Digitalizzazione | Innovazione

A Digital&Bim Italia innovazione digitale di processo e di prodotto

Il Dicatam dell'Università degli Studi di Brescia, con Eseb ed altri partner, a Digital&Bim Italia mostreranno due innovazioni. La piattaforma digitale Elisir e il cappotto responsive Etics4Living.

Il 21 e il 22 novembre, presso l’apposita area di Digital&Bim Italia a BolognaFiere, l’Università degli Studi di Brescia con Eseb illustrano due importanti innovazioni di processo e di prodotto.

La prima innovazione riguarda la piattaforma digitale Elisir, frutto del programma di ricerca finanziato dalla Regione Lombardia, di cui il Dicatam dell’Università degli Studi di Brescia, assieme a Eseb, è stato capofila, collaborando con importanti partner accademici e industriali, che mira a offrire, attraverso una rete di componenti edilizi e impiantistici interconnessi, a partire dai temi prestazionali relativi all’efficientamento energetico e al miglioramento sismico, servizi individualizzati al vissuto quotidiano delle comunità condominiali.

Il Business Model è ovviamente scalabile e l’ultima istanza è creare un “luogo” d’incontro tra le logiche immateriali dei Social Network e quello tangibili del Built Environment, allo scopo di far evolvere la Aeco Industry in un settore a elevata marginalità grazie alla Platformization.

La seconda innovazione riguarda il cappotto responsivo Etics4Living, ideato in autofinanziamento come prototipo da eLux Lab dell’Università degli Studi di Brescia, assieme a Eseb e ad altri partner, che rappresenta il tentativo di configurare un componente (On Site ed eventualmente Off Site) interconnesso e sensorizzato, oggetto di uno Smart Contract di fornitura e di posa in opera legato a dispositivi di accertamento automatico della conformità ai termini computazionalmente pattuiti (attraverso Sensoring & Laser Scanning) e a un meccanismo di remunerazione Self Executing, eventualmente supportato dalla Distributed Ledger Technology.

Si tratta di un primo passo verso il “muro che parla“, vale a dire la creazione di un ecosistema digitale in cui l’involucro, come entità “immobile”, possa divenire il centro di relazioni e d’interazioni esperienziali, alla stessa stregua dell’assistente vocale.

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