Edilizia pubblica | Casa Sociale Caltron, Cles (Trento)

A Cles volume costruito con i materiali dell’arco alpino

La struttura portante del nuovo volume della casa sociale Caltron adagiato in modo naturale sul terreno è in legno. Insieme al rivestimento, tutte le parti in legno, sia di larice sia di abete, provengono dalla vicina Austria. Nella realizzazione dell’impasto del calcestruzzo sono stati utilizzati il porfido trentino e un additivo che dona al materiale un colore terra uniforme. 
Arch. Mirko Franzoso | Progetto architettonico (preliminare, definitivo ed esecutivo), direzione lavori e contabilità.
Arch. Mirko Franzoso | Progetto architettonico (preliminare, definitivo ed esecutivo), direzione lavori e contabilità.

Arch. Mirko Franzoso | Progetto e paesaggio
«Il progetto per la nuova casa sociale di Caltron affronta il delicato compito d’inserirsi in un ambito di paesaggio che funge da soglia tra l’edificato della frazione e il verde agricolo.

L’obiettivo principale è perciò quello d’integrarsi sia con i manufatti storici esistenti, sia con le trame dei frutteti che disegnano il territorio rurale di tutta la val di Non.

La lettura critica di questi due sistemi, la volontà di pensare a un’opera che sia espressione del nostro tempo e la necessità attuale di costruire edifici sostenibili, sono i cardini dai quali prende spunto il progetto. A questi va aggiunta la posizione particolarmente importante del sito nei confronti del paese e di tutta la valle. Da qui, infatti, è possibile dominare con lo sguardo gran parte dell’edificato di Cles, e viceversa da molte aree del paese è possibile osservare il manufatto nel contesto. Il progetto è stato quindi fortemente influenzato da alcuni aspetti paesaggistici e storici:

  1. le trame dei frutteti che disegnano il territorio, sia a livello planimetrico, sia in alzato. I filari di alberi, piantati in funzione dell’orografia e del soleggiamento, indicano in modo chiaro e inequivocabile l’orientamento da seguire per realizzare un nuovo edificio in quest’area
  2. il ritmo delle piante e dei pali che le sorreggono è l’elemento che scandisce il panorama e definisce i pieni e i vuoti della facciata
  3. la tradizione costruttiva locale che è rintracciabile facilmente in tutti i centri storici e segue chiare e semplici regole insediative e costruttive
  4. l’utilizzo di materiali locali, posti in opera secondo i metodi e le tecnologie proprie del tempo in cui sono stati realizzati i manufatti
  5. le visuali, che permettono di osservare il panorama della valle di Non senza vincoli e ostacoli, implicano la necessità di orientare e “aprire” il più possibile verso la valle le facciate dell’edificio
  6. l’ampia visibilità del manufatto, dall’abitato di Cles e non solo, indica la necessità d’integrazione con il paesaggio che lo accoglie».

Il nuovo volume è un sistema formato da un’architettura semplice, adagiata in modo naturale sul terreno, e da un basamento poderoso che la sostiene. L’edificio è compatto e proporzionato per garantire la continuità con il tessuto urbano della borgata. Un’architettura contemporanea che diventa parte del paesaggio e si fonde con lo sfondo dei meleti, fino a diventare una pre-esistenza familiare per le persone del paese.

Vista dell’edificato della frazione Caltron, a Cles in cui s’inserisce la Casa Sociale. Nel corso degli anni grazie alle variazioni cromatiche del materiale di finitura l’integrazione del manufatto con il territorio e con il paesaggio della Valle di Non continuerà ad aumentare. Per questo motivo tutti i rivestimenti esterni ed interni in larice non hanno subito nessun trattamento superficiale.
Vista dell’edificato della frazione Caltron, a Cles in cui s’inserisce la Casa Sociale. Nel corso degli anni grazie alle variazioni cromatiche del materiale di finitura l’integrazione del manufatto con il territorio e con il paesaggio della Valle di Non continuerà ad aumentare. Per questo motivo tutti i rivestimenti esterni ed interni in larice non hanno subito nessun trattamento superficiale.

La facciata, con il suo ritmo di pieni e vuoti scandito dai pilastri continua la successione dei meli senza alterarne tonalità e materia. La struttura portante e il rivestimento sono in legno. I fianchi nord e sud sono rivestiti con doghe verticali di legno di larice, mentre i fronti lunghi a est e ovest sono disegnati dalla scansione verticale dei pilastri.

I serramenti sono arretrati e protetti dal piano di facciata per generare una continuità di rapporto tra interno ed esterno, oltre a mitigare l’effetto del sole nelle sale interne. Il volume interrato sostiene e avvolge tutto l’intervento con il suo lungo nastro monolitico in calcestruzzo lavato e colorato che abbraccia il parcheggio, il parco giochi e la casa sociale.

La struttura portante e il rivestimento sono in legno. I fianchi nord e sud sono rivestiti con doghe verticali di legno di larice, mentre i fronti lunghi a est e ovest sono disegnati dalla scansione verticale dei pilastri.
La struttura portante e il rivestimento sono in legno. I fianchi nord e sud sono rivestiti con doghe verticali di legno di larice, mentre i fronti lunghi a est e ovest sono disegnati dalla scansione verticale dei pilastri.

Il porfido locale che emerge dalla lavatura del calcestruzzo armonizza la tonalità del muro con l’ambiente naturale del contesto. Un’ampia nicchia in legno che accoglie e protegge chi entra nell’edificio mitiga e alleggerisce la presenza del lungo muro in calcestruzzo.

FUNZIONE E DISTRIBUZIONE

Il manufatto risponde alle esigenze espresse dall’amministrazione comunale in un’ottica di sostenibilità ambientale, paesaggistica ed energetica. Gli spazi si articolano su tre livelli:

  1. l’interrato che ospita un garage e un piccolo deposito
  2. il piano terra adibito a casa sociale con zona cottura, deposito e servizio igienico
  3. il primo piano costituito da uno spazio coperto utilizzabile come terrazza e belvedere.

All’esterno un parcheggio, un ampio giardino e un parco giochi per bambini, fanno da cornice al manufatto.

La distribuzione interna è molto semplice e chiara: l’ingresso avviene direttamente nella sala riunioni, uno spazio completamente libero da ingombri, flessibile e modificabile in funzione delle esigenze, di circa 50 mq.
La distribuzione interna è molto semplice e chiara: l’ingresso avviene direttamente nella sala riunioni, uno spazio completamente libero da ingombri, flessibile e modificabile in funzione delle esigenze, di circa 50 mq.

Il piano terra è raggiungibile a piedi dal parcheggio previsto in planimetria nella zona più a sud dell’area. La distribuzione interna è molto semplice e chiara: l’ingresso avviene direttamente nella sala riunioni, uno spazio completamente libero da ingombri, flessibile e modificabile in funzione delle esigenze, di circa 50 mq. Da qui è possibile accedere al bagno, a un piccolo ufficio e alla cucina, locali posti nella parte più a nord del manufatto.

La parete esposta a est è realizzata completamente in vetro, in modo da garantire un’adeguata luminosità a tutti i locali. Salendo al piano superiore si arriva in un ampio spazio coperto completamente libero. Questa parte di edificio permette di godere del panorama della valle da un punto più alto rispetto al piano strada.

I pilastri in legno perimetrali che sostengono la copertura fungono anche da frangisole e aumentano la privacy all’interno dello spazio. È possibile accedere alla terrazza direttamente dalla strada a monte oppure dal vano scala comune interno all’edificio.

L’accesso al piano interrato è garantito da una porta a due battenti e da un portone a libro raggiungibili dalla strada a valle del lotto. Questo livello, adibito a deposito si presenta come un grande locale, libero da ingombri, con una superficie di circa 180 mq. Dal lato est, tramite una porta a due battenti, è possibile accedere a un piccolo magazzino dove possono essere custodite le attrezzature di valore e dove trovano posto i quadri elettrici.

MATERIALI, TESSITURE E COLORI

Un ruolo di particolare importanza lo giocano i materiali utilizzati per l’intero progetto. La scelta è stata quella di mettere in opera principalmente materiali locali o provenienti da altre regioni dell’arco alpino, in modo da limitare i km di distanza tra le aree di produzione dei materiali e il cantiere. In particolare nella realizzazione dell’impasto del calcestruzzo è stato utilizzato il porfido trentino, mentre tutte le parti in legno, sia di larice sia di abete provengono dalla vicina Austria.

 Deposito – piano interrato. Per realizzare il volume interrato, i parapetti del giardino e tutte le opere in muratura presenti all’esterno della casa sociale, è stato utilizzato il calcestruzzo lavato in opera e lasciato a vista.

Il muro in c.a. lavato e colorato, particolare dei listelli in legno posizionati nella casseratura per le successive riprese di getto.
Il muro in c.a. lavato e colorato, particolare dei listelli in legno posizionati nella casseratura per le successive riprese di getto.

Per uniformarsi con il luogo e riprendere i colori di alcune rocce locali, nell’impasto del calcestruzzo è stato inserito un additivo che dona al materiale un colore terra uniforme e come inerti sono stati utilizzati solo granulati di porfido di grossa dimensione (16-32mm). In questo modo le murature si presentano uniformi e l’intero basamento esprime la sua forte massività.

Le superfici così trattate appaiono rugose e l’emergere del porfido le fa apparire quasi come dei muri in pietra. La parte degli ingressi al deposito, ricavata in una grande nicchia nel muro del piano interrato, è completamente rivestita in legno di larice a doghe di dimensioni 60×32 mm sia sulle pareti che sul soffitto.

Montaggio delle strutture in legno e posa in opera dei pilastri del piano terra.
Montaggio delle strutture in legno e posa in opera dei pilastri del piano terra.

Il fissaggio delle doghe in larice al sottostante muro in c.a. avviene tramite listelli di in legno (60x40mm). Anche la porta per l’acceso pedonale e il portone a libro a tutta altezza per l’accesso con i mezzi, entrambe realizzate in acciaio zincato e verniciato colore nero, sono state rivestite in opera con gli stessi listelli. In questo modo la nicchia che interrompe il muro in c.a. risulta completamente uniforme. Sul soffitto, tra le doghe in legno e il bordo in c. a. colorato è stato lasciato un piccolo spazio di 3cm circa dove è stata posizionata una striscia a led per tutta la lunghezza della nicchia, pari a circa 25 metri.

Particolare della scala che porta al primo piano.
Particolare della scala che porta al primo piano.

La pavimentazione d’accesso al deposito, in lieve pendenza verso l’esterno per evitare l’afflusso delle acque meteoriche, è stata realizzata in c. a. all’interno del quale è stato inserito lo stesso colorante delle pareti e con una finitura superficiale spazzolata (scopata), in modo da risultare antiscivolo. Le pareti e il soffitto interni dei garage e del magazzino sono in c.a. a vista ed i pavimenti in c.a. levigato al quarzo.

 Piano terra e primo. Salendo ai piani superiori il materiale utilizzato per la realizzazione del manufatto cambia e si passa così dal cemento al legno. In particolare per tutte le parti in legno a vista della casa sociale è stato utilizzato il larice che garantisce un’adeguata durata agli agenti atmosferici ed è uno dei materiali della tradizione costruttiva locale. La facciata principale esposta a est, così come la facciata ovest, sono scandite dal ritmo dei pilastri in larice lamellare di dimensioni 30×16 cm. Invece le facciate nord e sud, completamente cieche, sono rivestite in doghe di larice poste in opera in verticale di dimensioni 60×32 mm.

. Interni. Posa dell’isolante termico in fibra di legno, della controlistellastura e della membrana di tenuta all’aria e posa della fibra di canapa tra la seconda listellatura.
Interni. Posa dell’isolante termico in fibra di legno, della controlistellastura e della membrana di tenuta all’aria e posa della fibra di canapa tra la seconda listellatura.

 Struttura in pannelli X-Lam. Le murature perimetrali sono composte da una struttura in pannelli X-Lam rivestiti esternamente con 8 cm d’isolante, un telo impermeabile e di tenuta all’aria colore nero, una listellatura verticale e una listellatura orizzontale in legno di abete impregnato colore nero 40×40 mm e come strato di finitura delle doghe in legno di larice 60×32 mm. All’interno i pannelli strutturali sono rivestiti con un telo di tenuta all’aria, 8 cm d’isolante in fibra di legno, una listellatura 50×50 mm con interposta fibra di canapa e come finitura delle perline in legno di larice di prima scelta dello spessore di 20 mm.

COPERTURA A TRE FALDE RIVESTITA IN LARICE

Per evidenziare l’uniformità del volume, anche la copertura è stata rivestita in doghe di larice delle stesse dimensioni di quelle delle facciate. Per ottenere quest’effetto e garantire allo stesso tempo la tenuta all’acqua, alla neve e al gelo del manto di copertura è stata posta particolare cura nello studio dei dettagli in fase di progettazione e anche nella fase di realizzazione in cantiere.

la copertura è stata rivestita in doghe di larice delle stesse dimensioni di quelle delle facciate.
La copertura è stata rivestita in doghe di larice delle stesse dimensioni di quelle delle facciate.

Sopra la struttura portante in legno di larice lamellare sono state posate le perline sempre in larice. Si è quindi proceduto a posare una prima guaina impermeabile, sopra la quale sono stati posati dei listoni in abete (spessore 16 cm) utili per dare spessore alla copertura e potere quindi realizzare il canale di gronda incassato. Sopra questi è stato posato un tavolato grezzo, sul quale è stata poi stesa un’ulteriore guaina impermeabile.casa sociale caltron copertura - 7

Su quest’ultima è sta posta una copertura in lamiera zincata e verniciata colore nero con il sistema del giunto a listello. Per poter realizzare sopra la lattoneria la finitura in doghe di larice sono stati prima posati dei controlistelli in larice 40×40 mm ortogonali alla pendenza delle falde fissati con una vite ai sottostanti listelli. Per garantire maggiore tenuta alle intemperie, sotto i controlistelli è stata utilizzata guarnizione per ogni vite.

Sopra ai listelli sono stati posti dei para-neve realizzati con listoni in legno lamellare di larice 8x5x100 cm posizionati orizzontalmente a file sfalsate a una distanza di 50 cm l’uno dall’altro. La realizzazione della copertura è stata particolarmente difficile e delicata anche per la sua geometria. Si tratta infatti di una copertura a tre falde, ognuna con dimensioni e pendenze diverse dalle altre e con i colmi e le linee di gronda in pendenza. Il legno del rivestimento esterno modificherà lentamente il suo colore naturale, passando dal marrone-rossiccio iniziale al grigio sempre più scuro a mano a mano che passeranno le stagioni.casa caltron copertura - 15

Nel corso degli anni grazie a queste variazioni cromatiche del materiale di finitura l’integrazione del manufatto con il territorio e con il paesaggio della valle di Non continuerà ad aumentare.

Per questo motivo tutti i rivestimenti esterni e anche quelli interni in larice non hanno subito nessun trattamento superficiale né in opera, né fuori opera. Per la realizzazione delle finestre e dei portantini d’ingresso è stato scelto la stessa essenza di legno. Tutte le finestre del piano terra e del primo piano sono fisse, ad eccezione di una porta finestra nel locale adibito a cucina e a una porta scorrevole nel locale adibito a sala polivalente.

Grazie all’utilizzo di vetri fissi e al fatto che tutte le finestre arrivano fino al soffitto è stato possibile non utilizzare telai a vista e aumentare in questo modo la continuità tra interno ed esterno. Le porte d’ingresso sono state realizzate da un artigiano locale in legno multistrato di larice con isolante termico interno.

INTERNI SEMPLICI EUNIFORMI

Gli interni si presentano semplici ed uniformi. La pavimentazione dei locali è stata realizzata in parquet di larice, a eccezione del locale adibito a bagno dove è stata realizzata una resina cementizia colore verde acido.

I sottofondi per la pavimentazione sono stati realizzati possando un foglio di poliestere sopra la soletta in c. a. sul quale è stato posato un massetto alleggerito per ricoprire tutte le canalizzazioni degli impianti elettrico e idraulico, un doppio strato isolante in xps dello spessore pari a 12 cm, un massetto sul quale disporre il materassino per parquet e quindi il pavimento flottante.

Le pareti e il soffitto della sala principale sono completamente rivestiti in perline di larice, mentre per gli altri tre locali sono stati realizzati con due lastre di cartongesso rifinito con una pittura lavabile per interni di diversi colori: verde acido per bagno e antibagno, arancione per il deposito e nero per la cucina.

Per accedere a questi locali si passa attraverso delle porte scorrevoli a tutta altezza. Per una scelta architettonica le porte scorrono davanti alla parete disegnandola in modo diverso a seconda dell’uso dei locali. Tutte gli elementi di finitura quali porte, corpi illuminanti, interruttori, radiatori hanno colore nero opaco per dare uniformità ai locali e per evitare eccessivi cromatismi.

LA TERRAZZA BELVEDERE

Salendo al primo piano dell’edificio in legno si può raggiungere la terrazza belvedere. Questo spazio, anch’esso rivestito in perline di legno di larice, sia sulle pareti sia sul soffitto, è destinato ad accogliere manifestazioni e feste.

A lavori ultimati, la terrazza al primo piano.
A lavori ultimati, la terrazza al primo piano.

Per tale motivo è stato realizzato un pavimento galleggiante in listelli di legno di larice distanti tra loro circa 6 mm. Grazie all’uso di una guaina in pvc di alto spessore, e alla presenza di un canale di scolo nascosto sotto la pavimentazione oltre alle adeguate pendenze date al sottofondo e quindi alla guaina, è infatti possibile pulire rapidamente con dei getti d’acqua o con dell’aria compressa l’intera pavimentazione.

I parapetti in vetro posti tra i pilastri della facciata principale.
I parapetti in vetro posti tra i pilastri della facciata principale.

Da questo ampio locale è possibile godere del magnifico panorama anche grazie ai parapetti in vetro posti tra i pilastri della facciata principale che non interrompono la visuale. Per il loro ancoraggio sono state realizzate in stabilimento delle fresate 20×40 mm nei pilastri in larice atte ad accogliere dei profili a L in acciaio zincato e verniciato di nero che avvitati alla struttura bloccano i vetri tra loro e i pilastri.

IMPIANTO TERMICO ED ELETTRICO

Il sistema di riscaldamento costituito da una caldaia a gas metano a condensazione è stato selezionato accuratamente con il progettista dell’impianto termo-idraulico e con l’amministrazione pubblica in funzione dell’uso del manufatto.

La scelta dell’uso dei radiatori si è resa necessaria visto l’utilizzo sporadico della sala e la necessità, soprattutto nel periodo invernale, di raggiungere la temperatura di utilizzo in poco tempo. La prestazione energetica globale dell’intervento calcolato con le norme correnti, risulta essere secondo la classificazione prevista in Classe B+.

Come ulteriore verifica della qualità costruttiva sono stati fatti nel corso della realizzazione del manufatto 2 test di tenuta all’aria (Blower door test). Il primo, effettuato a struttura portante ultimata e con i serramenti posti in opera, ma senza finiture, così come il secondo effettuato con il manufatto completo e già in opera, hanno dato ottimi esiti, raggiungendo valori di n50 (differenza di pressione a 50Pa) di poco inferiori 0,70.

I corpi illuminanti interni hanno forma circolare e due dimensioni differenti e sono stati disposti seguendo il disegno esecutivo. Per tutto l’intervento sono state scelte sorgenti luminose a Led a basso consumo energetico.casa_sociale_caltron-1012

All’esterno della sala polivalente, il porticato che protegge le vetrate dalle intemperie è illuminato grazie a una strisciata a Led posizionata in una fresatura di una trave in legno preventivamente disegnata in fase di progetto e realizzata in stabilimento.

Di giorno la presenza di questa barra è quasi impercettibile, mentre al calare della luce illumina in modo uniforme il porticato e se vista da lontano caratterizza la facciata della casa sociale. Anche lungo tutti i 45 m di parapetto in c. a. che accompagnano il visitatore dall’accesso all’area fino alla casa sociale sono state inserite delle strisce a Led.

Per la loro posa in opera è stato preventivamente realizzato nel getto in calcestruzzo un incavo profondo circa 5 cm lungo il quale sono stati posizionati ogni 5metri dei punti elettrici per alimentare le lampade. Questo corpo illuminante da 4,4W/m è l’unica luce esterna al manufatto al piano terra.

CHI HA FATTO COSA
Committente: Comune di Cles, Tn
Progetto architettonico (preliminare, definitivo ed esecutivo), direzione lavori e contabilità: Arch. Mirko Franzoso
Opere strutturali in legno: Ing. Sergio Marinelli, Bolzano
Opere in c.a.: Ing. Paolo Leonardi, Cles, Tn – Pro-engineering di ing. Claudio Cristoforetti, Trento
Impianto termoidraulico: ind. Walter Dallago, Cles, Tn
Impianto elettrico: ind. Giorgio Rollandini, Cles, Tn
Progetto e direzione sicurezza in cantiere: Geom. Valter Visintainer, Cles Tn
Responsabile del procedimento: ing. Paola Dallago, Cles, Tn

IMPRESE REALIZZATRICI
Opere in legno: F.lli Borghesi, Cles, Tn
Opere in c. a.: Mak costruzioni, Lavis, Tn
Opere da elettricista: Elettroteam, Taio, Tn
Opere da termoidraulico: Girardi Termosanitari, Cles, Tn
Scavi e movimenti terra: Zanoscavi, Tuenno, Tn
Fotografie: Mariano Dallago, Torino

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