l’accordo per la bonifica

È stato firmato l'accordo tra il comune di Vicenza e la proprietà per la bonifica sulle aree ex Zambon dove sorgeranno nuove residenze di pregio, un grande parco pubblico e un nuovo parcheggio. A carico della società sono i costi della bonifica.

È stato firmato, dopo il riconoscimento dell’interesse pubblico approvato dal consiglio comunale di Vicenza, l’accordo tra comune e Zambon spa per la bonifica e la riqualificazione della storica area ex industriale tra via Monte Zovetto e via Cappuccini.Alla firma erano presenti il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ed Elena Zambon, presidente di Zampon spa in rappresentanza della proprietà.
L’accordo prevede che la società si faccia carico della bonifica dei terreni con un esborso di 24,5 milioni di euro, di cui 1,5 milioni destinati agli interventi di emungimento e depurazione delle acque che potranno protrarsi anche per 20 anni dopo la fine dei lavori.
Il Comune ottiene 16 mila metri quadrati – praticamente la metà dell’area – di parco attrezzato e un parcheggio pubblico di 3mila metri quadrati che darà risposta alla congestione della sosta in quel comparto.

Tre anni di bonifica
Dopo la bonifica, che durerà circa tre anni, Zambon dovrà presentare un piano attuativo per la realizzazione, su 7mila metri quadrati posizionati sul lato nord dell’area, di edifici residenziali per un volume massimo di 30mila metri cubi, che consumeranno meno territorio sviluppandosi in altezza, e che sorgeranno su una piastra di 5mila metri quadrati riservata a parcheggi e autorimesse private.
Le nuove costruzioni dovranno rispettare i principi della bioarchitettura, dal risparmio energetico all’utilizzo delle energie rinnovabili. L’accordo prevede anche l’abbandono del contenzioso in essere tra il comune di Vicenza e Zambon sui costi e responsabilità di bonifica dell’area.
Il passo successivo, oltre alla bonifica, sarà l’approvazione da parte del consiglio comunale della variante urbanistica che recepirà i contenuti urbanistici dell’accordo nel Piano degli Interventi tramite una scheda urbanistica. Tale scheda normerà l’attuazione degli interventi, i parametri urbanistico-edilizi, le opere di urbanizzazione e i principali aspetti da inserire nella convenzione attuativa da sottoscrivere entro un anno dall’entrata in vigore della variante al Pi. Seguirà l’approvazione del Piano urbanistico attuativo (Pua) con il quale verranno definite in modo puntuale le caratteristiche plani-volumetriche degli edifici e le opere di urbanizzazione.
L’accordo firmato dà così attuazione a una delle più importanti azioni di riqualificazione previste dal Pat del comune di Vicenza e persegue gli obiettivi per la cosiddetta «Spina Ovest», cioè la riconnessione delle relazioni tra le parti della città, il potenziamento della componente ambientale della città consolidata, il rafforzamento dei servizi pubblici e di pubblico interesse, la promozione e il supporto alla mobilità sostenibile, la promozione di interventi edilizi di elevata qualità architettonica e costruttiva.

I commentiAchille Variati, sindaco di Vicenza: «… ritengo che questa operazione penda nettamente dalla parte dell’interesse pubblico. Il percorso per arrivare a questo risultato è stato particolarmente lungo e complesso, ma ero certo che anche Zambon, che aveva ceduto l’area al comune nel lontano 1979, volesse chiudere una partita che rilancia la sua presenza a favore della salute nel mondo proprio a partire da Vicenza, la sua città. Con questo accordo la città ottiene la riqualificazione completa di un’area strategica lungo la spalla ovest, peraltro con una riduzione a quasi un terzo della potenzialità edificatoria prevista dal vecchio prg. Tra le tante bonifiche che questa città deve fare, è la prima volta che un’azienda che ha operato nel corso del tempo in un’area provvede anche a restituirla nella sua interezza alla comunità».
Elena Zambon, presidente Zambon spa: «… l’accordo concluso con il comune dimostra che privato e pubblico possono trovare soluzioni concrete se lavorano insieme e rende chiaro cosa significhi per un’azienda avere una responsabilità verso il benessere sociale, che è molto più ampio di quello produttivo, secondo la logica dell’impresa integrale che unisce il business ai valori».

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