Ricerca & Sviluppo | Incentivi alle imprese

300 milioni per progetti di ricerca

I 300 milioni sono destinati a imprese industriali, centri di ricerca, artigiani. E' possibile presentare progetti congiunti tramite contratti di rete, accordi di parternariato e consorzi. I progetti possono contenere fino a 3 milioni di spese ammissibili.

Per il termine dell’apertura delle modalità di presentazione delle domande occorrerà attendere un apposito provvedimento della Direzione del ministero dello Sviluppo economico dopo la registrazione della Corte dei Conti ma i 300 milioni per i progetti di ricerca e sviluppo sono un’autentica boccata d’ossigeno per il sistema produttivo italiano.

Si tratta di una quota del Fondo che trae le risorse dal vecchio Fondo d’innovazione tecnologica e da norme ora abrogate, ha una base di 657,81 milioni di euro ai quali vanno aggiunti 186,48 milioni già impegnati e in attesa della disponibilità di cassa per il versamento.
Il decreto ha previsto che le agevolazioni siano concesse attraverso una procedura «valutativa a sportello» così che le imprese avranno diritto alle agevolazioni solo nei limiti delle risorse disponibili e il bonus di finanziamento agevolato arriva fino a un massimo di 2,1 milioni per impresa. Del Fondo una quota pari al 60% è riservata a progetti di ricerca e sviluppo presentata da pmi e dalle reti d’impresa purché queste rappresentino la maggioranza dei proponenti e il 25% è a sua volta destinato alle micro imprese. 

Pmi e artigiani
I 300 milioni sono destinati a imprese industriali, centri di ricerca, artigiani e imprese di trasporto. È possibile presentare progetti congiunti (fino a 3 pmi) tramite contratti di rete, accordi di partenariato (dove possono partecipare anche organismi di ricerca) e consorzi. Se si tratta di progetti presentati congiuntamente da più soggetti è necessario che ogni proponente sostenga almeno il 10%.
I progetti possono contenere fino a 3 milioni di spese ammissibili, delle quali agevolabili il 70% per le pmi, il 60% per le medie imprese e il 50% per le grandi imprese. Per essere ammessi fra i beneficiari è necessario prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la predisposizione di nuovi prodotti, processi e servizi per il miglioramento degli stessi attraverso le seguenti 7 categorie tecnologiche:

  1. nanotecnologie
  2. materiali avanzati
  3. informazione e comunicazione
  4. biotecnologie
  5. spazio
  6. fabbricazione e trasformazione avanzata
  7. tecnologia per la realizzazione del programma Ue Horizon 2020.

Quest’ultimo è il nuovo programma dell’Unione europea indirizzato al finanziamento dell’innovazione e della ricerca, affidato al Programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, al Programma quadro per la Competitività e l’innovazione (Cip) e all’Istituto europeo per l’Innovazione e la tecnologia (Eit). Alla base della strategia Europa 2020 c’è l’obiettivo di portare la spesa per ricerca e sviluppo al 3% del Pil entro il 2020.
Da 800mila euro a 3 milioni. I progetti devono prevedere una spesa ammissibile compresa tra 800mila euro e 3 milioni di euro, avere una durata di almeno un anno e mezzo e 36 mesi (con la possibilità di sola proroga annuale per l’ultimazione) e devono essere avviati successivamente alla domanda di agevolazione, non oltre 3 mesi dalla data del decreto di concessione.

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