Belluno avrà una «Cittadella della sicurezza» in cui saranno concentrate tutte le amministrazioni pubbliche che si occupano di presidio e tutela del territorio. Questo è il progetto di riuso dell’ex caserma Fantuzzi, complesso militare a ridosso del centro storico, secondo il modello del federal building.
Il piano di razionalizzazione predisposto dall’Agenzia del Demanio e da tutte le amministrazioni coinvolte prevede che l’ex caserma diventi sede unica interforze di Polizia di Stato, Prefettura, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Polizia Municipale, attualmente dislocati in 12 diversi edifici pubblici e privati, questi ultimi in locazione. Inoltre, il progetto coinvolge anche la sede dei Carabinieri, che, dopo il trasferimento della Polizia e del Corpo Forestale nella Fantuzzi, potranno chiudere l’attuale contratto di affitto e trasferirsi nei due immobili dello Stato che si renderanno così disponibili in uso gratuito.
Verso «energia quasi zero». Proprio la riduzione dei costi di locazione è, infatti, tra gli obiettivi dell’ambizioso e complesso progetto, che consentirà di realizzare a regime 634mila euro di risparmi l’anno. Sarà, inoltre, possibile ottenere ulteriori risparmi di spesa pubblica grazie alla riqualificazione dell’ex caserma secondo i più elevati standard di efficienza energetica, in linea con gli obiettivi di «energia quasi zero» delle recenti normative, e grazie alla realizzazione di spazi funzionali condivisi dalle diverse amministrazioni, che potranno così operare con maggiore efficienza logistica e gestionale ed elevare i propri standard di servizio. Il progetto consentirà soprattutto di recuperare un importante bene pubblico inutilizzato, tutelandone, al tempo stesso, l’interesse storico e architettonico.
Investimenti. La rigenerazione dell’intero compendio, esteso su un’area di 17mila mq e con una superficie lorda di mq 18.700, partirà con un primo investimento di 250mila euro stanziati dall’Agenzia del Demanio per la stesura del documento preliminare alla progettazione. Contestualmente le istituzioni sono impegnate nell’individuazione delle possibilità di finanziamento dei lavori per il recupero dell’intero compendio, per un valore stimato di 30 milioni di euro.