Le rappresentanze sindacali delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil, il 18 luglio prossimo a Roma, si riuniranno all’insegna dello slogan «Oggi x domani». Oggetto della manifestazione le richieste dei sindacati rappresentanti dei comparti edilizia, lapidei, restauro, cemento, legno-arredo e manufatti rivolte al Governo per la riduzione dell’età pensionabile per i lavori gravosi, per il rafforzamento della sicurezza sul lavoro e in cantiere, per contrastare il lavoro nero e quello precario e per avviare un’azione di rilancio degli investimenti in edilizia.
Lente d’ingrandimento. «Se c’è ripresa nei nostri comparti necessitiamo di una lente d’ingrandimento per trovarla. I dati delle casse edili stanno a confermare che il settore continua a subire la crisi, con il conseguente crollo dell’occupazione, dei redditi e dei consumi, insieme alla perdita di legalità e trasparenza. Dal 2008 allo scorso dicembre il settore ha perso il 32% degli investimenti, collocandosi sui livelli di attività più bassi degli ultimi 50 anni – ha spiegato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, specificando che dopo l’ulteriore caduta del trimestre ottobre-dicembre 2014, con -8% delle ore lavorate, -7% di operai e -6% di monte salario, nei primi mesi di quest’anno è in calo l’emorragia dei posti di lavoro ma ugualmente sono in calo il monte salario e le ore lavorate, rispettivamente -4% e -5% – Rispetto a sei anni fa siamo quasi a veder dimezzato il numero delle imprese e della forza lavoro e siamo a superare il dimezzamento per la massa salari.
Per quanto concerne i provvedimenti del Governo sul mercato del lavoro, possiamo dire che si confermano inutili: proprio per le caratteristiche contrattuali del lavoro di cantiere, i posti di lavoro recuperati non dipendono dal provvedimento governativo ma da una parziale emersione del lavoro grigio, dovuta ad adempimenti minimi introdotti a livello contrattuale e alla ripresa in attività di lavoratori che hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, impiegati in particolare in medie imprese».
Garanzie sociali. Pesenti è entrato nel merito della riduzione dell’età pensionabile, sostenendo la necessità di uscite flessibili e senza penalizzazioni per chi svolge mansioni pesanti, come gli edili e i cavatori che per avere la pensione sono costretti a stare sulle impalcature o in cava fino a 67 anni con alti rischi per la vita. A questi lavoratori, caratterizzati dalla discontinuità lavorativa, per Pesenti occorre garantire ammortizzatori sociali adeguati con l’aumento di periodi di copertura contributiva sollecitando una nuova legge sugli appalti e la revisione delle norme sul Durc online. Per questi motivi i sindacati delle costruzioni da piazza SS. Apostoli rilanciano le proposte al Governo con il sostegno dei segretari confederali.