Edilizia in legno | Mantova

Abitazione chiavi in mano in 90 giorni

La costruzione della villa bifamiliare, su progetto dell’arch. Aldo Tommaselli, ha una struttura portante realizzata prevalentemente utilizzando pannelli parete e solaio con l’inserimento di alcune travi in legno lamellare laddove necessario. Le partizioni interne portanti sono state previste in XLam, mentre quelle non portanti sono in cartongesso. Sono state previste diverse tipologie di parete esterna: alcune parti dell’edificio, infatti, sono state realizzate applicando un rivestimento in fibrocemento, altre semplicemente intonacate.

La realizzazione, in provincia di Mantova, della villa bifamiliare rappresenta un esempio tipico di edificio residenziale interamente costruito con pannelli X-Lam ed elementi in legno lamellare da Legno Dolomiti Group.

La villa bifamiliare a lavori ultimati.
La villa bifamiliare a lavori ultimati.

Il progetto è frutto della collaborazione tra due aziende del gruppo, Legnocase >> e Xlam Dolomiti >>, con un’immobiliare dedicata alla bioedilizia con l’intento di offrire una costruzione in classe A ad altissime prestazioni acustiche, energetiche e antisismiche.
Il progetto è stato affrontato nel 2013, mentre la fase di cantiere si è da poco conclusa: si tratta quindi di un edificio realizzato con le più attuali tecnologie costruttive e i prodotti più all’avanguardia nel campo dell’edilizia con sistema costruttivo Xlam.
La struttura copre un’area di 317 m², suddivisi su due livelli e comprendenti due box affiancati. Ogni unità abitativa presenta un’ampia zona giorno, un porticato, due bagni, due terrazzi, tre camere da letto e un garage.

STRUTTURA PORTANTE

La struttura portante è stata realizzata prevalentemente utilizzando pannelli parete e solaio, con l’inserimento di alcune travi in legno lamellare laddove necessario. Le partizioni interne portanti sono state previste in XLam, mentre quelle non portanti sono in cartongesso.
I pannelli di solaio, fungono da piattaforma per l’appoggio degli elementi verticali. La copertura piana è a sua volta costituita da pannelli XLam e, come si vedrà in seguito, la pendenza necessaria allo smaltimento dell’acqua piovana è stata ottenuta con l’ausilio di un massetto armato per le pendenze. Delle due unità abitative, una è stata completata mentre l’altra è stata lasciata al grezzo per permettere ai futuri proprietari di scegliere le finiture desiderate.
Schema strutturale. Al piano terreno si è scelto di utilizzare delle pareti di spessore 100 mm composte da cinque strati (17+17+32+17+17 mm): la maggiore impermeabilità dell’XLam a cinque strati rende superfluo il freno a vapore. In ausilio alle pareti sono state impiegate travi in legno lamellare di vario spessore.
Per i solai si è rivelato necessario adottare pannelli costituiti da tre strati per un totale di 120 mm (40+40+40 mm). Le pareti caratterizzate dalla presenza di fori per serramenti sono state rinforzate con architravi realizzate in XLam (posizionando pannelli orientati con le fibre principali in direzione orizzontale) o in legno lamellare.

DETTAGLI COSTRUTTIVI

La buona realizzazione dei dettagli costruttivi risulta, soprattutto nel caso delle costruzioni in legno, d’importanza fondamentale per il ciclo di vita utile della struttura. Il materiale legno è infatti, come noto, molto sensibile all’umidità che può causare marcescenza e quindi danneggiamenti spesso irreversibili alla struttura portante.
Da un punto di vista strutturale, inoltre, lo studio dei dettagli intesi come connessioni tra elementi risulta essenziale, così che le ipotesi adottate durante la progettazione si traducano nella realtà. Inoltre, ai fini della corretta risposta dell’edificio alle azioni, in particolare a quelle orizzontali, è necessario che le diverse parti dell’edificio siano collegate realizzando un comportamento scatolare.

Posa dell'isolazione controparete.
Posa dell’isolazione controparete.

Dettaglio parete-soglia-fondazione. Il dettaglio di attacco parete-fondazione è di fondamentale importanza: è proprio dalla fondazione, infatti, che l’umidità può risalire per capillarità all’interno della parete creando i problemi citati sopra. L’interposizione di una soglia sacrificale in larice, specie legnosa più durevole, posizionata con le fibre rivolte parallelamente alla fondazione per ostacolare la risalita capillare, è una buona soluzione per contrastare il deterioramento degli elementi strutturali e, allo stesso tempo, offrire al posatore una superficie orizzontale per l’appoggio della parete.
A questo scopo eventuali dislivelli possono essere compensati con malta cementizia espansiva. La soglia è stata fissata al calcestruzzo con un apposito ancorante. L’ancoraggio della parete alla soglia è stato realizzato per mezzo di viti per legno inserite diagonalmente. Il dettaglio dell’ancoraggio a terra nelle due situazioni tipo, ovvero in corrispondenza di un angolare per le forze di trazione e in corrispondenza di un angolare a taglio, è stato realizzato in modo simile.
In entrambi i casi, infatti, la parete è stata innanzitutto protetta per mezzo di una guaina tagliamuro risvoltata che la isola dalla fondazione; sul lato esterno è stata poi posizionata una zoccolatura in Xps alta 60 cm.
La struttura a poro chiuso dell’Xps garantisce l’isolamento del legno dall’acqua che potrebbe risalire dalla fondazione. La parete è stata inoltre assicurata alla soglia e alla guaina per mezzo di un nastro adesivo di tipologia acrilica.

Particolare hold down e piastra angolare.
Particolare hold down e piastra angolare.

Dettaglio parete-parete. Le pareti di uno stesso piano vengono di norma connesse in modo da ripristinare il taglio in presenza di azioni orizzontali.
Collegamento parete-parete d’angolo. Questo collegamento è indispensabile per ottenere l’effetto scatolare e conferire quindi robustezza all’intera costruzione. Da un punto di vista statico è stato realizzato mediante coppie di viti per legno disposte inclinate così da intercettare sicuramente almeno uno strato di fibre orientate ortogonalmente alla viste stessa per ogni pannello. Le giunzioni tra le pareti sono state sigillate per mezzo di un apposito nastro adesivo.
Collegamento parete esterna-parete interna. Questo collegamento ha il compito di contrastare i meccanismi fuori piano. Anch’esso, da un punto di vista statico è stato realizzato mediante coppie di viti per legno disposte inclinate.
Dettaglio parete-trave in legno lamellare. Il collegamento tra le pareti e le travi lamellari di solaio, laddove previste, è stato realizzato per mezzo di viti per legno. Le fughe rimaste tra il profilo della trave e la tasca di alloggiamento ritagliata nella parete sono state sigillate per mezzo di un nastro adesivo.
Dettaglio parete-solaio-parete. Il nodo di ancoraggio tra pannelli di parete e pannelli di solaio è stato risolto in modo differente a seconda che il solaio fosse di interpiano (o di copertura) o se fungesse anche da calpestio per il balcone. Inoltre è opportuno sottolineare come, in alcuni casi, il pannello di solaio sia stato fatto poggiare su di una trave in legno lamellare. Si esaminano di seguito le situazioni ricorrenti.
Collegamento solaio-parete inferiore. La sommità delle pareti è stata isolata con una guarnizione fonoassorbente e la giunzione tra i pannelli sigillata con del nastro adesivo. Il collegamento è stato effettuato per mezzo di coppie di viti per legno disposte in diagonale.
Collegamento solaio-trave in legno lamellare. Analogamente al caso precedente, la trave è stata isolata acusticamente per mezzo di una guarnizione fonoassorbente in corrispondenza del punto d’ingresso delle viti per legno.
Collegamento solaio-parete superiore. Nel caso ordinario di collegamento tra pareti e solaio di interpiano, la connessione statica è stata realizzata per mezzo di un nastro forato o di un angolare.
In entrambi i casi il punto di contatto tra solaio e parete sovrastante è stato isolato con una guarnizione fonoassorbente e le giunzioni sigillate con del nastro adesivo. Nel caso di collegamento parete-solaio terrazzo-parete si è rivelato necessario isolare la parete superiore come nel caso di pareti del piano terreno.
Dettaglio pannello di solaio-pannello di solaio. Il collegamento tra pannelli di solaio affiancati si realizza nello stesso modo del collegamento tra pareti, per mezzo di coppie di viti per legno inclinate.
Pacchetto d’isolamento parete esterna. In questo caso sono state previste diverse tipologie di parete esterna: alcune parti dell’edificio, infatti, sono state realizzare applicando un rivestimento in fibrocemento, mentre altre semplicemente intonacate. Inoltre, desiderando ottenere un effetto «sfondato» in corrispondenza delle parti rivestite in fibrocemento, alcune delle pareti intonacate sono state previste con uno spessore di isolante maggiorato. Infine, le pareti comunicanti con l’esterno su entrambi i lati sono state realizzate con un doppio cappotto. Si identificano quindi quattro diverse stratigrafie visibili nei disegni.
Pacchetto di isolamento parete interna. Le pareti interne sono state realizzate tutte con la medesima stratigrafia: le due unità abitative sono separate in corrispondenza del box, non si è ritenuto quindi necessario isolare in modo specifico quella parete.
Pacchetto solaio piano terreno. Le fondazioni, realizzate come di consueto con una platea in calcestruzzo armato, erano a carico della committenza.
Il solaio di calpestio del piano terreno è stato quindi posato sulla soletta rispettando la stratigrafia di seguito descritta:

1. Soletta e fondazioni in c.a. a carico della committenza

2. Guaina bituminosa termofissata

3. Massetto in cls alleggerito (spessore 80 mm)

4. Riscaldamento a pavimento e coibentazione (spessore 60 mm)

5. Massetto in cls armato con fibre (spessore 50 mm)

6. Pavimento (spessore 20 mm)

Pacchetto solaio interpiano

1. Cartongesso (spessore 12.5 mm)

2. Pannello XLam 3 strati (spessore 120 mm)

3. Barriera al vapore

4. Coibentazione in Eps (spessore 120 mm)

5. Massetto alleggerito (spessore 80 m)

6. Manto fonoresiliente «superroll» (spessore 5 mm)

7. Riscaldamento a pavimento e coibentazione (spessore 60 mm)

8. Massetto in cls armato con fibre (spessore 50 mm)

9. Pavimento (spessore 20 mm).

Pacchetto solaio copertura. Il solaio di copertura è stato realizzato in modo differente in base al fatto che la copertura fosse praticabile (in corrispondenza quindi dei terrazzi) oppure no.

Solaio di copertura non praticabile

1. Cartongesso (spessore 12.5 mm)

2. Pannello XLam 3 strati (spessore 120 mm)

3. Barriera al vapore

4. Stiferite per coperture piane (spessore 120 mm)

5. Membrana impermeabilizzante

6. Massetto armato per le pendenze

7. Guaina impermeabile (pvc) + tessuto-non-tessuto

8. Ghiaino (spessore massimo 50 mm)

Solaio di copertura zona balcone

1. Cartongesso (spessore 12.5 mm)

2. Pannello XLam 3 strati (spessore 120 mm)

3. Barriera al vapore

4. Stiferite per coperture piane (spessore 120 mm)

5. Membrana impermeabilizzante

6. Massetto armato per le pendenze

7. Guaina impermeabile (pvc) + tessuto-non-tessuto

8. Cappa in calcestruzzo

9. Pavimentazione in piastrelle

FASI DI MONTAGGIO

Queste brevemente le fasi di montaggio che si sono succedute nella realizzazione del progetto in esame.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA1Platea di fondazione. La fondazione in calcestruzzo è stata realizzata a carico della committenza, in questo caso si è optato per una fondazione continua, a platea, con vespaio ottenuto mediante la posa di igloo in materiale plastico.
La fondazione, una volta maturato il calcestruzzo, è stata rivestita mediante una guaina bituminosa impermeabile, così da opporre un primo ostacolo alla risalita dell’acqua.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA2Posa delle soglie in larice. Dopo aver ottenuto una idonea base, si è proseguito con la posa delle soglie in larice. Per ottenere una superficie perfettamente piana su cui fissare le pareti, tra la soglia e la fondazione è stata interposta della malta espansiva. Per contenere quest’ultima prima dell’indurimento si è utilizzata della schiuma poliuretanica.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA3Posa dei pannelli XLam e delle travi in legno lamellare. Lo scarico delle pareti dagli automezzi è stato portato avanti grazie a delle gru, agganciando le pareti mediante un nastro assicurato a un apposito foro nella parte superiore del pannello. In pochi giorni è stata completata la posa delle pareti del piano terreno e delle travi di solaio, provvedendo a isolare acusticamente le superfici a contatto con i pannelli di solaio. A questo punto si è potuto provvedere alla posa del primo solaio e delle pareti del piano secondo. In questa fase gli elementi strutturali sono stati assicurati l’uno all’altro mediante viti per legno.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA4Realizzazione dei collegamenti strutturali e dei dettagli costruttivi. Dopo aver sigillato con apposito nastro adesivo tutte le giunzioni tra pannelli, si è provveduto a realizzare tutti i collegamenti descritti in precedenza. A questo punto si è isolata la parte inferiore delle pareti del piano terra e dei terrazzi con 60 cm di guaina (sulla quale poi sarebbe stato posizionato l’Xps, realizzando così quello che viene comunemente chiamato zoccolo). Negli stessi giorni si è posata la barriera al vapore sul solaio di copertura.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA5Realizzazione del rivestimento esterno delle pareti. Le pareti esterne sono state rivestite con lana minerale ed Xps e sono stati posati i cassonetti e le sottostrutture in metallo per l’alloggiamento dell’isolante e del cartongesso sul lato interno delle pareti Xam.
Posa degli impianti. Dopo aver coibentato con Eps il solaio del piano primo sono stati realizzati gli impianti dell’abitazione bifamiliare:

1. Impianto elettrico standard, compreso allarme e sistema di oscuramento motorizzato

2. Impianto idraulico

3. Ventilazione forzata

4. Impianto di riscaldamento elettrico, realizzato con soffitto radiante nei bagni e a pavimento nel resto della casa

5. Impianto fotovoltaico

6. Impianto di raffrescamento

7. Pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria

Messi a punto gli impianti è stato possibile realizzare il massetto alleggerito. Al di sopra del massetto, dopo aver posizionato un manto fonoresiliente, è stato posato il riscaldamento a pavimento.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA6Isolamento del solaio di copertura. L’attenzione è stata rivolta all’isolamento del solaio di copertura. È stato quindi posato uno strato di Stiferite al di sopra della barriera al vapore. Sopra ai pannelli di Stiferite è stata posizionata una membrana impermeabilizzante sulla quale è stato gettato il massetto per le pendenze. Al di sopra del massetto sono state poste una guaina impermeabile e, in corrispondenza dei terrazzi, una cappa in calcestruzzo come base per l’applicazione delle piastrelle.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA7Realizzazione dell’isolamento interno delle pareti. Avendo concluso la posa degli impianti è stato completato il rivestimento interno delle pareti portanti (lana minerale e cartongesso). È stato poi applicato il cartongesso all’intradosso dei solai.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA8Rivestimento esterno e posa serramenti. È stato possibile intonacare l’esterno dell’abitazione nelle parti non rivestite in fibrocemento. IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA9Contestualmente all’intonacatura sono stati applicati i frangisole e i cornicioni metallici. Le pareti da rivestire in fibrocemento sono state preparate posizionando un apposito telo traspirante.
A questo punto sono stati posati i serramenti esterni e interni e, successivamente, le lastre in fibrocemento. Rivestita la facciata si è provveduto agli ultimi dettagli quali posa dei pavimenti interni e del terrazzo, dei canali di gronda del parapetto metallico, dei terrazzi.
IMP_2014_009_VILLA-MANTOVA10Come si evince da quanto esposto, la realizzazione di un’abitazione residenziale con sistema costruttivo a pannelli XLam consente di ottenere risultati di eccellenza da un punto di vista di risparmio energetico, di requisiti sismici, di comfort dell’abitare in tempi assolutamente impensabili se applicati al calcestruzzo armato, o alla muratura.
In soli otto mesi, infatti, l’edificio è stato consegnato chiavi in mano, pronto per essere abitato.

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