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Abitare i rilevati ferroviari. Strategie innovative di rigenerazione. Il caso dei Magazzini Raccordati di Milano

Nel volume di Marco Borsotti e Sonia Pistidda si fa presente che occorre affrontare la sfida progettuale costituita dalla presenza di ingenti complessi architettonici urbani che hanno rapidamente subito fenomeni epocali di dismissione, tra cui spiccano le grandi infrastrutture legate alla mobilità, in particolare su ferro, dove, paradossalmente, alla decadenza di parte delle attività funzionali in essi previste, anche in relazione a modificazioni radicali del contesto territoriale, persistono, comunque le necessità fisicologistiche della loro presenza.

Oggi occorre definitivamente affrontare la sfida progettuale costituita dalla presenza di ingenti complessi architettonici urbani che hanno rapidamente subito fenomeni epocali di dismissione, tra cui spiccano le grandi infrastrutture legate alla mobilità, in particolare su ferro, dove, paradossalmente, alla decadenza di parte delle attività funzionali in essi previste, anche in relazione a modificazioni radicali del contesto territoriale, persistono, comunque le necessità fisicologistiche della loro presenza.

Tra cancellazione e oblio esiste anche per loro una terza strada che li interpreta quali occasioni di nuova progettazione, sostenibile e consapevole, attuabile attraverso modelli d’uso flessibile ed innovativi, messi a punto tramite pratiche di compartecipazione allargata e mirati a restituire a queste infrastrutture nuovi orizzonti di reale abitabilità.

Molti sono gli esempi paradigmatici già realizzati e qui ampiamente illustrati. A Milano emblematico è il caso dei Magazzini Raccordati (MR), ambienti voltati ricavati alla base dell’imponente rilevato ferroviario della Stazione Centrale e che per oltre un chilometro per lato ne costeggiano i lati, costituendone il tratto caratterizzante.

Si tratta di centocinquantuno magazzini per una disponibilità di circa quarantaquattromila metri quadri coperti totali, che negli ultimi decenni hanno subito un processo di abbandono giunto ormai quasi a totale completamento, in un’intricata storia di proposte e rinvii, qui ricostruita, che ne hanno decretato il progressivo mutarsi da ambienti vitali, inseriti in una vivace economia commerciale-artigianale, a luoghi dell’abbandono silenzioso.

Tuttavia i MR sono ancora ben vivi nell’immaginario collettivo degli abitanti del quartiere e possono tornare ad esserlo nell’odierna quotidianità, con l’adozione di strategie alternative di rigenerazione urbana, basate su un innovativo processo di progettazione per “scale variabili di interni”, lavorando sui nessi tra serialità, ritmo e interiorità, come le quattro proposte progettuali presentate a corredo del libro ben illustrano.

Autori: Marco Borsotti, Sonia Pistidda
Editore: Maggioli
Collana: Politecnica 2020
Pagg. 328

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